giovedì 31 dicembre 2015

IL CLASSICO: “DORIAN GRAY” recensione di Daniele Giordano

Tempo fa c'è capitato di assistere a un classico di Oscar Wilde: Il ritratto di Dorian Gray. Gli affezionati conoscono la storia legata al ritratto. Tante le compagnie teatrali cimentate in questa commedia, alcune con scarso successo, almeno per il momento non è questo il punto. In questo commento, è rilevare non solo la maestria del regista ma di tutta la compagnia, riuscendo a soddisfare l’esigenza dello spettatore, pur senza entrare ancora nel merito della bravura degli attori. Iniziamo partendo dall’allestimento della scenografia. Benchè lo spazio sia minimo a disposizione, diventa arduo mettere in scena un'opera teatrale di tale spessore. Nonostante ciò, il direttore artistico è riuscito far stare tutti i quadri che compongono l’opera in una ridotta dimensione come quella del Lombroso 16, dell'omonima via in Torino. Sembra assurdo parlare di questo, poichè le piccole cose fanno la distinzione, evidenziando la professionalità dell’allestitore! Entrando invece nel merito degli attori, campeggia la competenza artistica di Marina Di Paola (cura anche adattamento al testo insieme al regista), riesce a “infastidire brillantemente” con la cinica figura di Dorian Gray, il ruolo è stato apprezzabile. Che dire delle qualità di attore riuscendo a dare la giusta sensibilità alla figura di Basil Hallwort, perfettamente interpretato da Massimo Saracino. Con loro si affaccia una figura nota in ambito teatrale, quella di Massimo Chionetti, riveste i panni di Lord Herry Watton, ruolo non facile, la sua preparazione artistica gli rende giustizia. Due nuove entrate si fondono nella compagnia. Abbiamo Marta Grosso e Chiara Primiani, rispettivamente Sybil Vane e Signora Vane. Non ultimo Riccardo Micca, senza avere benché un minimo d’incertezza, gli tocchi il difficile compito del prosatore, la sua abilità oratoria, ha fatto in modo che la narrazione non distogliesse o annoiasse mai il pubblico per tutto il tempo del componimento teatrale. Tutto questo… non avrebbe luogo e senso… se non ci fossero le due compagnie “legate da qualche tempo”, quali Thealtro e L’Opera Rinata – CambiaMenti Teatro, entrambe continuano con successo il loro percorso artistico, all’occasione si ”fondono” creando spettacoli di rilievo come in questo caso. Guardando l’insieme della realtà, il merito si deve riconoscere chi per certi versi “tiene  le redini” di tutto questo. Lui, l’uomo dei CambiaMenti Teatro: attore, autore e regista Valter Carignano, in questa pièce lo troviamo nei panni di Isaacs. La sua bravura, è tale che con disinvoltura egli passa dalle Opere e Romanze alle sue Giallocomiche nei racconti del commissario Pautasso, sino a offrire un capolavoro come Dorian Gray, proponendo drammaturgie sempre ricercate. Le due compagnie, hanno dimostrato nelle loro interpretazioni, di saper dare ciò che lo spettatore si aspetta, suscitando innovazioni da parte loro!

Torino (Italia), martedì 29 dicembre 2015 


QUEST'AVVISO E’ SEMPRE ATTIVO ANCHE SE NON VIENE ABITUALMENTE SCRITTO SULLE PUBBLICAZIONI.
La riproduzione degli articoli presenti sulle pagine di questo blog è consentita esclusivamente citando la fonte, l’autore e il link. Altresì informa che questo blog non rappresenta un prodotto editoriale in base alla legge n° 62 del 07/03/2001, giacché è aggiornato senza alcuna periodicità. Le eventuali foto o filmati presenti sul Blog, sono inviate dai rispettivi autori o chi per lui, assumendosi la propria responsabilità, qualora queste violino i diritti o ledono l’autore, l’immagine e/o altro, saranno rimosse dal curatore della pagina in seguito a comunicazione da parte degli interessati, escludendo in modo incondizionato e categorico qualsiasi azione legale sia all’autore sia al blog stesso!
Di conseguenza, l’opinione personale espressa su ogni notizia pubblicata, è basata in conformità all’argomento trattato, senza necessariamente essere obbligati a scrivere o diffondere la mia opinione su cosa ho visto o letto. Per questo motivo si precisa che questo blog, non può considerarsi un prodotto editoriale, bensì pensieri da condividere. A cura dell’autore del blog.
Copyright 1990 – Fragment (consider revising). Daniele Giordano/ lonevolfilm@gmail.com All Rights Reserved.


martedì 29 dicembre 2015

UN “CAVAGNA SENZA DON” recensione di Daniele Giordano

Potrebbe sembrare il sequel di Highlander… e poi ne rimase solo uno! Su di lui, i titoli dei quotidiani rincarano la dose proprio perché ultimo tra i nomi di rilievo come i capiscuola: Macario, Campanini e Ferrero, tanto per citare alcuni che han fatto grande il teatro recitando le commedie in piemontese. Ora è rimasto solo lui. Se non si è capito, stiamo parlando di Giorgio Molino, ultimo baluardo della commedia dialettale in piemontese.
La sua carriera inizia al teatro Carignano in un lontano 1945 con < Bimbi alla ribalta > e, senza elencare tutti i titoli…portati in palcoscenico, di strada né ha percorso da allora. Se i prosceni potessero parlare… si sentirebbe un eco di ovazione nei suoi confronti. In quest'ultimo periodo ha dovuto assentarsi per un’intera stagione dal suo amato pubblico sia per il genere, altrettanto per stima a Molino, ora come nuovo, pronto a celebrare i suoi settant’anni di carriera tra loro, portando uno spettacolo nel bellissimo teatro, San Giuseppe (via Andrea Doria 18 Torino), proprio durante le feste natalizie. Non stanco della polvere teatrale “assaporata” sui molteplici palchi, incrollabile continua il suo cammino, tant’è che da poco ha fatto rinascere dalle ceneri di un dopolavoro aziendale di una nota casa di pneumatici un luogo culturale, con tanto di teatro, perché tanta è la sua passione. La dinamicità che sprigiona, si trova in ogni suo spettacolo, come ad esempio l’ultimo lavoro “Quel Cavagna senza Don” curandone stesura e regia, dove troviamo il Cavagna tra i pensionanti di un ospizio… una farsa tipica della commedia piemontese. A fare da corollario di questo “gerontocomio” troviamo nei rispettivi ruoli, interpreti come Giulio Liberati, Alessandra Botticelli, Gioachin, Margherita Amateis, Ugo De Los Rios, con Daniele Villari, Luisella Aghem, Eliana Ferrero e poi ancora Gabriele Gerardi, Roberto Chiarelli, Lucia Colla e Giacomino Bardina. Lo spettacolo si apre tra le classiche note della canzone Amapola (e altre), con grande perizia suonata tutte dal vivo dal Maestro Alberto Vindrola. Su “Quel Cavagna senza Don” il pubblico è preparato, ma quello che non sa ancora, è cosa ha scritto su di lui Giorgio Molino in merito a questa nuova commedia, sta a voi scoprirlo andando a vederla… Si replica sino al 6 gennaio, mentre la notte di Capodanno oltre i soliti festeggiamenti ci sarà una sorpresa in più dalle ore 00,30 con uno spettacolo in aggiunta.

