giovedì 27 novembre 2014

SHOWBIZ ENTERTAINMENT NEWS.IT di Daniele Giordano

Una nuova finestra per informare i lettori su avvenimenti mondani in Piemonte e nel resto d'Italia, con notizie e recensioni scrivendo su: CULTURA, DISCOTECHE, GOSSIP, MODA, SPETTACOLI CINEMATOGRAFICI e TEATRALI, RISTORANTI, CUCINA... insomma tutto quello che c'è da sapere per passare il tempo libero.  Pertanto non perdete le prossime letture.

mercoledì 19 novembre 2014

LA SAGRA DEL PEPERONE DI CARMAGNOLA, I RISULTATI di Daniele Giordano

Risultati della ricerca condotta durante la 65° Sagra del Peperone di Carmagnola.- Questo è il volume minimo di euro 2.159.804,88, stimato della ricchezza prodotta dalla Sagra sul territorio cittadino. Un risultato eccellente che rappresenta una spinta propulsiva per l’economia locale nei suoi 10 giorni di svolgimento, portando sul territorio circa 200.000 visitatori, con benefiche ricadute su tutto l’indotto. Alloggi, ristoranti, caffè e bar, visite culturali e trasporti. I settori di attività maggiormente legati alla manifestazione hanno constatato nel breve periodo, un aumento consistente della domanda del pubblico. Le ricadute positive sul territorio non sono rappresentabili esclusivamente in termini economicil, la ricerca ha infatti evidenziato come la Sagra del Peperone di Carmagnola venga vissuta quale esperienza culturale collettiva di elevata qualità, capace di generare capitale sociale istantaneo, ossia fiducia istantanea tra i partecipanti che sentono di condividere una esperienza culturale di valore.  I risultati della ricerca commissionata dalla Città di Carmagnola, con lo scopo di monitorare l’impatto economico e il capitale sociale generato dalla medesima sull’economia locale attraverso la raccolta continuativa dei dati nel tempo. In una  prima fase di raccolta dati sul campo nel corso della 65° edizione, svoltasi tra lo scorso 29 agosto e 7 settembre 2014, sono stati presentati dal dott. Giuseppe Attanasi, ricercatore confermato dell’Université de Strasbourg (Francia), Direttore del LEES (Laboratoire d'Économie Expérimentale de Strasbourg), docente a contratto presso il Dipartimento di Economia dell’Università Bocconi di Milano e dalla dott.ssa Valentina Rotondi, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano che hanno curato il progetto di ricerca in collaborazione con l’Universitat Jaume I di Castellon de La Plana (Spagna) - Laboratori de Economia Experimental e l’Associazione “Cultura è Trasparenza” di Soleto (LE), le interviste su un campione rappresentativo dei 200.000 sono state cinquecentodiciannove, partecipazione che conferma l’importanza della manifestazione in termini di valorizzazione del territorio e delle sue eccellenze gastronomiche e culturali. Molti i dati emersi dall’indagine, a partire dalla provenienza dei visitatori: il 3% del pubblico proviene dall’estero, in particolare da Svizzera, Canada, Francia, Romania, Inghilterra, Moldavia e Montecarlo; un 10% proviene dalle altre province piemontesi e un ulteriore 7% dalle altre regioni italiane. Le presenze estere conferma a pieno titolo la capacità attrattiva della la Sagra del Peperone, che da 4 anni gode del riconoscimento di Manifestazione di interesse Nazionale. Più del 50% dei visitatori percepisce l’evento come una manifestazione di elevata qualità. Particolarmente apprezzati gli spettacoli comici e gli appuntamenti musicali, tenendo conto alle varie fasce di pubblico legati alla kermesse. L’Assessore alle Attività Produttive e Manifestazioni della Città di Carmagnola, Letizia Albini: “Sono molto soddisfatta dei dati emersi dallo studio, da un lato perché si conferma il ruolo importante della Sagra del Peperone nell’economia carmagnolese, dall’altro perché la ricerca dimostra in modo scientifico che il denaro pubblico investito in manifestazioni ed eventi culturali costituisce un volano per l’economia locale”. Prosegue l’Assessore: “Invieremo i dati emersi dalla ricerca alle competenti autorità regionali e nazionali a conferma dell’importanza di investire in cultura ed eventi: a fronte delle continue richieste di tagli alle spese in campo culturale, è fondamentale dimostrare che l’investimento di fondi pubblici in eventi culturali costituisce un fortissimo motore per l’economia, generando ricchezza e valorizzazione del territorio”. A noi non rimane che aspettare la prossima Sagra del prossimo anno!


