giovedì 17 agosto 2017

LA REGINA DEI FIORI: LA ROSA di Daniele Giordano


Le prime notizie sulle rose si perdono nella notte dei tempi. E’ un simbolo di per sé complesso, i suoi petali, racchiude significati totalmente contrastanti, potendo nello stesso momento significare perfezione celeste e passione terrena, vita e morte, fecondità e verginità. Nel Medioevo, leggende e superstizioni la legavano alle streghe, ma era il fiore prediletto dalle Fate. In tempi moderni potremmo definire la rosa un fiore ambivalente.
E sempre, parlando di rose, viene in mente la storia de Il Piccolo Principe di Antoine Jean Baptiste Marie Roger de Saint-Exupéry, meglio conosciuto come Antoine de Saint-Exupéry, narra di un principe provenire da un lontano asteroide, sul quale abita solo, a tenergli compagnia tre vulcani di cui uno inattivo e una piccola rosa, molto vanitosa, che lui cura e ama. È fra le opere letterarie più celebri del XX secolo, nella classifica, è il terzo libro dei più letti oltre la Bibbia e il Corano, stampato in più di 150 milioni di copie in tutto il mondo e tradotto in trecento lingue e dialetti e nelle lingue più parlate dei cinque continenti. Non è dell’opera che intendiamo scrivere, l’abbiamo già recensita sul corrieredellospettacolo.net, desideravamo portarvi alla conoscenza se pur breve di questa famiglia delle Rosaceae.
Certamente, le prime a essere colte venivano utilizzate in medicina, i Romani ne facevano già uso, antichi testi riportano unguenti e pozioni che ancor oggi i ”galenici moderni” confezionano. Inoltrandoci… senza pungerci... cercheremo di saperne di più su questo fiore e su com’è stato il viaggio che le ha condotte sino ai giorni odierni.
Intanto si deve essere bravi giardinieri o vivaisti, meglio dire, cultori di antiche rose, quelle quasi estinte, ormai rare, per dedicarsi ad esse, cosa non facile. Di certo nei paesi Anglosassoni o in altri Stati di tutti i cinque Continenti trova un largo seguito. Sorge una domanda, perché l’Italia non è mai stata protagonista nella storia della rosa, poi è così diffuso questo genere di collezionismo? Per saperlo dobbiamo proseguire nella lettura.
Come sempre le leggende si sprecano, in questo caso, anche per la “regina dei fiori”, ne abbiamo trovata una, ma c’è ne sono tante altre altrettanto romantiche.
ROSA ODORATA
Si narra che le rose siano state create dalla spuma del mare che circondavano Afrodite, dea dell'amore, mentre usciva dalle acque, un altro diede, il seme per poterla coltivare, la dea Flora aveva donato i petali... Il risultato finale fu sorprendente, il racconto continua, ma noi dobbiamo interromperlo per proseguire il viaggio di questo meraviglioso fiore. Suddivise in numerose varietà con infiniti ibridi, è originaria dell’Europa e Dell’Asia, alcune classi sono antiche, altre sono il risultato della mano (ibridazione) dell’uomo. Tre, i gruppi importanti di rose: Quelle selvatiche (forse le più profumate) e relativi ibridi, le antiche e moderne. Pare un vero e proprio hobby di giardinaggio quello dedicato alle rose. Scherziamo naturalmente, qui ci vuole dedizione e passione botanica, tante sono le genealogie delle rose nel mondo, dalla grande collezione d’Europa a quelle antiche cinesi, in particolare le discendenti come la Rosa Odorata, arbusto vigoroso e sano. I fiori semidoppi dalla fragranza deliziosa. Vogliamo parlare della casa in Umbria della pittrice Ducrot, più che un giardino quello di Vicky e Isabella è una fissazione la loro per le rose, con le tremila piante di 650 diverse varietà scovate nel corso di innumerevoli viaggi e poi piantate semplicemente, una appresso all’altra da formare una siepe. Si possono trovare specie rare, come la Hemisphaerica gialla sulfurea, la botanica Belle sultane o la profumata Temple. Il professor Gianfranco Fineschi, laureato in medicina e chirurgia sulle lesioni vascolari traumatiche degli arti e sulla sindrome di Volkmann, è riuscito a coniugare la scienza con l’umanesimo e la cultura. In vita, era conosciuto come il “rosaista e rodologo” appassionato e studioso non meno collezionista di tutte le specie botaniche del Genius Rosa, creando un grande roseto con oltre seimila varietà di rosai, dedicato poi in memoria di sua moglie Carla. Gli appassionati troveranno un ibrido di multiflora moscata che porta
il suo nome.
Queste sono alcuni numeri che in certi giardini si contano, come le varietà di rose del mondo con cifre da capogiro dovuto al loro costo, un vero business.
Chi l’avrebbe mai detto che questo semplice e bellissimo fiore dai petali vellutati con sfumature diverse una dall’altra, l’inebriante e delicato profumo ti avvolge nel suo essere, se non fosse per quelle spine sul gambo ma in egual misura la rendono ancora più sensuale.
Queste sono alcuni numeri che in certi giardini si contano, come le varietà di rose del mondo con cifre da capogiro dovuto al loro costo, un vero business.