Torino (Italia), lunedì 28 dicembre 2015  



martedì 22 dicembre 2015

mercoledì 9 dicembre 2015

DUE GIORNI COL NASO ALL’INSU’ recensione di Daniele Giordano




Sebbene in termini economici Torino (come del resto altre città) non “brilli di questa luce”in questo periodo, non delude i suoi abitanti e avventori che transitano nella città durante il periodo natalizio. Così per incanto… appare… un cartellone zeppo di appuntamenti messe in opera dalle realtà del territorio offrendo ai passanti attimi di festività che si sono appena consumati o che ancora dovranno esserlo. Uno tra questi è stato visto in piazza Castello da una folla gremita, con l’esibizione della Reale Società Ginnastica e la sua FLIC Scuola di Circo  7 e 8 dicembre hanno presentato lo spettacolo “Andromeda – Un’avventura circolare” tenendo lo sguardo all’insù del pubblico nei suoi quadri rappresentati e una coreografia che da sola è già spettacolo. Perché circolare? Perché lo sguardo, meglio dire gli occhi ruotando, segue lo spazio intorno durante l’esibizione degli interpreti, precisamente: Francesco Giorda, Alessandro Maida, Laura Esposito e la Compagnia dei Folli Solo chi ha assistito allo spettacolo può immaginare l’emozione percepita e non basta leggere le poche righe per assimilare quello visto durante la rappresentazione. Un’incantevole piazza da scenario, i sorprendenti e fantastici artisti, il magico mondo dove la gravità è rovesciata, la Flic con lo spettacolo Andromeda, ha voluto rendere omaggio nell’anno di Torino Capitale Europea dello Sport e legare la storia della Reale Società Ginnastica di Torino, la più antica società sportiva d’Italia, rispettando la tradizione non smette di innovare traducendo il gesto sportivo in un respiro artistico che guarda al nuovo millennio. A tale proposito, La scuola vi aspetta il 19 dicembre alle ore 21:00 nella sede di via Magenta 11 in Torino per lo spettacolo “Precario Circus” per la rassegna Circo in Pillole, come sempre sotto l’attenta direzione scenica di Alessandro Maida e Francesco Sgrò per la direzione artistica. 
A questo proposito una scheda informativa non guasta.
LA FLIC, UNA REALTÀ SEMPRE PIÙ INTERNAZIONALE. Il 60% degli 83 allievi della FLIC proviene dall’estero e la metà di loro da paese extra europei, grazie all’importante valenza internazionale acquisita dal centro di formazione sul circo contemporaneo che da anni crea nel cuore di Torino un melting-pot artistico e culturale di alto livello. Entrando maggiormente nei dettagli, le provenienze degli allievi iscritti in questa stagione sono: 34 da diverse regioni d’Italia, 9 dalla Francia, 8 dal Cile, 5 dal Brasile, 5 dalla Spagna, 4 dalla Svizzera, 3 dal Messico, 3 dall’Argentina, 2 da Israele, 2 dalla Svezia, 2 dal Regno Unito, 2 dalla Germania, 1 dalla Costa Rica, 1 dall’Ecuador e 1 dall’India. A oggi la FLIC ha formato oltre 300 allievi, il 90% dei quali lavora nell’ambito del circo contemporaneo e dello spettacolo dal vivo in genere entrando anche  a far parte di grandi compagnie tra le quali Cirque du Soleil e Companie du Hanneton di James Thierre. PROSPETTIVA CIRCO E IL RICONOSCIMENTO DEL MINISTERO
“PROSPETTIVA CIRCO”, progetto artistico triennale della FLIC avviato nella scorsa stagione  , che lo ha inserito nella rosa dei 6 progetti nazionali di perfezionamento professionale scelti per il triennio 2015/2017 (rif. Decreto Direttoriale del 9 luglio 2015). Prospettiva Circo include tutte le attività formative della FLIC e ben tre rassegne: “Circo in Pillole”, “Citè” con tre spettacoli al Teatro della Concordia di Venaria Reale tra gennaio ed aprile 2016 e “Chapiteau FLIC” con numerosi eventi tra maggio e giugno 2016 sotto un tendone da circo. 

Torino (Italia), mercoledì 9 dicembre 2015






martedì 24 novembre 2015

L’OCCASIONE, FINE DELLA TRILOGIA recensione di Daniele Giordano

Marco Cavallaro attore teatrale, l’abbiamo visto in situazioni recitative diverse (alcune anche troppo bizzarre), questo ci ha permesso di formulare opinioni. I brusii benevoli mormorati in sala a fine recita si sprecano. Ognuno dice la propria. Assistendo agli spettacoli, volgendo lo sguardo sul pubblico, notiamo un “velo trasparente” una parte con il desiderio compiaciuto, l’altra un leggero diniego. Due sfaccettature della stessa medaglia! E’ sempre lui, qualsiasi “abito scenico” indossa, è questo che “l’altra parte” dovrebbe intendere, cambia solo la circostanza. Come ad esempio quello presentato al teatro Gioiello in Torino dal titolo “L’Occasione” con esso, termina la sua trilogia sull’amore. Un monologo cui il Cavallaro è particolarmente legato, questo soliloquio è stato  portato in scena in tutta la penisola, narra di una storia commovente, dimostrato dall’afflusso del pubblico. In questa interpretazione, troviamo l’artista alle prese del solito bivio: rifugiarsi andando nella sua solitudine casa o passare qualche ora in un bar a bere qualcosa distraendo i suoi pensieri. Questo perché è stato lasciato dal suo grande amore circa due anni or sono… per lui è solo ieri! E’ qui la commedia prende vita, in un groviglio di reminescenze, pensieri che attanagliano la mente col suo tarlo, senza darsi pace e, senza alcuna spiegazione logica data allo spettatore, distraendolo su qualsiasi risultato… sino alla fine del dilemma! Non desideriamo togliere il gusto finale allo spettatore su questo toccante spettacolo e, forse qualcuno del pubblico potrebbe riconoscersi nelle vesti di Cavallaro!
Come sempre ed è inutile evidenziare, Marco Cavallaro su qualsiasi palco salga che sia semplice gag o esibizione seria, sa perfettamente rispettare tempi e pause senza “bruciarle” come spesso accade altrove, questo a lui non succede. L’attore dal suo profondo, ama esibirsi in monologhi, interagire se capita con i presenti. Le recite espresse, vestono bene la sua figura pur muovendosi teatralmente in circostanze diverse. La sua entrata è disinvolta, oseremmo azzardare con padronanza scenica che solo un interprete con notevole esperienza saprebbe fare.


Torino (Italia), martedì 24 novembre 2015

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lunedì 23 novembre 2015

MIA MOGLIE PARLA STRANO recensione di Daniele Giordano

Moglie e Buoi dei paesi tuoi, una volta dicevano così! I tempi, come le mode cambiano, le persone si sono globalizzate, non sussiste più quel detto citato. I punti cardinali sono solo riferimenti… ma non per l’amore, esso non ha confini. Questo capita in scena con Alfredo Collina (regia di Corrado Accordino) e Barbara Bertato. Un lombardo sposato con una donna del sud, sin da tempi remoti è il classico di sempre: l’incomprensione del linguaggio. Così si presenta sul palco la commedia “Mia moglie parla strano”portato da Monza sino alla Città di Rivoli (TO). I due attori fanno parte della compagnia “La danza immobile” che li vede protagonisti in una commedia brillante, ricca di trovate spassose a dir poco farsesche da coinvolgere lo spettatore dopo la prima manciata di minuti in scena, mantenendo un ritmo crescente tra ilarità e applausi. Il loro debutto presso il Teatro San Paolo di Rivoli è stato accolto con affettuose acclamazioni. Una compagnia nuova per il circuito, tutta da scoprire, noi l’abbiamo fatto col pubblico del teatro, grazie all’intuizione di Campotheatro. Il piacevole spettacolo dai contenuti attuali, focalizza conflitti coniugali (suocera compresa), accenna il tema omosessuale non proprio facile da esporre, adozione a distanza e quant’altro ma evidenziati con una sensibilità che li contraddistingue, trasportandoli in uno spettacolo intelligente, fatto di mimiche e battute proprio come titola la rappresentazione, portandone il dovuto rispetto, lasciando uno spazio per il suo inatteso finale. Una compagnia da tenere presente qualora si ripresenti l’occasione.