Torino (Italia), mercoledì 19 novembre 2014

martedì 18 novembre 2014

MADAMA BOVARY recensione di Daniele Giordano

Uno scrittore, un suo primo romanzo con la sua immensa gioia di averlo appena pubblicato, è quello che ogni autore si attende, non per lui. Appena pubblicato, fu messo sotto inchiesta per oltraggio alla morale pubblica, non dobbiamo dimenticarci che siamo nel 1856. Sarà un caso o così volle il destino che dopo un anno fu assolto e, sotto forma di libro, divenne un bestseller con tanto d'illustrazioni del pittore Charles Lèandre. Stiamo parlando di Gustave Flaubert, il narratore di questo racconto, ispirato a un episodio realmente accaduto a una giovane donna di provincia, Delphine Delamare, del cui suicidio si parlò in un giornale locale nel 1848. Non è di questo che intendiamo parlare, né tantomeno approfondire il comportamento della protagonista Emma. La penna di Flaubert, perennemente alla ricerca de le mot juste, oggi a distanza del tempo trascorso è considerato uno dei primi esempi dei romanzi tangibili. Ci siamo introdotti in un antefatto per esprimere il concetto che da una forza evocativa dei classici della letteratura, può scaturire un’esplosione di spettacolo. L’autrice, con libertà e senza impedimenti al romanzo separata non solo dalla lettera “A” finale, porta in scena la “sua Madama Bovary”, presentandosi in un vestito dall’aspetto nuziale e quello dell’epoca. Una brillante commedia dispersa in un'indefinita pianura, recitata con frammenti dialettali per eccellenza nella lingua corrente del territorio dove incontriamo Emma una provinciale, sposa di Charles Bovary, ufficiale sanitario di una non definita altrettanta provincia. La donna, crede d’intraprendere con lui una vita soddisfacente alle sue necessità, saziando i suoi desideri più reconditi. Inquieta e impaziente nel mettere in pratica componimenti narrativi e lussureggianti fantasie derivanti dalle “novelle popolari”, contornati da tradimenti per sfuggire alla routine del matrimonio, scoprendo tutta l’inespressività che ne deriva dalla semplicità del suo compagno che pur amandola sinceramente, egli non è in grado di colmare i vuoti che si trasformano in voragini per la nostra protagonista. C’è una leggera confusione: la pianura che avvolge la campagna di Flaubert è quella francese… non padana! Indiscutibilmente ci troviamo di fronte a qualcosa d’insolito, la drammaturgia che stiamo per raccontare è quella che la brillante autrice e interprete Lorena Senestro, reinventa una Bovary quotidiana, rievocando versi di Guido Gozzano, portando in scena un monologo intercalato tra il dialetto piemontese e l’italiano con estrema disinvoltura, già sperimentato in altre occasioni con altri nomi del passato. Sebbene questo insolito soliloquio, abbia questa variante, non si deve pensare che sia in qualche modo evirato del suo aspetto teatrale, detto questo, autorevoli critici sono arrivati alla stessa conclusione nel vedere lo spettacolo, definendo la Senestro attrice ironica, il testo colto e spiritoso, tra momenti di disperazione alternando risate e sorrisi dove il pubblico non si annoia, anzi continua a seguirla sin dalla prima entrata in scena. Da parte nostra c’è voluto un anno per avere l’opportunità di assistere a questa splendida esibizione avvenuta al Teatro Concordia di Venaria (TO), è valsa la pena di tanta attesa. Questo spettacolo è stato Finalista al Premio Scenario 2011, grande debutto al Teatro Stabile di Torino nel 2012, menzione speciale Argot Off 2013, più di cinquanta repliche in diverse piazze italiane ed estere.  Salendo sul palco, Lorena più che attrice è un abile istrione, qualunque sia la sua parte… senza porsi limiti… riesce a coinvolgere gli spettatori recitando… dove c’è sempre un desiderio che trascina, e una convenienza che trattiene, sarebbe stata l’affermazione di Emma Bovary…

