Non è mia abitudine scrivere recensioni in prima persona, ma l’attrazione è stata talmente forte che quasi mi sembra di averla conosciuta, al punto di avermi trasmesso ogni suo respiro.
Dicono,
la speranza è l’ultima a morire…dicono! Sai che la tua vita è appesa a un filo,
malgrado questo tu continui a fare le cose spensieratamente, senza dare un peso
a quello che inevitabilmente potrebbe avvenire arrivando ora… forse domani, ma
inesorabilmente giungerà. Non c’è via di scampo! Con il suo scritto, ha
lasciato o forse insegnato ai posteri che non bisogna vivere con quell’angoscia
addosso, guai se soggiornassi in quel modo, preoccupandoti e pensando
costantemente al giorno di quel fatidico incontro… In ogni modo non sempre è
così, alle volte eventi incredibili sarebbero capaci di materializzarsi,
ribaltando lo stato delle cose. Il sapere del tempo stimato pur sempre
indicativo che resta a disposizione non aiuta, anzi, nella maggioranza dei casi
l’angoscia li assale giornalmente. Altre
invece ironizzano… certune attende inerme…. pensando che il loro destino sia
già scritto sin dalla nascita! Devi cercare di fartene una ragione, in modo
inequivocabile quando scopri che il dramma è il tuo. Una, tra le tante creature
che popolano questo “limbo o meandro funesto mi è stata presentata", senza
un preciso scopo apparente, due parole su di essa, un libro ed un C D
all’interno ancora da visionare. Tutto termina in quella fredda sera di gennaio
alle porte di Torino dopo una simpatica festa passata in discoteca. Guidando
l’auto, solo, nel viaggio di ritorno verso casa, i pensieri mi passavano
davanti come un film ma non erano nitidi, c’era una grande confusione, un
nella testa. Arrivato a destinazione, sebbene la
stanchezza della giornata volesse avere il sopravvento, l’ultimo flash sull’accaduto
tentò ancora d’invadermi la mente, ma il corpo vinse chiedendomi di coricarmi. Nel
letto, continuai a rigirarmi senza trovare la giusta posizione, il tarlo era
talmente insistente da continuare a rodermi il cervello. E’ strano che un gesto
insolito, un fatto che non mi appartiene minimamente accaduto anni addietro, mi
facesse questo effetto, comunque tentai nuovamente di non pensare cercando di
addormentarmi. Niente da fare! Era troppo insistente il richiamo, così mi alzai
dal letto e presi il libro. Lo divorai tutto di un fiato assimilandone ogni
sfumatura, ogni percezione anche se pur minima che fuoriuscivano dagli spazi
bianchi dei caratteri impressi. Non era un racconto facile, più che libro lo
defin irei una sorta di appunti di viaggio…uno di quelli, senza speranza di un
ritorno, scritto con tanta ironia e grazia nella narrazione. Più mi addentravo
nella lettura, più m’immergevo nella descrizione, assimilavo le
stesse
sensazioni di come potesse sentirsi la persona che va a passeggio con il
proprio destino, certamente le mie erano solo supposizioni e difficile da
spiegare quel tipo di senz’azione. Fu questo uno dei motivi per cui decisi che
non potevo scrivere poche righe come abitualmente si ottempera nel recensire un
libro, in questo c’era la volontà di una recensione senza gravare al lettore il
calvario avuto dall’autrice. Nel libro di Stella Bevilacqua (è la persona
conosciuta attraverso il suo libro, edizioni Gruppo Abele, Torino), trasuda
sarcasmo, afferrando l’esistenza con canzonatura e serenità, contemporaneamente,
stringendo la vita come fosse il finale del suo libro. Basta soffermarsi al titolo da questo si comprende il detto: Se non puoi vincere il “tuo
avversario”, fattelo amico. Il sottotitolo a dir poco è la ciliegina sulla
torta: Tra camerini e camere sterili. Solo chi leggerà le pagine capirà il
significato del titolo secondario. Più azzeccato di così. Non vi ho parlato
della protagonista, dovete sapere che durante le sue permanenze in ospedale,
prendeva annotazioni su tutto quello che avveniva intorno a essa, ma anche
fuori dal “girone infernale”, continuava a recitare come attrice della
compagnia teatrale Fondazione Torino Spettacoli, riscuotendo ottimi risultati. Un
giorno, la nostra sorridente autrice riceve una telefonata: La dolce
novella…C’è un donatore per il trapianto! Notizia che fa toccare il cielo con
un dito a Stella Bevilacqua. Forse questa volta i guai per lei sono finiti,
forse. Sono andato oltre, non vi ho raccontato quando ha deciso di tagliarsi i
capelli per anticipare la chemio. Eh sì, quella è stata un’idea consolatrice,
perchè permetteva a Stella di guardarsi allo specchio senza traumi.
L’operazione coiffeuse… si è realizzata in differenti fasi, accorciando da sola
i capelli sempre di più sino all’intervento violento per mano del suo
fidanzato… evvai di rasoio! Risultato… niente male, mi piaccio ancora (cit).
Intanto i preparativi corrono, analisi, prove, tutto è pronto per l’ospite
tanto desiderato e atteso. Nel libro ci sono tanti accenni su i diversi
passaggi dell’incessante permanenza in ospedale che comprendono, poesie e
citazioni di nomi illustri, addirittura un “decalogo del trapiantato” al punto
d’inventarsi una conversazione con il nuovo inquilino corporeo, durante le
dieci ore passate con lui nella camera sterile. Stati d’animo amalgamati con i
sentimenti giornalieri che orbitano nella mente, scritti forse come valvola di
sfogo, per alleviare le sofferenze che costantemente subiva cercando con forza
estrema di uscirne da questo dedalo. Come espresso all’inizio, ho volutamente
trascurato per alleggerire l’argomento. Dalle 148 pagine che compongono il
libro, esso rivela lo stato d’animo costante, la lotta ironica nelle giornate
buie, dove tutto sembrava finire, sostenendosi con una sua logica e senza mai
perdere di vista la serenità e il desiderio di vivere! Dopo i cento giorni dal
trapianto del midollo un solo urlo: C’è l’ho fatta! Questa è una lettera
indirizzata agli amici che non l’hanno mai abbandonata, poi con la persona che
gli è stata accanto nella buona e cattiva sorte: Oggi, Sposi, poi come recita
la formula del matrimonio verso il finale…
Sembrava
vivessero una favola a buon termine, dopo il tormento vissuto in tutti quegli
anni. La vita alle volte da… ma
poi riprende…Peccato poteva essere una bellissima storia d’amore!
In
una notte stellata, se alzerete lo sguardo al cielo, vedrete nel firmamento… un
astro in più quello di: Stella Bevilacqua.
Torino
(Italia), lunedì 23 gennaio 2017
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