Torino (Italia), sabato 21 novembre 2015

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martedì 17 novembre 2015

GRAN CONSIGLIO recensione di Daniele Giordano

Chi approda al Molo di Lilith… deve obbligatoriamente possedere “la tessera Arci” per accedere! Questo non è un problema per chi si avventura al 7 di via Cigliano in Torino. Varcata la soglia, trovi un pregevole cortile ben tenuto, poco ammirato in questo periodo considerato il clima invernale a differenza di come sarà gradito nei mesi successivi ma ora, preso in ostaggio solo dai fumoir. Una graziosa e sorridente persona di nome Claudia, nell’accoglierti, potrà risolvere l’impedimento regolandoti con l’associazione fornendoti la tessera, oltre a farti sentire a tuo agio. Entrando, sembra uno di quei locali marinari, tra nasse, gomene e reti appese, qua e là troviamo sparsi manichini vestiti con abiti di scena, quasi per aumentarne il numero già cospicuo degli abituali frequentatori… oppure messi a guardia…questo non è da sapere! Tra un’apertura di porta e l’altra, fuoriesce dalla cucina un odore che sa di buono, invitante. Sono i manicaretti genuini che la simpatica Marta abitualmente prepara ogni giorno, con prezzi popolarissimi e accessibili considerato il clima che si respira… aiuta entrambe le parti. Al banco troviamo Max, insieme alle citate signore, sono parte della compagnia “L’Interezza non è il mio forte” propone con minuziosa capacità la mescita e spiegazioni sulle birre artigianali, in attesa di presentare sul palco l’ospite di turno. Salendo sul palco, piace introdurre le consuetudini fondamentali della casa, su cosa potresti trovare sempre sia nel bere sia nel mangiare, soprattutto quello che non troverai mai per scelta e a ragion di causa! Lo spettacolo introdotto, è stato nominato per il Performance Award al Fringe Festival di Praga 2015 in lingua del luogo, ottenendo consensi. A Torino invece, per il suo debutto, è recitato in italiano. Si tratta di un monologo di e con Tom Corradini che dopo aver lasciato i panni dei Supereroi, si cimenta in un testo di elevato spessore storico, facendo rivivere “da protagonista” la giornata del 24 luglio 1943 a Roma, rivestendo i panni del Duce. Il Gran Consiglio del Fascismo quel giorno, dopo gli insuccessi dell’esercito italiano da lui causati, si riunisce per discutere la rimozione di BENITO MUSSOLINI. In attesa del verdetto, egli si ritira nel suo studio di Palazzo Venezia. Durante quell’ora di solitudine, la mente rievoca questo formidabile viaggio, su come il destino abbia giocato un ruolo importante per lui, da povere e umili origini, portarlo a essere il capo Supremo d’Italia. Il Corradini, con scrupolosa ricerca sia negli abiti sia nel dialogo durante il suo soliloquio, esibisce la qualità di attore con padronanza scenica, anche se a nostro avviso è ancora un “lavoro in corso” cioè da smussare non tanto nel dialogo che con sagacia perizia ottiene l’attenzione del pubblico, bensì sulla postura dell’individuo rappresentato, per il resto non sono mancati i commenti favorevoli, apprezzandone il lavoro svolto dall’artista.

Torino (Italia), lunedì 16 novembre 2015



martedì 10 novembre 2015

FANTASTICA CHIUSURA recensione di Daniele Giordano

Il rituale della polemica si ripete ogni qualvolta che due eventi aprono i cancelli nello stesso periodo. Una pagina sta a un francobollo come un foglio di protocollo aperto sta a niente! Strano che al posto dei numeri ci siano parole, senza vederle pubblicate! Sono esempi di alcuni spazi delle pubblicazioni apparse sui nostri quotidiani che hanno scritto di Paratissima per par-conditio, tanto per citare… non con la stessa estensione e invadenza giornaliera che si è avuto per altre manifestazioni. Stiamo descrivendo le proporzioni degli articoli apparsi su certuni giornali scrivendo dell’evento di Paratissima a Torino Esposizione (4 – 8 novembre 2015) a differenza di altra importante manifestazione. Sicuramente gli organizzatori saranno stati ugualmente contenti, pur accettando la diffidenza di quelli che non l’hanno citata neppure di striscio. Questo non per polemizzare, anzi è nostra intenzione tenerci a dovuta distanza su questo perché. Il nostro compito è riportare documentando i fatti, dopo aver seguito lo svolgere e assistito a questa manifestazione “dal basso” su cosa ha esposto, sul numero delle affluenze, la parte musicale, il fashion con le sue ricercate sfilate di moda dando opportunità a stilisti emergenti di farsi notare. A dire il vero su questa Paratissima, continuiamo a notare i troppi espositori (pittori/quadri), avremmo preferito vedere giovani architetti o progettisti d’interni con le loro creatività. A discolpa, il luogo offre al visitatore tante visioni che comprende la parola "arte", c’era solo l’imbarazzo della scelta compresa la parte musicale, come sempre è piacevole da ascoltare per spezzare le lunghe ore tra il vedere e assistere. Il pubblico, non sempre ha gradito, non a torto, il susseguirsi di certi musicisti, anche sé nell’insieme del trambusto ci può stare, senza colpevolizzare. Dopotutto, lo spazio è talmente ampio che “girato l’angolo” non si sentiva più il frastuono, trovandoti di fronte altre forme da incuriosirti. A questo punto tralasciamo gli stand dicendo che alcune novità stanno avanzando (vedi il 3 D) e comunque ogni artista, ha portato un suo apporto piacevole o meno a Paratissima, cercando col suo spazio la propria vetrina. E su questo, come potremmo tralasciare lo spazio del fashion senza descriverne la bellezza e le stravaganze degli stilisti emergenti. Non intendiamo farne un reportage sulla moda che ha il suo percorso in altri ambiti. Gli stilisti presentati, hanno dato il meglio delle loro creazioni, al pubblico valutarne la bellezza. Tra questi è doveroso citarne alcuni: Dana Design, Lella Matta, Roberto Novarese, senza offesa per gli altri. Una novità data proprio al termine, farà piacere sapere. Si sta cercando di riportare in città quello che fu di Torino: La Città della Moda. Questo grandioso evento… “esploderà” con Torino Fashion Week, è ancora presto per parlare, ci torneremo senz’altro su quest'argomento, sappiate però che il countdown è già iniziato… Torniamo a Paratissima. Dalle stime dichiarate a fine di serata, da Torino Esposizione sono passati circa diecimila visitatori durante la giornata, gli organizzatori hanno in programma una Paratissima a Milano tra breve e un’altra in Spagna. Non male per un “snobbato” evento senza un becco di denaro e pochissimi sponsor a differenza di quella in pompa magna… ma una curiosità qualcuno dovrebbe dirla a proposito dell’opera premiata! Cose così si sono viste al “supermercato” con la differenza che è messe in cassette da frutta. Una considerazione a tutti voi: Para…….: Continuate il cammino… i risultati si vedono già maturare a novembre…! Per la prossima stagione l’appuntamento e la sede…? Boh…sarebbe bene che qualcuno inizia a riflettere e pensare sin d’ora a questo se pur piccolo, evento che in fondo fa muovere e da lustro alla nostra Città Metropolitana…

Torino (Italia), lunedì 9 novembre 2015


sabato 7 novembre 2015

L’ITALIOTA recensione di Daniele Giordano

E’ confortevole per i gestori di sala, sapere che un attore teatrale per i suoi debutti scelga Torino… ops… volevo dire Rivoli (TO), precisamente il teatro San Paolo (via Bertone,1). Stiamo parlando di Marco Cavallaro. La scelta cade inesorabilmente su quel teatro da sempre, forse per affetto che ha per Niko e Tony o solamente per scaramanzia. Un tempo si diceva: Se lo spettacolo ha successo a Torino… è buono per il resto d’Italia. Tant’è che come in questo spettacolo “L’ITALIOTA” è stato il soul out per i due giorni di programmazione e, come se non bastasse, per accontentare ancora qualcuno, oltre questa sera, sala nuovamente esaurita,  ha aggiunto una data in più (domenica 8 novembre, ultima data ore 18:00). Difficile descrivere lo spettacolo che inizia da lontano, portando alla luce e facendo scoprire alcune raffinatezze non conosciute dal vasto pubblico. Tra esilaranti episodi, porta lo spettatore con sagacia ironia a farlo ridere di se stesso, contemporaneamente lo fa riflettere. Sebbene la sua prima è ancora da mettere in ordine sulla durata e qualche ritocco qua e là (due ore e quaranta minuti), ciò non toglie il consenso evidente ottenuto dall’affezionato pubblico. Durante < il percorso dello spettacolo > vediamo, ascoltiamo cose già sentite e mai prese troppo sul serio. Il Cavallaro, le manifesta (tormentone compreso, distinguibile da subito) in una girandola ben predisposta, sistema la quadratura del cerchio con la frase: - la storia si ripete da sempre – e lui con la sua minuziosa ricerca porta ogni presente a riflettere e ridere su come siamo. Come debutto, il pubblico uscendo, potrà dire di aver assistito a quanto siamo Italiani! Una semplice avvertenza a nostro avviso, lo spettacolo potrebbe non essere adatto a un pubblico minorile, una raccomandazione invece… munitevi di fazzoletti… perché i vostri occhi lacrimeranno dalle molteplici risate!

Torino (Italia), sabato 7 novembre 2015





TOH, GUARDA… C’E’ IL MOLOCH recensione di Daniele Giordano

Guarda, ho ricevuto le pagine bianche della Telecom. Come tutti del resto. non è novità nel riceverle da parte degli abbonati. Stupisce e risulta evidente la copertina. Come mai l’attenta, la perspicace e sempre all’avanguardia al processo futuro della tecnologia ma non solo, ha reso evidente un fatto obsoleto… accaduto un anno prima. Cioè, nel centenario della nascita del cinema a Torino, cito: ponendo in copertina la statua “emblema” di Cabiria, un colossal (parola coniata per la prima volta in occasione del film) cinematografico dell’epoca… siamo agli albori dell’evento che rivoluzionò il cinema, quello di Giovanni Pastrone (1914) con la sua magnifica esposizione del citato film. Non mi soffermo a parlare del successo ottenuto, né tanto meno agli attuali registi che contemplano ancor oggi il suo contenuto, cercando di comprendere l’evoluzione del suo movimento macchina già fatto a quell’epoca e, senza contare le parole espresse a mio tempo sul centenario dell’avvenimento. Mi soffermo invece (cosa importante e del mio dubbio), della “lungimiranza avuta da chi ha pensato”di evocare, ponendo l’accento su un evento… snobbato o appena ventilato con poco entusiasmo da chi avrebbe potuto attingere benefici per la città di Torino! Pregevole comunque è ricordare, anche se in ritardo da chi ha voluto esibire questo “sforzo” facendolo un anno dopo… ricollocando il fatto e riportandolo da circa trecentosessanta giorni dopo l’accaduto sulla copertina di pagine bianche. Evidentemente gli uffici preposti…non sono in sincrono con gli avvenimenti che si susseguono. Oggi si parla di luce, della lampadina e della diatriba di Edison, se vogliamo essere campanilisti, parliamo di Cruto e del suo splendido Museo… di Grugliasco (TO) che pochi conoscono! Fra qualche anno (se le cose stanno come quella citata) forse... apparirà sulla copertina, per il piacere di molti. Essere in contemporaneo, significa anche precedere gli avvenimenti… magari facendo spazio a quella cultura “sommersa poco visibile”che manca…creando così un richiamo reale di ciò che abbiamo, fornendo un qualcosa di positivo per la vetrina torinese!


Torino (Italia), mercoledì 4 novembre 2015

ECCO UN ESEMPIO DA IMITARE ! di Daniele Giordano

Considerate da sempre il “brutto anatroccolo” per fortuna non da tutti, finalmente trova spazio quella parte di persone che nella taglia 40-44 si trova leggermente "limitata" dovendo poi ricercare soluzioni non necessariamente adatte alla sua silhouette, rischiando di offuscare o compromettere la loro bellezza e l’eleganza di sempre. L’idea nasce da un libro “Curvy, il lato glamour della rotondità” di due giornaliste esperte di moda Daniela Fedi e Lucia Serlenga.  Un’azienda, l'Ovs, nella passata stagione ne fa una linea autunno – inverno. Un progetto che tende a rivalutare le “Curvy” fornendo loro un glamour provvisto di tutto punto dagli abiti agli accessori. La linea di abbigliamento, è studiato senza scalfire l’animo di queste prorompenti figure mediterranee o essere discriminate. L’ora della riscossa è giunta anche per loro, potranno esibirsi con la grazia di sempre ma con quel tocco che le rende piacevolmente desiderabili, ancor di più attraenti, mostrando il loro vero essere come hanno sempre fatto con dignità, sia nel glamour, sia nel modo di vestirsi.

Torino (Italia), lunedì 2 novembre 2015




mercoledì 4 novembre 2015

TOH, GUARDA… C’E’ IL MOLOCH recensione di Daniele Giordano

Guarda, ho ricevuto le pagine bianche della Telecom. Come tutti del resto. non è novità nel riceverle da parte degli abbonati. Stupisce e risulta evidente la copertina. Come mai l’attenta, la perspicace e sempre all’avanguardia al processo futuro della tecnologia ma non solo, ha reso evidente un fatto obsoleto… accaduto un anno prima. Cioè, nel centenario della nascita del cinema a Torino, cito: ponendo in copertina la statua “emblema” di Cabiria, un colossal (parola coniata per la prima volta in occasione del film) cinematografico dell’epoca… siamo agli albori dell’evento che rivoluzionò il cinema, quello di Giovanni Pastrone (1914) con la sua magnifica esposizione del citato film. Non mi soffermo a parlare del successo ottenuto, né tanto meno agli attuali registi che contemplano ancor oggi il suo contenuto, cercando di comprendere l’evoluzione del suo movimento macchina già fatto a quell’epoca e, senza contare le parole espresse a mio tempo sul centenario dell’avvenimento. Mi soffermo invece (cosa importante e del mio dubbio), della “lungimiranza avuta da chi ha pensato”di evocare, ponendo l’accento su un evento… snobbato o appena ventilato con poco entusiasmo da chi avrebbe potuto attingere benefici per la città di Torino! Pregevole comunque è ricordare, anche se in ritardo da chi ha voluto esibire questo “sforzo” facendolo un anno dopo… ricollocando il fatto e riportandolo da circa trecentosessanta giorni dopo l’accaduto sulla copertina di pagine bianche. Evidentemente gli uffici preposti…non sono in sincrono con gli avvenimenti che si susseguono. Oggi si parla di luce, della lampadina e della diatriba di Edison, se vogliamo essere campanilisti, parliamo di Cruto e del suo splendido Museo… di Grugliasco (TO) che pochi conoscono! Fra qualche anno (se le cose stanno come quella citata) forse... apparirà sulla copertina, per il piacere di molti. Essere in contemporaneo, significa anche precedere gli avvenimenti… magari facendo spazio a quella cultura “sommersa poco visibile”che manca…creando così un richiamo reale di ciò che abbiamo, fornendo un qualcosa di positivo per la vetrina torinese!

