TWILIGHT di Chaterine Hardwicke Usa 2008
Recensione:
Nel cinema, qualunque cosa è permessa, anche quella di stravolgere con arte o fantasia racconti che hanno fatto storia e ricchezze di un racconto. Prendiamo ad esempio il Vampiro, figura misteriosa, significativa che suscita terrore al suo cospetto. Sino a ieri era rappresentato come il male, il succhia sangue per eccellenza delle belle fanciulle, niente e nessuno poteva contro di lui tranne il paletto conficcato nel cuore. Quelli erano i tempi di Nosferatu, percussore del gothic a seguire Il Vampiro e poi ancora altri, ma sempre sulla stessa traccia. Sappiamo benissimo che i tempi cambiano, così pure i film, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo sino ad arrivare al paradossale: - il vampiro buono – quello che affascina, incanta, seduce e si accende d’amore per una giovane adolescente, non per sete di sangue, sino a smantellare un’icona della narrazione durata quasi due generazioni. Pertanto lo spettatore nel film Twilinght non troverà castelli avvolti dalla nebbia o gli ululati, cimiteri con le solite cripte, aglio e croce oppure la bara contenente terra della sua Transilvania, ma un aitante giovane alle prese con il suo sentimento d’amore corrisposto dalla protagonista, pronto a difenderla dagli altri vampiri “cattivi” quelli che vorrebbero succhiarle il sangue. Ed ecco scatenarsi tra loro una serie di scaramuccia con il vincitore finale: lui l’eroe pur essendo vampiro come gli altri ed un solo nemico: il sole. L’inossidabile vampiro del passato, quello dell’immaginario collettivo per intenderci e che tutti ricordano, continua senza fatica alcuna a resiste al desiderio dell’innovazione.
Daniele Giordano 04 aprile 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento