Chi da ragazzi non ha inseguito un
sogno, cercando di vederlo realizzare a discapito delle convenzioni e le regole
di quel periodo, sfidando “la forza di gravità” per qualcosa che vuoi davvero. Prendendo
spunto da due storie vere, Stefano Dell’Accio ha composto un monologo bizzarro
e al tempo stesso interessante. Già in precedenza abbiamo scritto e assistito
alle sue stravaganti conversazioni, sicuramente di tutto rispetto. Per il
cartellone di Tangram Teatro “Maldipalco” propone ripercorrendo la storia di
due avvenimenti importanti per l’epoca che andrà a narrare intersecandoli tra
loro. Per farlo, l’autore parte con il suo soliloquio, iniziando dalla “caduta
di una mela” sulla propria testa… si appunto da Newton! Che cosa centra poi
Newton con il suo assolo… necessariamente niente… tranne parlare di gravità con
tanto di mele al seguito. Perché è di gravità che si parla in quelle due vite
del tutto dissimili. Si contengono separatamente prendendo forma sino a portare
l’ascoltatore al finale di quest'assolo drammatico. Certo, l’attore ha iniziato
il percorso partendo da lontano, ma nel suo proseguo lo spettatore si renderà
conto che in qualche modo tutto è concatenato, come le due storie che il bravo
artista è andato a scovare in una data storica come quella del 20 maggio 1927.
Data che dice poco ai più ma a Charles Lindemberh e Jack Sharkey, i due
protagonisti della vicenda, in quella profetica notte si mettevano
separatamente in gioco con una sfida importante…dove la posta era il loro
futuro! Uno sul piccolo aereo tentava per la prima volta la traversata
dell’Atlantico con meta Parigi, l’altro sul ring dello Yankey Stadium nel Bronx
sfidando un campione di boxe peso massimo per prendere il suo titolo. Queste
due figure di spicco, poco più di ventenni entrano nella storia dell’autore, entrambi
con un equanime obiettivo “Magari non Cadere” (ecco il senso di gravità) per afferrare
quel sogno e vederlo realizzato. Sebbene fossero in tanti nel pensare che
ambedue non sarebbero riusciti a portare a termine quanto stabilito, ma se vuoi
davvero qualcosa o molli tutto e guardi gli altri fare quello che vorresti tu,
oppure decidi di provarci e andare sino in fondo. Questa è la sola risposta. Il
monologo oltre ad essere piacevolmente scorrevole, l’accompagnamento musicale
prestandosi molto al tema da affrontare, sviscera un finale commovente tra le
due storie velando la vittoria di uno sull’altro… del resto non ci sorprende, è
come la vita vissuta quotidianamente…
Torino (Italia), giovedì 2
settembre 2014
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