Torino (Italia), mercoledì 4 novembre 2015

lunedì 2 novembre 2015

APPUNTAMENTI MUSICALI A TORINO recensione di Daniele Giordano

Ci piace pensare che Torino (Italia) sia sempre in movimento sebbene paventi la spada di Damocle della crisi in ogni circostanza. Questo non basta a fermare gli eventi a ingresso libero. Per esempio, l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino (Italia), oltre a esporre nella sua prestigiosa Pinacoteca quadri di un certo spessore artistico, da luogo ad appuntamenti musicali di rilevanza non da poco. Ospiti di Musica in Concerto X edizione per “Affetti Sonori” stagione 2015 – 2016 proposta dall’Associazione Concertante Progetto Arte & Musica, è stato presentato un concerto spettacolo dal titolo per la coreografia di Monica Rosolen, lettura e testi di Giorgio Griva. Andando per ordine sparso troviamo sulla musica La Nascita di Antonin Dvoràk due danzatrici Giusy Zanfa e Maddalena Zona, cimentandosi sulle note de Largo dalla 9° Sinfonia, tentando di dare a questo piacevole motivo un senso che ahimè tarda arrivare poiché entrambe danzano in modo disordinato, non certo dovuto all’insegnamento, forse alla preparazione delle due danzatrici ancora acerbe per il pubblico nell’eseguire la coreografia. Le rivediamo poi singolarmente, ma questo non cambia l’opinione. La prima danzatrice, su arie di Ariel Ramirez in Preghiera (Kirie, Agnus Dei da “Misa Criolla”), l’Angelus di Jena – Francois Millet, il pubblico non trova l’esecuzione in modo soddisfacente, purtroppo priva di sentimento. La seconda, ci prova in Lola da Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni sulle note della Popolana in costume di Giovanni Battista Crema, i conoscitori riconoscono la non consapevolezza nel fare uscire quella forza durante le esibizioni dovuta a tali opere. Nel proseguire, un’altra si affaccia al pubblico attento, ci trasporta nell’incantato “Paesaggio esotico” di Henri Rousseau, colonna sonora del film La mia Africa (John Barry e african tradition) facendoci (visivamente) assaporare quella parte d’Africa con i suoi colori e tramonti… nello splendore dell’esecuzione della danzatrice Valeria Berlusconi. Abbiamo tenuto volutamente quest’ultima danzatrice, Arianna Quartesan, perché pari alla sua bellezza, ha dimostrato il suo impegno per la danza. L’abbiamo vista esporre con quale grazia di movimenti precisi scandiva la musica di Pablo De Sarazate/George Bizet nella celebre Carmen (Fantasie da Carmen “Gipsy Girl” di George Elgar Hicks). La sua preparazione artistica unita all’eleganza interpretativa trova spazio sublime nella sua coreografia, con occhio discreto di Monica Rosolen, esponendo e trasmettendo la stessa emozione ai presenti in altrettanto due uscite: I’te vurria vasà di Eduardo Di Capua (Il Bacio di Gustav Klimt) e di Ludwing van Beethoven La Terra, allegretto dalla 7° Sinfonia “Magma primordiale” di Stefania Di Filippo, con il placido e caloroso consenso del pubblico e da parte nostra.


Torino (Italia), sabato 31 ottobre 2015

sabato 31 ottobre 2015

PARATISSIMA dal 4 all’8 novembre 2015 a Torino recensione di Daniele Giordano

Ancora una volta i padiglioni dell'ex Torino Esposizione apre le porte a Paratissima. L’hanno definito”X Factor” dell’arte. È nata a Torino da tempo memorabile (ricordo i suoi primi vagiti, già con enorme flusso di pubblico) come manifestazione “off” in pochi anni è diventata una vetrina per i talenti emergenti e uno degli eventi di riferimento nel panorama artistico nazionale. Undici anni dopo, Paratissima è a un punto di svolta e di partenza, pronta a guardare avanti, ampliando i confini - in un naturale sviluppo internazionale della manifestazione che dal 2014 ha un evento gemello a Skopje e dal 2016 sarà a Lisbona - e coinvolgendo, allo stesso tempo, a Torino, realtà e artisti, emergenti ed affermati, provenienti da Cina, Macedonia, Mozambico, Russia, Norvegia, Germania, Portogallo. Più di 400 sono gli artisti e i creativi iscritti; 8 le mostre curate dai 16 giovani curatori di N.I.C.E., acronimo di New Independent Curatorial Experience, il corso per curatori di Paratissima; 6 le sezioni: G@p/Galleries at Paratissima, Fotografia, Design, Video, Fashion, Future/Artisti in erba. Una mostra di punta: Useless Army, con opere di Robert Gligorov e Jock Sturges. Una collaborazione inedita con Cortona On The Move e una con il Coffi Festival di Berlino. Un progetto internazionale, il China Pavillon, che raccoglie le visioni di 9 artisti cinesi contemporanei. Tutto questo secondo qualcuno potrebbe non dire nulla? Non ultimo… il tema di quest’anno: Ordine o Caos?
NIENTE DI PIU’ AZZECCATO… considerato il clima attuale!

Torino (Italia), sabato 31 ottobre 2015 

martedì 27 ottobre 2015

I GUAI DI DON FEDELE BERTONE recensione di Daniele Giordano

Sarebbe piaciuta anche a Erminio, vedere la rappresentazione scenica di “Don Fedele Bertone quanti guai in processione” alla prima del teatro San Paolo di Rivoli (TO), così com'è stata riscritta da Roberto Bottino e dalla regista Danila Stievano. Ripresa da FINESTRE SUL PO’ e dopo averla riveduta e corretta  senza stravolgerla, soffiandole via quel tanto che basta di quella patina leggermente opaca mai tramontata, la compagnia ha voluto rendere omaggio all’intramontabile Macario. Una commedia dove narra le vicissitudini di un prete – fluttuante – cioè senza fissa dimora, all’occorrenza, pronto per un battesimo o funerale… purchè si rimedi almeno il pasto. Suo malgrado, capita in casa Gallina. Da quel momento in poi i tre atti prendono vita tra episodi divertenti. La brava Stievano, veste i panni di Brigida Gallina, pia donna… che di femminile ha ben poco… Gli attori di questa soddisfacente rassegna in dialetto (per la prima volta su ciò che mancava al San Paolo di Rivoli), presente sulla scena è Valeria Pedone nei panni di Clara che il padre Ernesto Gallina vuole darla in sposa a un vecchio blasonato. Sua moglie Margherita (Patrizia Doria), troviamo poi il giovanotto Riccardo (spasimante condiviso di Clara) nipote di Sua Eminenza Don Lorenzo Raineri (Roberto Bottino). Per continuare la stirpe, troviamo Virginia, sorella del padrone di casa Gallina e Ida la madre, col suo denaro "foraggia" l’agiata vita della casa (rispettivamente Gabriella Ricci e Anna Cresto Ferrino). Con l’arrivo dell’alto prelato in casa Gallina poteva mancare un maggiordomo? No di certo! Ecco, l’esuberante Vincenzo Castrovilli. Poi, lei ammaliatrice, colei che ruba i cuori solitari e non solo a quelli... una vedovella piena di fascino e… tanto calore, interpretato simpaticamente da Nella Rutigliano. La parte di Don fedele, bonario prete di campagna, allergico alle papaline e vescovi è di Piero Mattaini, bravo ma a nostro dire interpretato leggermente sopra le righe, calcando troppo quella figura che deve sì far ridere, ma senza strafare. Beh, cosa vi raccontiamo… questa messa in scena va vista più che raccontata! Altri che compongono lo staff tecnico: Nino Pelle, Federica Astori, Giangi Grosso (per questa volta nel retroscena) e Fabio Mattaini. Musiche di Guido Coniglio. Lo spettacolo scorre senza annoiare, per chi non l’avesse ancora visto, dovrebbe affrettarsi. 

