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lunedì 23 novembre 2015

MIA MOGLIE PARLA STRANO recensione di Daniele Giordano

Moglie e Buoi dei paesi tuoi, una volta dicevano così! I tempi, come le mode cambiano, le persone si sono globalizzate, non sussiste più quel detto citato. I punti cardinali sono solo riferimenti… ma non per l’amore, esso non ha confini. Questo capita in scena con Alfredo Collina (regia di Corrado Accordino) e Barbara Bertato. Un lombardo sposato con una donna del sud, sin da tempi remoti è il classico di sempre: l’incomprensione del linguaggio. Così si presenta sul palco la commedia “Mia moglie parla strano”portato da Monza sino alla Città di Rivoli (TO). I due attori fanno parte della compagnia “La danza immobile” che li vede protagonisti in una commedia brillante, ricca di trovate spassose a dir poco farsesche da coinvolgere lo spettatore dopo la prima manciata di minuti in scena, mantenendo un ritmo crescente tra ilarità e applausi. Il loro debutto presso il Teatro San Paolo di Rivoli è stato accolto con affettuose acclamazioni. Una compagnia nuova per il circuito, tutta da scoprire, noi l’abbiamo fatto col pubblico del teatro, grazie all’intuizione di Campotheatro. Il piacevole spettacolo dai contenuti attuali, focalizza conflitti coniugali (suocera compresa), accenna il tema omosessuale non proprio facile da esporre, adozione a distanza e quant’altro ma evidenziati con una sensibilità che li contraddistingue, trasportandoli in uno spettacolo intelligente, fatto di mimiche e battute proprio come titola la rappresentazione, portandone il dovuto rispetto, lasciando uno spazio per il suo inatteso finale. Una compagnia da tenere presente qualora si ripresenti l’occasione.

Torino (Italia), sabato 21 novembre 2015

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martedì 13 ottobre 2015

UNA MIRANDOLINA…DIVERSA DAL SOLITO recensione di Daniele Giordano

Non si poteva credere alle parole dette durante la conferenza stampa dalla compagnia Campotheatro quando annunciava la programmazione della stagione 2015/16 del Teatro San Paolo in Rivoli (TO), mettendo in cartellone un classico come < La Locandiera> di Carlo Goldoni… lasciata in mano a Ivan Fabio Perna come regista. Lui, seguace di commedie americane oltre a trastullarsi con altrettante compiaciute commedie contemporanee… vi rendete conto cosa potrebbe o sarebbe in grado di “partorire” la sua vivace mente… magari anche leggermente inconsueta, tanto piacente al suo nutrito pubblico? Prontamente, ha accettato la sfida! Veniamo alla commedia. Sappiamo tutti chi è, e cosa fa la desiderosa Mirandolina, soprattutto del perché gli avventori frequentano la sua locanda. Essi vanno solo per voler le “grazie della piacente” padrona. Non desideriamo raccontare ciò che più volte è stato visto e recensito su questo capolavoro del settecento del commediografo. Ci soffermeremo invece di com'è stata composta la commedia… con la regia di Perna! Buio in sala… il sipario si apre come consuetudine, nella penombra s’intravedono figure inanimate in goffe posizioni. Lentamente prendono vita muovendosi come marionette! Questo è il fulcro dello spettacolo senza aggiungere altro. Qui entra la figura… non di Mirandolina… ma di colei capace di tirare i fili di quei burattini che sostano alla locanda, facendo fuoriuscire l’abilità con cui le donne… il “sesso debole” per intenderci…prevalgono sull’uomo… lasciando un segno di riflessione!
Un elogio al sottile e arguto a Tony Skandal, direttore creativo, ha dato un incipit alla commedia, vedendo oltre la veste del personaggio principale, senza dissacrarne l’opera goldoniana, Prontamente il regista ha fatto suo il suggerimento spolverando dai loro abiti quella polvere che si porta addosso da trecento anni l’opera teatrale, con un rituale quasi magico, pur mantenendo lo stile storico sia nel vestiario sia l’ambientazione. Una differente recita da quelle usuali, ricercando l’espressione e tecnica interpretativa dei personaggi e della cultura dell’epoca che il regista ha saputo fissare i contenuti sulla protagonista, ricavandone una dagli abituali lavori teatrali, senza annoiare il pubblico nei tre atti della recita. I compagni di avventura scenica che si sono esibiti sotto la guida di Ivan Fabio Perna sono: la protagonista Patrizia Battaglia, brillante esecuzione, Niko Ferrucci, colonna della compagnia. Con loro i bravi: Bruno Sasso, Paolo Nani, Sabrina Lucarelli, Grazia Audero, Mauro Pavesi. Per ultimo, lasciato volutamente, troviamo Mauro Stante, con le sue “entrate divertenti” fatte con competente professionalità, dando una carica esuberante al personaggio del Marchese di Forlinpopoli da lui interpretato. Sia il regista, sia la compagnia teatrale Campotheatro saranno soddisfatti di come il pubblico ha reagito a questa particolare rappresentazione teatrale, noi del resto avendo assistito a questa piacevole prima, dobbiamo prenderne atto, scrivendo… per coloro che non l’hanno vista!