Torino (Italia), lunedì 17 novembre 2014


Ecco l'autrice e interprete Lorena Senestro nella veste di Emma Bovary.

mercoledì 12 novembre 2014

TERAPIA… ECCO COSA CI VUOLE… recensione di Daniele Giordano

E’ sempre un piacere ritornare e trovarsi immerso in un’atmosfera parigina nel cuore di Torino! Fare parte di quel d’Antàn al coperto mentre fuori imperversa la solita pioggia autunnale. Il calore dei suoi cinquanta posti a sedere, definito il più piccolo teatro d’Italia… ha lasciato la sua posizione a un subentrante teatro italiano contenente solamente trentacinque posti… declassando il suo primato ma non il suo fascino… Per noi torinesi resta il teatro più piccolo, piacevolmente attratto da chi regolarmente lo frequenta ogni martedì per non perdersi ed assistere al suo Varietà… quello della Terapia… appunto… della Caduta! Pochi sanno cosa s’intende nel gergo teatrale per “caduta” la sua definizione è bellissima. Un avviso per i lettori: Non pensate di andare un martedì e occupare un posto se non l'avete prenotato, è così che funziona! Vi chiederete perché tutta questa manfrina per un piccolissimo teatrino, beh… mi viene in mente una pubblicità: se non provi… non sai! Tornando al pensiero, al Teatro della Caduta ubicato a Torino in via Buniva, 24 (da non confondersi con il Caffè della Caduta di via Bava, 39), durante il varietà, si sono intervallati sul palco un’attrice per eccellenza, il suo fascino e la sua bravura, come donna e attrice è superato da poche sue colleghe. Avremo modo di vederla in altre vesti recitare in prosa Madama Bovary, il quindici di questo mese al teatro Concordia di Venaria – TO, di questo parleremo in altra occasione. Continuando, se poi accanto a lei troviamo il bravo Marco  Bianchini… beh è inutile dire che le lacrime di risate scenderanno copiose dai vostri volti. E su questo proposito tra il pubblico cerano due noti personaggi conosciutissimi, di risate ne hanno fatte. Queste due artisti operanti nel settore della prestidigitazione, per farvi capire chi siano, ma per ragione di privacy, solo per quella non posso svelarvi i loro nomi ma possiamo darvi un aiutino, incominciamo e finiamo col dire che i loro nomi iniziano con la lettera A dell’alfabeto, entrambi amano la loro bella Torino, il primo conosceva già il locale a differenza del secondo che è rimasto entusiasta per l’insieme e soprattutto per aver scoperto questo fantastico luogo, stop! Continuiamo invece a comprendere chi si è esibito, sul palco ritroviamo in ordine sparso il simpaticissimo “tormentone” Manuel il Giullare, Paola Lombardo e Nicola Muntoni, Michele Cosentino, Paolo Avataneo, Walter Perino in un numero “luminoso” e poi il cantastorie Marcello Fondo. Per terminare la carrellata dei nomi degli artisti, si sono esibiti … in piccionaia… due musicisti Alessandro Mosca e Giorgio Volpe. Da questo posto si esce veramente ritemprati… ciò significa che la Terapia della Caduta è efficace!