Torino (Italia), martedì 27 ottobre 2015


mercoledì 14 ottobre 2015

PAUTASSO E LE SUE GIALLOCOMICHE recensione di Daniele Giordano

Con la nuova stagione riprendono le stravaganti imprese di Pautasso commissario della Torino del ‘900. Uomo stravagante, sempre pronto a combattere duramente la malavita d’antàn, riverente e permissivo verso la sua “adorabile” dolce metà… nascosta (non si vede mai, in compenso si sente il suo starnazzare) come la moglie di quel tenente televisivo. Gli episodi, oltre a essere commedie, narrano pezzi reali di storia torinese. Un connubio ben coniugato tra cultura e farsa che non necessariamente debba essere collocato e ambientato nella grigia e fumosa città torinese, il Pautasso potrebbe essere ambientato in qualsiasi regione d’Italia, giacché un possa esistere ovunque. Sì, amici lettori, ritornano i racconti giallocomici, scritti e diretti da Valter Carignano. Li presenta una volta al mese con la formula: Il Teatro all’ora del The. Si comprende che la recita sia pomeridiana e domenicale. Idea, piaciuta moltissimo sin dal primo debutto, sarà perché non è la solita commedia dove si assiste e basta. In questa recita sei dentro, interagisci con gli attori de l’Opera Rinata insieme a Thealtro, in base agli indizi scoprire chi è il colpevole.  Quasi due ore di spettacolo, dove ogni persona è concentrata su ogni battuta pronunciata dai commedianti… diventando tutti il “Commissario Pautasso” cercando di scoprire gli autori dei misfatti, come nel caso del presentato in occasione dell’apertura della stagione 2015/16. Il cast di questo spettacolo, è composto da Marina Di Paola che riprende le sue vesti di maga Osiride, Massimo Chionetti, un segretario tutto fare, maniacale della pulizia… oseremmo dire… fin troppo sul fare! L’eclettico Enrico Cravero, con la sua “erre moscia” e le sue gestualità mandano in visibilio i presenti, Massimo Saracino, passa da un ruolo all’altro con estrema disinvoltura, Riccardo Micca (nei panni di Cesare Lombroso) si è calato piacevole nella parte. Che dire di questa mente che cerca in tutti i modi di accontentare non solo il pubblico adulto… ora intrattiene un nutrito numero di piccoli fan, emuli e amabili sostenitori del Commissario. L’artefice di chi gestisce tutto questo risponde a Valter Carignano che ha diretto da sempre tutta la vicenda indossando l’abito… o meglio l’impermeabile del Commissario Pautasso, oltre aver saputo cogliere al volo l’idea partorita dall’attrice Di Paola e trasformarla in quello che oggi potrebbe essere definito un piccolo cavallo di battaglia di entrambe le compagnie, nonostante si muovano su scene differenti. L’Opera Rinata è una compagnia che si occupa di allestire spettacoli teatrali di musica classica e non solo, mentre Thealtro spazia con commedie dai classici a quelle moderne, sfiorando sovente quei temi particolari a sfondo sociale. Insieme hanno realizzano questo simpatico appuntamento di episodi, se pur leggeri, distraggono benevolmente la mente, mettendola in movimento alla ricerca di un colpevole. Le recite sono piene di fascino, sottile è il confine tra quanto ci sia di vero e quanto d’inventato. Uno spettacolo miscelato in modo soddisfacente, apprezzato non solo dai grandi, dimostra che molti sono i bambini che seguono con costanza. Le risate si sprecano… altrimenti che GialloComiche sarebbe… si esce tutti sorridenti e soddisfatti. Gli attori nel recitare creano uno stato di simbiosi col pubblico, nonostante la diversità di età. Questo non comporta nessun problema, infatti, si è dimostrato già dalla sua prima uscita fatta quest’anno, tanto che il regista non si aspettava un afflusso così imponente… evidentemente il tema piace… anche a noi non dispiace!

Torino (Italia), lunedì 12 ottobre 2015


martedì 13 ottobre 2015

UNA MIRANDOLINA…DIVERSA DAL SOLITO recensione di Daniele Giordano

Non si poteva credere alle parole dette durante la conferenza stampa dalla compagnia Campotheatro quando annunciava la programmazione della stagione 2015/16 del Teatro San Paolo in Rivoli (TO), mettendo in cartellone un classico come < La Locandiera> di Carlo Goldoni… lasciata in mano a Ivan Fabio Perna come regista. Lui, seguace di commedie americane oltre a trastullarsi con altrettante compiaciute commedie contemporanee… vi rendete conto cosa potrebbe o sarebbe in grado di “partorire” la sua vivace mente… magari anche leggermente inconsueta, tanto piacente al suo nutrito pubblico? Prontamente, ha accettato la sfida! Veniamo alla commedia. Sappiamo tutti chi è, e cosa fa la desiderosa Mirandolina, soprattutto del perché gli avventori frequentano la sua locanda. Essi vanno solo per voler le “grazie della piacente” padrona. Non desideriamo raccontare ciò che più volte è stato visto e recensito su questo capolavoro del settecento del commediografo. Ci soffermeremo invece di com'è stata composta la commedia… con la regia di Perna! Buio in sala… il sipario si apre come consuetudine, nella penombra s’intravedono figure inanimate in goffe posizioni. Lentamente prendono vita muovendosi come marionette! Questo è il fulcro dello spettacolo senza aggiungere altro. Qui entra la figura… non di Mirandolina… ma di colei capace di tirare i fili di quei burattini che sostano alla locanda, facendo fuoriuscire l’abilità con cui le donne… il “sesso debole” per intenderci…prevalgono sull’uomo… lasciando un segno di riflessione!
Un elogio al sottile e arguto a Tony Skandal, direttore creativo, ha dato un incipit alla commedia, vedendo oltre la veste del personaggio principale, senza dissacrarne l’opera goldoniana, Prontamente il regista ha fatto suo il suggerimento spolverando dai loro abiti quella polvere che si porta addosso da trecento anni l’opera teatrale, con un rituale quasi magico, pur mantenendo lo stile storico sia nel vestiario sia l’ambientazione. Una differente recita da quelle usuali, ricercando l’espressione e tecnica interpretativa dei personaggi e della cultura dell’epoca che il regista ha saputo fissare i contenuti sulla protagonista, ricavandone una dagli abituali lavori teatrali, senza annoiare il pubblico nei tre atti della recita. I compagni di avventura scenica che si sono esibiti sotto la guida di Ivan Fabio Perna sono: la protagonista Patrizia Battaglia, brillante esecuzione, Niko Ferrucci, colonna della compagnia. Con loro i bravi: Bruno Sasso, Paolo Nani, Sabrina Lucarelli, Grazia Audero, Mauro Pavesi. Per ultimo, lasciato volutamente, troviamo Mauro Stante, con le sue “entrate divertenti” fatte con competente professionalità, dando una carica esuberante al personaggio del Marchese di Forlinpopoli da lui interpretato. Sia il regista, sia la compagnia teatrale Campotheatro saranno soddisfatti di come il pubblico ha reagito a questa particolare rappresentazione teatrale, noi del resto avendo assistito a questa piacevole prima, dobbiamo prenderne atto, scrivendo… per coloro che non l’hanno vista!