Chi l’avrebbe mai detto che questo semplice e bellissimo fiore dai petali vellutati con sfumature diverse una dall’altra, l’inebriante e delicato profumo ti avvolge nel suo essere, se non fosse per quelle spine sul gambo ma in egual misura la rendono ancora più sensuale.
Giunta da chissà dove per essere nuovamente esportata in Abissinia. La portò con se Fromenzio, prima di essere nominato Vescovo. Nella tradizione etiopica fu chiamato Abuna Salama (Padre della Pace), vedendo la rosa, il botanico francese Achille Ricard, la etichettò come la Rosa Sancta. Fu uno scienziato scrupoloso e osservatore attento, autore di numerosi libri, ancora oggi considerati dei capisaldi della Botanica. La rosa è sempre stata legata alla chiesa, molte raffigurazioni di santi hanno una rosa, le troviamo nel “Ritiano per eccellenza” dove si narra di Rita, una devota che in punto di morte avesse espresso il desiderio di avere con se una rosa, cosa non facile trovare una rosa fiorita in un gelido inverno… eppure in giardino, dall’unico roseto spuntò una sola rosa quella di Santa Rita da Cascia, la Santa degli Impossibili, nonostante le spine che la vita le aveva riservato, ma questo solo per chi conosce la storia della Santa.
Testimonianza letteraria e sanscriti cinesi confermano, l’acqua di rose è stato il “legame tra l’Oriente e l’Occidente“ fin dal VIII e IX secolo. In Persia, il commercio si estendeva oltre i confini. Seppur di un’altra specie: La Damascena o Rosa di Damasco, nota come Kazanlik o
ROSA di DAMASCO
Trigintipetal, è conosciuta non solo tra i Persiani, celebre il Poema di Said che in prosa scrisse Giulistan, ossia il roseto. La Bulgaria è il maggior produttore di rose, ai piedi dei monti Balcani esiste un’intera vallata interamente ricoperta di piante di rose, i numerosi fiori dal profumo intenso, vengono coltivate da secoli per la produzione di essenze, da esse si estrae l’olio di rosa, mediante distillazione dei petali, per ottenere una sola goccia d’olio, vengono usati 30 fiori, adesso capite del perché del suo costo. A Taif in Arabia Saudita, si produce la più rara e costosa acqua di rose. Sembra che alcune varietà di rose, non siano talmente antiche da risalire all’epoca dei Romani, ma tra la fine del XVI e l’inizio del XVIII secolo avvenne un fatto straordinario: I Paesi Bassi, introdussero duecento varietà di Rosa Centifolia, la particolarità di questa specie, è l’addensamento di petali intorno agli stami, sono talmente fitti da renderli praticamente irraggiungibili da parte degli insetti e dalla mano dell’uomo. Una varietà di rosa fu quella dell’ibridatore Pastoret, la chiamò Torre di Malakoff, una delle ultime e rare ottenute nel XIX secolo.
Durante il periodo della Belle Epoque, questo fiore ebbe un momento fulgido, i pittori hanno fatto della rosa la loro icona, se pensiamo al giardino di Giverny, dove Claude Monet (1840-1926) amava dipingere le sue ninfee, quasi sempre in compagnia di rose. In un suo dipinto < Les Arceaux fleuris > è rappresentato un arco di rose fiorite, altrettanto lo sono state le rose ai lati del viale che conduceva alla casa dipinta di colore verde, accompagnati dalla fragranza del suo profumo intenso e dalle sfumature colorate dei suoi petali. E proprio in un giardino di Vichy che fu scoperta la Belle Vichyssoise, altra varietà di rosa! Cavalieri donavano le rose alle signore per qualsiasi circostanza. Potremmo continuare all’infinito sulla passione per le rose, un fiore che non ha sesso, uomini, donne s’innamorano della rosa, dalla più antica, quelle quasi estinte, naturalmente sono le più ricercate e costose. Prendiamo Gwen Fagan, raccogliendo le rose storiche del Capo Occidentale, traccia la storia in un libro di queste gloriose e vetuste rose, per una strana coincidenza le pianta nel suo giardino, ritenute rose “fuori moda” divenute poi ricercatissime, casi che potrebbero capitare nel mondo delle rose. La Fagan, per assimilare profonda conoscenza sulle Roseaceae, fa visita a roseti antichi, ma gli autentici tesori li trova dove sono custoditi, nei vecchi giardini e cimiteri, trovando rose di natura spontanea come la Jasminum multipartitum (Gelsomino di Primavera)
JASMINUM MULTIPARTITUM
che formano siepi a bordo strada o una Rosa moschata. Varietà dalle origini selvatiche, di incerta la provenienza della specie, probabile possa trovarsi sull’Himalaya occidentale.
Da questa storia nasce l’esperienza in cui potreste essere sedotti, uscirne inebriati, è un racconto affascinante come è stata la sua evoluzione, dopo innumerevoli tentativi, la mano esperta ha trovato il modo, per riprodurre le varietà rose, peccato per alcune perse nel tempo. Ci piacerebbe continuare questa piacevole storia fatta di rose e roseti antichi e moderni, purtroppo lo spazio non basta per descrivere le sue qualità oltre la bellezza, speriamo di avervi incuriositi e, se fossimo riusciti… bene, questo era il nostro intento...

Torino (Italia), mercoledì 16 agosto 2017
 
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