Torino (Italia), mercoledì 12 novembre 2014




lunedì 10 novembre 2014

IL SEGUITO DELLA SERATA commento di Daniele Giordano

E mentre succedevano tutte queste cose, stavo andando verso casa quando…(parafrasando il Sommo) nel camminar della mia esistenza mi trovai in una selva oscura (più che selva, un pub)… dove la via era per niente smarrita… Non APRITE QUELLA PORTA… avevo lasciato da poco TOHORROR Film Fest, frammenti di horror mi si erano conficcati nel mio subconscio… Noncurante aprii quella porta… Più che un pub, sembrava un’anticamera inquietante… un ricovero dei dannati… Tutto questo non poteva spaventarmi… avevo visto ben altro in questi giorni… Così, con aria indifferente… scesi le scale, sorpassato l’antro… trovai  Caronte… dovetti dargli una moneta per poter traghettare… lo Stige… attraccammo in un festoso ambiente (sempre così, vi ricordate quel film Dal Tramonto all’Alba), colori cupi, volti riconoscibili, inutile menzionarli per via della privacy, sono quelli che abitualmente trovate ogni mattina con lo sguardo distaccato e impettito, alcuni invece non separano il giorno dalla notte… Ripensandoci,  uno potrei nominarlo… era Virgilio… mi stava conducendo nel luogo più caldo del sottosuolo: l’INFERNO. Quell’inferno popolato da esseri umani, vampiri… potevano mancare le loro modelle vampire…? Un aggrovigliarsi di corpi invitanti tenuti a bada da un Mr. Bianco e l’altra metà del cielo Daniela, si quella di Inferno cafè e del suo omonimo negozio di via Carlo Alberto a Torino. Strani personaggi ruotavano intorno ad essi, era una girandola di bellezze. La serata sembrava non terminasse mai… mi aspettavo che da un momento e l’altro si bloccassero le porte… ed iniziasse la scena clou del film…appena accennato invece, il tempo si era fermato. Da lontano si odevano suoni scelti per l’occasione… il caldo era insopportabile… ma si stava benissimo… Il luogo è facile da trovare a due passi dal centro di Torino… l’INFERNO CAFE’ un luogo dove il personale ti coccola facendoti divertire con sano gusto. A proposito di gusto… è un posto particolare, dove si mangia bene, si beve ancora meglio, e… beh… ci siamo capiti… (spero che sia senza ombra di equivoci)… altrimenti avrete a che fare con… Mr. BIANCO… Un consiglio: cercate di non farlo inc******! Intanto io ho concluso la serata piacevolmente in compagnia e tra amici. Provate, si replica venerdì 5 dicembre!


TOHORROR ULTIMO ATTO PRIMA DEL VERDETTO l’opinione di Daniele Giordano

Ieri alle ore 18:00 con l’ultima personale dedicata ad un regista prima della chiusura del concorso che avverrà sabato 8 novembre iniziando dal pomeriggio. Sarà una giornata intensa. La personale cui mi riferivo è rivolta ad Aldo Lado, proiettando “L’ultimo Treno della Notte” Italia 1975 – 95’ un capolavoro sul genere, subito dopo l’incontro col maestro, un’ottantenne brillante, capace ancora di stupirci con i suoi lavori, ha intrattenuto i presenti (sala Cubo delle Officine Corsare, gremita all’inverosimile), con aneddoti interessantissimi tra cui, confermando la tanto discussa “voce di corridoio” di un regista italiano di genere che si affacciava per la sua prima volta al genere o meglio dire con il suo primo film, quello che gli diede la fama che tuttora detiene!