Torino (Italia), lunedì 12 ottobre 2015





venerdì 9 ottobre 2015

TIRIAMO LE SOMME SUL TOHORROR recensione di Daniele Giordano

Siamo giunti quasi alla fine del percorso tracciato quest’anno dal TOHORROR film fest, giunta alla sua XV edizione, un Festival di Cinema e Cultura del Fantastico presente a Torino dal 7 al 10 ottobre al Blah Blah di via Po 21. Ieri (giovedì 8/10), c’è stato un incontro con due noti personaggi: Claudio Chiaverotti (già autore di Dylan Dog), ha presentato il suo nuovo lavoro “Morgan Lost” e Andrea Cavalletto il suo nuovo “Paranoid Boyd” fresche penne di casa Bonelli per il piacere dei cultori di genere. Oggi invece si avrà il piacere d’incontrare Pasquale Ruju, autore di numerosi personaggi per Bonelli Editore anche Pietro Gandolfi, un promettente scrittore indipendente alle prese con la serie The Noise (ed. Ora Pro Comics) e ancora Danilo Arona (uno tra gli attuali e più importanti scrittori di horror italiano) in coppia con Edoardo Rosati. Oggi invece, le proiezioni iniziano alle ore 17:00, mentre gli incontri li troveremo alle ore 19:00. A noi viene da pensare, dopo aver visionato il materiale proiettato in questi giorni che il festival stia prendendo una direzione diversa dalla nascita. L’horror inteso come una volta, ha lasciato il posto a sceneggiature differenti, niente più frattaglie sanguinolente sparse, niente succhiasangue al calar delle tenebre o ululati al pallore lunare… “sopravvivono” (si fa per dire) gli zombi, quelli ritornano sempre. Non desideriamo erigerci a giudici sulle scelte che la direzione artistica si adopera per rendere accettabile tale concorso, cerchiamo di esporre i fatti e, questi ci portano a pensare nell’unica direzione possibile… quella di proiettare il festival in una nicchia ricercata forse, l’anello mancante! Si presume che il ToHorror film fest stia cercando di ricavare uno spazio tutto suo separandosi dagli altri concorsi di genere, portando i suoi estimatori a vedere elaborati indipendenti sul genere horror. Sia il direttore artistico Massimiliano Supporta che tutto lo staff, avrebbe i numeri per poter affrontare questo viaggio, cosa davvero encomiabile se veramente si realizzasse. Pensate un festival dove, si potranno vedere filmati provenienti da tutto il globo… proiettandoli per i veri intenditori di Cinema e Cultura del Fantastico, proprio nella città… dove regna quel velo magico e misterioso allo stato puro!

Torino (Italia), venerdì  9 ottobre 2015










giovedì 8 ottobre 2015

L’ARMAGEDDON DEL PIANETA TERRA: L’UOMO! Recensione di Daniele Giordano

Non si arresta l’afflusso di pubblico (e siamo a metà settimana) che invade le sale, dove proiettano i film del Concorso CINEMAMBIENTE o eventi, una battaglia contro il tempo, lo spreco alimentare e quant’altro, senza dimenticare l’effetto serra, la causa di tutti i mali. Un pianeta che va alla deriva il nostro, grazie all’essere umano, capace di non accontentarsi dall’istante in cui ha voluto imporsi a essa…sottomettendola… cosa deplorevole. Tutto questo solo per avidità!  Se pensiamo per un istante ai nostri antenati, si accontentavano su quanto la natura offrisse loro… Questi pietosi sforzi energetici, l’avessero impiegato per debellare i mali sull’uomo o del clima l’umanità intera l’avrebbe apprezzata. Non basta l’eco indiscusso di personaggi come l’attore e regista Robert Redford oppure di sua Santità Papa Francesco, tanto per citarne alcuni i quali hanno posto l’accento proponendosi “paladini sui cambiamenti climatici” e non solo, oltre il rispetto della vita di questo pianeta… giacché è il solo che in questo periodo di vita abbiamo… ma con grande denigrazione vediamo com’è stato ridotto dagli < esseri > che vi abitano. Tutti sordi! Pensare che i “grandi”, quelli che detengono le trame del nostro futuro, siano alla ricerca di pianeti dove “abitare”… forse avrei dovuto scrivere DISTRIGGERE o cibi da propinarci, meno male che il pianeta simile al nostro ha una distanza di anni luce per raggiungerlo. L’essere umano è così… per fortuna non tutti siamo uguali.

Torino (Italia), giovedì 8 ottobre 2015  





IL TOHORROR CONTA XV recensione di Daniele Giordano

Sembra farlo apposta, quest’anno l’edizione del TOHORROR Film Fest conta la quindicesima edizione… e si terrà a Torino dal 7 al 10 ottobre. Eh sì, tutti questi anni sono passati da quando si affacciava al popolo torinese il suo primo evento! Non è questa l’attenzione che desideriamo attrarre, bensì è come il numero dell’edizione sia scritta in caratteri romani…il… XV, il numero impresso sulla carta dei Tarocchi e la sua figura: il DIAVOLO! Allora c’è da domandarsi… quest’anno l’edizione sarà d’inferno. Non ci resta che aspettare e vedere. Intanto ieri sera il Direttore Artistico Massimiliano Supporta e il suo brillante staff, ha dato il via alle danze… ops… alla sua quindicesima edizione del ToHorror Film Fest di Cinema e Cultura del Fantastico elencando alcuni aspetti della programmazione dei film in concorso proveniente da ogni dove (dal 7 al 10 ottobre - Blah Blah via Po a Torino) e gli eventi collaterali dove prenderanno parte ospiti sul cinema, la letteratura, i fumetti e live show (programma dettagliato sul sito www.tohorrorflimfest.it). Parliamo invece delle proiezioni della serata d'apertura dove troviamo per il Concorso  Lungometraggi:
“Pos Eso” (Spagna, 2014 - 82') di Carlos Sam, ottima sceneggiatura e di gradevole visione, l’autore con ironica sagacia ha scopiazzato le migliori pellicole facendone un apprezzato film d’animazione.  Si sono poi alternati per il Concorso Cortometraggi:
"32" (Italia, 2015 - 13') di Luca Baggiarini, niente male nella sua manciata di minuti, il regista ha descritto una storia che soltanto alla fine sarà svelata che trattava l’argomento Zombi.
"Dilemat Ha'Achbarosh" (Israele, 2014 - 10') di Naor Meningher, sulla falsa riga del film “The Fly e Schindler's List oltre avere problemi di proiezione, il regista non ha espresso nulla di soddisfacente.
"Disco Inferno" (Spagna, 2015 - 12') di Alice Waddington, l’idea poteva essere interessante sé espressa in un modo più efficace, magari soffermarsi sulle scene che davano l’impulso rigenerante al corto. La didascalia durante alcune scene mute, erano di un imbarazzo da cozzare con quello che lo spettatore si aspettava di vedere o sentire. La serata si chiude con l’ultimo  Concorso  Lungometraggi:
“Fury: The Tales of Ronan Pierce” (Stati Uniti, 2015 - 91') di Kevin McKarthy, su questo ci sarebbe da fare un distinguo. Il film si presenta con tutti gli ingredienti adatti allo scopo; azione, sesso, droga, sangue e, chi più né ha né metta! Basandosi sul solito “ammazza tutti” il protagonista coinvolto in una storia personale, trova sul suo cammino donne da liberare da aguzzini senza scrupoli. Non mancano di certo le scazzottate! Se invece analizziamo la sceneggiatura, crediamo che il soggetto trovi riscontro tra gli innumerevoli altri di genere e quindi di poco interesse, anche se tutto sommato si presenta accettabile.
Oggi giovedì 8 ottobre, si comincia presto ore 17:00 con gli incontri, ospiti Claudio Chiaverotti e Andrea Cavalletto, si parlerà di fumetti, per poi proseguire con i film in concorso.  