Torino (Italia), lunedì 12 ottobre 2015





lunedì 12 gennaio 2015

CIAK CI GIRANO… UNA PARODIA BEN RIUSCITA recensione di Daniele Giordano

Sembrano usciti da un romanzo di Dumas questi tre moschettieri, Carlotta Iossetti, Andrea Beltramo e Guido Ruffa, che poi erano quattro, infatti, il quarto è Claudio Insegno! Dopo aver girovagato in lungo e largo con questo spettacolo, approdano al Teatro San Paolo in Rivoli (TO) con una parodia dal titolo Ciak ci girano, tutta da vedere. Dicevamo parodia poiché suggerisce alcuni dei film classici o meglio rivisitati in versione teatrale. Partendo dai fratelli Lumière sino alla produzione in 3D. In questo glorioso appuntamento, poteva mancare la simpatica creatura della vecchina Magna Angiolina nella parte della posseduta Linda Blear dal film l’Esorcista? La scena è tutta da vedere, non è possibile immaginarla di com'è stata interpretata, neppure per chi conosce le gesta e la piemontesità della Magna (in dialetto piemontese corrisponde alla zia). E quando seduta (duettando con Ruffa) per essere moderna è ansiosa di mostrare a tutti “il suo tanga” d’Antàn, semplici mutandoni della nonna. Questo trio ormai consolidato, si spalleggia al punto che gli attori sul palco, capita ogni tanto, oltre a fare divertire, ridono anche loro tra una battuta e l’altra, alcune volte vanno fuori copione senza mai perdere il filo divertente della sceneggiatura. Tra episodi divertenti di cui è protagonista Beltramo, lo spettacolo scorre in un clima spassoso senza annoiare. Tocca l’apice quando il trio interagisce portando sul palco alcuni spettatori per farli diventare autentici attori cinematografici ed entrare nello scenario più importante del film. Eccoli, impersonando Jack Dawson, Rose De Witt Bukater e di seguito tutti gli altri… avete capito di quale film stiamo parlando? Quel capolavoro del regista James Cameron: Titanic! C’erano tutti a impersonare la scena clou, il capitano, la colonna sonora, l’iceberg, le onde, non si è fatto mancare nulla per la scena del naufragio. Fin qui, il lettore non avrà trovato nulla di particolare… ma quelli presenti in teatro di certo si sganasciavano (un modo per dire che le mandibole a forza di ridere faceva male) dalle risate. La trovata degli autori a conclusione della pièce è il doppiaggio tutto in piemontese. Campothealtro, la compagnia che gestisce il teatro, rispettivamente da Niko Ferrucci e Tony Skandal ha iniziato bene la loro stagione teatrale. Volevamo aggiungere un piccolo cameo… l’iceberg era impersonato da… Niko… data la sua mole era perfetto nella parte!

Torino (Italia), 12 gennaio 2015