mercoledì 2 settembre 2015

CARMAGNOLA E IL SUO SINONIMO recensione di Daniele Giordano

Dire Peperone è come richiamare la Città di Carmagnola, indiscussa su quest'ortaggio e di conseguenza alla sua lungimiranza, siamo alla 66esima Sagra del Peperone. Da quest’anno ha voluto dare un’identificazione in più alla manifestazione mettendo l’accento sulla parola “Peperò”. Senza fare discriminazioni tra i peperoni coltivati in tutta la nostra penisola e quelli del Consorzio del Peperone di Carmagnola, questi hanno quell’accento in più… senza aggiungere altro! Per coloro che ancora fatica a distinguerli, ricordiamo le quattro qualità che sono: Quadrato, il classico di Carmagnola (forma quadrata a 4 punte), Lungo Corno di Bue (forma conica con 3, 4 lobi), Trottola (cuoriforme a trottola con punta leggermente estroflessa o tronca), Tumaticot (forma tondeggiante leggermente schiacciata ai due poli). Questi sono gli esemplari che ogni anno sono esposti con orgoglio dalla città durante la Sagra per essere venduti o esportati. Descriviamo un breve cenno sulle sue origini e alcune curiosità. Proveniente dall'America Latina, il peperone fu importato in Spagna verso il XV secolo, si diffusione rapidamente in Europa entrando in Italia, sebbene l’Ungheria sia uno Stato tra i più grandi produttori di paprika, conobbe questa solilacea solamente due secoli dopo. Il peperone fu introdotto in Europa in seguito alla scoperta del continente americano e impiegato inizialmente a scopo ornamentale come fu per il pomodoro. Il primo a parlare del Capsicum annuum, termine botanico usato in Europa per il peperone, fu Cristoforo Colombo descrivendolo sul proprio diario. Il genio di Leonardo, preferì essiccarli e farne diventare tinte per i suoi affreschi. Le proprietà organolettiche che il peperone offre al consumatore sono molteplici, il colore giallo o rosso pregiudica la giusta maturazione, a differenza dei verdi raccolti in anticipo. Ricchi di sostanze benefiche se mangiati crudi… altrimenti perdono circa il 50% delle loro sostanze, ma come in tutti i vegetali, questa sostanza si disperde poco dopo il taglio e la cottura, ogni qualità ha la sua funzione in cucina, citiamone uno per tutti, il Tumaticot da mettere in contenitori sotto il graspo (i residui dei grappoli dell’uva), sarà ottimo gustarlo così preso e mangiato durante il periodo invernale. Fu uno scienziato ungherese Albert Szent-Györgyi de Nagyrápolt, naturalizzato statunitense e vincitore del Premio Nobel per la medicina e la fisiologia nel 1937 che esaminando i peperoni trovò con i suoi studi, l’acido esuronico, cambiandogli nome in acido L-ascorbico, noto come vitamina C, il quale mostrò la proprietà di curare e di prevenire lo scorbuto, una malattia che aveva ucciso migliaia di marinai. Szeged, la bella città dell'Ungheria meridionale, si vanta di essere la capitale del peperone, poiché unisce due motivi: quello scientifico e agricolo. Non starà a noi entrare in questa disputa, siamo certi che il lato scientifico di Albert Szent-Györgyi de Nagyrápolt è molto più encomiabile per il suo paese. Contenuto all’interno di questo graditissimo e invidiabile ortaggio, troviamo la capsaicina e il suo alcaloide, una sostanza che irrita le mucose oltre rendere piccanti i peperoni. Un piccolo accorgimento in cucina, quando si puliscono i peperoni prima di cucinarli, si deve mondare tutte quelle parti bianche oltre ai semi, in modo da renderlo più digeribile. Sicuramente l’uomo gioca un ruolo importante durante la coltivazione, madre terra aiuta non poco! Il territorio di Carmagnola, città situata in provincia di Torino (Italia), ha un clima ideale per lo sviluppo dei peperoni, la sua coltivazione iniziata dal '900 è stata fondamentale per l'economia dell'area. Il ministero per le politiche agricole riconosce i Peperoni di Carmagnola come prodotto agroalimentare tradizionale italiano ed è in corso l'istruttoria per il riconoscimento dell'indicazione geografica protetta. Un ortaggio presente sul mercato ortofrutticolo mondiale in numerosissime varietà che si differenziano oltre che per il sapore, anche per la forma.  (segue terza parte)


Torino (Italia), martedì 1 settembre 2015 

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