Torino (Italia), giovedì 8 ottobre 2015






E’ QUESTIONE DI STIMA recensione di Daniele Giordano

Qualcuno ha pensato di fare una stima sulla popolazione che verrà. Il tempo stimato e di trentacinque anni. Si stima che sul nostro pianeta si passerà dall’attuale numero di persone a dieci miliardi. Una stima preoccupante, non per la superficie del nostro globo, il quale riuscirà comunque a contenerli tutti… ma soddisfare il fabbisogno di cibo per un numero così elevato di persone, questo è il problema degli stimatori… Qui la domanda si fa complicata, seria è la risposta! Si dovranno trovare altre opzioni alla nutrizione per questa marea di persone, senza avere la facoltà di scelta sul cibo. Come sempre le multinazionali, su questo punto ci stanno lavorando da diverso tempo i colossi dell’industria chimica, modificando geneticamente o creando alimenti “nuovi”, alcuni esempi si sono visti nel documentario del regista Valentin Thurn, proiettato in apertura della 18esima edizione del Film Festival CINEMAMBIENTE al cinema Massimo in Torino. Come sempre il festival ci porterà a scoprire sui mezzi d’informazione senza dare troppa importanza alla notizia ma Thurn non si è posto solo il quesito… l'ha descritto  nel film. Una realtà preoccupante non tanto per la cifra stimata, quanto per quello che le multinazionali propongono d’imbandire sulle nostre tavole… iniziando dalla bistecca (se si potrà ancora chiamarla con questo nome e non certo per il suo gusto) modificata tramite le staminali prese dall’animale, oppure dal piccolo pulcino (femmina, perché i maschi vengono uccisi poiché non depongono uova) che in quattro settimane è già pollo! Alcune notizie erano conosciute ai più attenti… altre meno, forse perché celate. Le verdure, gli ortaggi, crescono già a dismisura… in laboratorio, pensate, senza aver mai toccato un briciolo di terra! Questo è il futuro che ci aspetta e andrà incontro alla popolazione globale. Ricordiamoci che è una stima. Nel dubbio, si dovrebbe trovare una forza unitaria per riaccendere quel barlume di speranza, trovando il rovescio della medaglia. Insieme, si dovremmo usare più cervello cioè, all’atto dell’acquisto di un qualsiasi prodotto, è opportuno leggere attentamente l’etichetta e, se questo non bastasse… a farci comprendere cosa stiamo comprando… allora l’acquisto è d’uopo farlo a filiera corta, come si usa dire. Un bellissimo documentario fuori concorso. L’autore, già noto per i temi che affronta, ha espresso con questo film un passaggio evolutivo globale intorno al mondo, ponendo l’accento in tutte le sue sfaccettature sulla nutrizione e come alcune persone stanno muovendosi per affrontare la fame globale, facendo comprendere le mancanze di agi che si andranno a verificare da qui al 2050. Ogni persona consapevole e responsabile dovrebbero dare una svolta  radicale, prendendo in esame sin da subito provvedimenti in merito. Alcuni, si sono già organizzati ma non basta per fermare il “gigante Golia” delle multinazionali, sono ancora troppo pochi!

Torino (Italia),  mercoledì 7 ottobre 2015





venerdì 18 settembre 2015

IN ATTESA DEL FESTIVAL CINEMAMBIENTE recensione di Daniele Giordano

Se la passata edizione del Festival Cinemambiente si presentava in bicicletta… quest’anno potremmo parafrasare… siamo a piedi…La parola "denaro" mette sempre in agitazione, da una parte all’altra delle trattative! Alla fine si è riusciti a trovare una somma esigua per un festival sempre in ascesa! Dopo lo spostamento di data del Festival Cinemambiente per farla coincidere con l’evento Expo, finalmente si è giunti a racimolare quei pochi spiccioli di euro e tanta caparbietà da parte del direttore artistico per fare decollare la diciottesima edizione che prenderà il via dal 6 -11 ottobre2015. Sebbene abbia uno scarso budget, non mancherà di essere come sempre all’altezza delle sue attese. Il merito è dell’instancabile direttore artistico Gaetano Capizzi e il suo affezionato staff, oltre la continua partecipazione di attori e registi che insieme credono nel festival. Come sempre un peso… due misure per elargire denaro, sicuramente sarebbe bene “tarare” questo sistema se si vuole continuare a pianificare un festival di tale spessore, dovranno cambiare i parametri sull’appoggio economico ai suoi tre festival metropolitani. A parte queste disquisizioni, aprirà il festival, una pellicola sull’emergenza cibo della regista Valentine Thurn dal titolo: 10 Billion.


Torino (Italia), venerdì 18 settembre 2015  

venerdì 11 settembre 2015

GRANDE SUCCESSO PER “PEPERÒ” a cura di Daniele Giordano

Si è svolta dal 28 agosto al 6 settembre 2015 “Peperò”, la 66° Sagra del Peperone di Carmagnola” che ha proposto un intenso cartellone con eventi di gastronomia, cultura, arte e spettacoli oltre ad attività ed esperienze creative e coinvolgenti per tutti i sensi e per tutte le età. Con il prestigioso patrocinio ANCIxEXPO2015 dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, l’allestimento, la gestione e la ricerca degli espositori a cura dell’agenzia Totem di Chiavari (GE) e la collaborazione con l’Associazione Nazionale La Compagnia dei Sapori e tutti i volontari che hanno preso parte all’Evento. L’Amministrazione Comunale è stata artefice di una edizione rinnovata che ha registrato una eccezionale affluenza di pubblico e visitatori, stimata in quantità maggiore rispetto allo scorso anno e attestabile sulle 300.000 presenze. Né è prova anche il fatto che in alcune giornate i telefoni cellulari sono andati più volte in tilt a causa delle eccessive connessioni alle celle. Tutto ciò grazie anche alle condizioni climatiche che sono state clementi in tutti e 10 i giorni di manifestazione. Come per la scorsa edizione, è stata avviata una ricerca universitaria sugli effetti economico-sociologico-turistici della Sagra legati alla valorizzazione del territorio che stimerà in maggior dettaglio anche le presenze e le provenienze, oltre al  volume minimo della ricchezza prodotta che per la precedente edizione era stato stimato in 2.159.804,88 Euro, un risultato eccellente che il Comune spera possa essere ancora superiore per la 66^ edizione appena terminata.  I presupposti ci sono perché in questa edizione le aree gastronomiche sono state esaltate, implementate e attentamente selezionate in termini di qualità dando come risultato una grandissima soddisfazione da parte degli esercenti dei 224 stand (nell’edizione precedente erano circa 150). I primi risultati della nuova ricerca si avranno a metà ottobre e viene nuovamente condotta dal dott. Giuseppe Attanasi - ricercatore confermato dell’Université de Strasbourg (Francia), direttore del LEES (Laboratoire d'Économie Expérimentale de Strasbourg) e docente a contratto presso il Dipartimento di Economia dell’Università Bocconi di Milano - e dalla dott.ssa Valentina Rotondi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il ricco cartellone ha proposto tanti eventi gastronomici, la rassegna commerciale, la Piazza dei sapori ed altre aree di ristoro, spettacoli di cabaret, musica pop, rock e jazz ma anche concerti di chitarra classica e musica tradizionale del nord e sud Italia, esibizioni sportive, raduni di Vespe, trattori d'epoca ed auto americane, la Festa di Re Peperone e la Bela Povronera con centinaia di personaggi e maschere carnevalesche, mostre di arte contemporanea, spazi bimbi, luna park, esibizioni sportive ed altro ancora.
I visitatori hanno apprezzato le novità che si sono aggiunte alle proposte tradizionali, come per esempio  il nuovo Salone Peperò con show cooking, cene stellate, talk show e laboratori, l’area Street Food con il cibo di qualità su ruote, il Villaggio Tirolese con prodotti tipici del Sud Tirolo e i numerosi laboratori, molti per bambini e ragazzi, organizzati sul tema del cibo e sulla lingua inglese. Sono andate bene anche le attività a scopo benefico per alcune delle quali è stata molto preziosa la collaborazione con la Banca di Credito Cooperativo di Casalgrasso e Sant’Albano Stura. I principali ospiti sono stati Paolo Massobrio, testimonial del nuovo “Salone Peperò”, il rapper Moreno, il musicista e attore statunitense della serie “CSI Scena del Crimine” Gary Dourdan, lo chef  Diego Bongiovanni da “La prova del cuoco”, il vincitore della terza edizione di MasterChef Italia Federico Francesco Ferrero e Marco Travaglio.
La 66^ Sagra del Peperone è stata organizzata dal Comune di Carmagnola e dall’agenzia Totem di Chiavari, con il patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Torino, con il contributo di numerosi sponsor privati e grazie alla preziosa collaborazione di Pro Loco, Ascom, Coldiretti e di numerosi volontari. Per saperne di più:  www.sagrapeperon

Torino (Italia), venerdì 11 settembre 2015