venerdì 7 novembre 2014

QUARTA GIORNATA DEL TOHORROR l’opinione di Daniele Giordano

Continuiamo il nostro percorso Horrorifico, riguardante il TOHORROR Film Fest  che in questi giorni imperversa nella città definita magica dagli esperti di occultismo: Torino.   Abbiamo preso a caso per voi alcuni titoli in concorso e dopo averli visionati esprimiamo la nostra opinione della serata di giovedì 6 novembre presso le Officine Corsare di via Pallavicino 35 Due cortometraggi in concorso: La Carne Cruda, Spagna 2013 – 19’ B/N regia di Samuel Lema (presentato dal Fantafestival) dovrebbe promettere bene almeno dal suo biglietto da visita, ma non è così. Trama, solita storia di cannibalismo radicato sino da bambino, neanche tanto specificato del perché o del come. Due croci piantate vicino ad un albero, intorno ad esse una distesa infinita di prato, cimiteri per il regista non esistevano. Scene di tagli propri o di persone contattate via internet per “accaparrarsi il boccone” migliore: il pene altrui, saltato in padella… senza neppure uno spicchio d’aglio… suvvia! Il voto da me suggerito è uno. L’altro dal titolo La Otra Cena, Spagna 2013 – 13’ regia di Albert Blanch (presentato dal FMK FESTIVAL), tratta di una non precisata condizione di una città alla vigilia di Natale, i saccheggiatori sono tantissimi. In questo caso è l’esercito che ha il compito di mettere ordine nelle strade pattugliandole. I pochi sopravvissuti tentano la fuga in altre località. Tutto questo ad un anziano non interessa, egli per amore rifiuta di andarsene e con quel poco di provviste fa ritorno a casa, dove ad aspettarlo c’è la sua consorte. Nel rincasare, uno sciacallo vuole appropriarsi del contenuto della spesa, tenuto sottotiro di un’arma. Non stiamo a sottolineare questo passaggio, è marginale. Non gli viene rubato nulla e lui si dirige verso la sua abitazione. Intanto il rastrellamento dell’esercito continua casa per casa, alloggio per alloggio, avvicinandosi al palazzo dove vive il protagonista. L’uomo, non curante di quanto accade fuori, è vicino sua moglie (anch’essa, come per il precedente cortometraggio è affetta da cannibalismo), il rumore dei soldati distoglie l’attenzione alla moglie per affacciarsi al balcone, comprende che tra poco entreranno uccidendo la sua amata, non c’è tempo, corre a barricare la porta d’ingresso per prendere tempo di cui ha bisogno per mettere in pratica il suo diabolico piano. Nel frattempo ( da qui in avanti il passaggio si presenta veloce tra le diverse inquadrature che intercorrono per legare tutta la scena) ritorna dalla sua adorata slegandola, nel farlo lei si avventa contro di lui che le augura un felice natale e… ricca cena… i soldati irrompono nella stanza… Voto 6. Nell’intermezzo c’è stato l’incontro tra diversi scrittori che hanno presentato i loro ultimi lavori. Andrea C. Cappi, ha parlato della sua nuova trilogia basata su una bellissima e sexy vampira (forse gli è rimasto indelebile la figura di Vampirella) dal titolo Le Vampire di Praga, mentre Danilo Arona e Edoardo Rosati con La Croce sulle Labbra, sono alle prese con un virus di fantasia ma doveva risultare credibile al pubblico, facendolo diventare molto vicino alla realtà. Invece, Michele Tetro con la sua Letteratura Horror- Fantascienza, racchiude parte dei nomi che hanno contribuito a questo genere di letteratura. Tutti i libri sono disponibili in libreria. Parliamo invece dei Lungometraggi in concorso due scelti per voi, L’ètrange coleur des larmes de ton corps, una produzione mista tra Belgio/Francia/Luxemburgo 2013 – 102’ registi Hèlène Cattet e Bruno Forzani. Riporto: Un incubo che è opera d’arte visiva, dai creatori di Amer. Trama, Ritornando a casa da un viaggio di lavoro, non trova sua moglie. Sebbene questo lo inquiete, ancor più strano è che la porta fosse chiusa dall’interno con la catenella. Nel vederlo mi è balenato un dejavuè su un film, facendomi ricordare qualcosa di analogo come storia da non confondere come remaker. Quale mistero o affascinanti segreti può celare quel fascinoso palazzo? Che dire sul comportamento dei suoi inquilini, ma sono veramente i soli abitanti o ci possono essere altri che condividono la stessa metratura dello stabile? Certamente le mura di quell’edificio hanno di che raccontare. Voto 7. Passiamo a Beautiful People Italia 2013 – 90’ regia Amerigo Brini. Qui abbiamo tutto il concentrato che il festival ricerca. Trama, Tre rapinatori: lo spietato, il depravato, il fratello succube dello spietato costretto a filmare tutte le nefandezze compiute. Sempre alla ricerca non solo di denaro o gioielli, quelli forse erano l’ultimo dei loro capricci. Essi cercavano qualcosa di molto accattivante che riempisse stimolando soddisfando i loro sensi animali. Tralasciamo parte delle scene concentrandoci su quella decisiva. Una notte riescono ad entrare in una casa di un ricercatore scientifico. I malviventi angosceranno gli occupanti facendo fuoriuscire dei segreti su ognuno di loro. Beh.. se non avete visto il film… non potete immaginare neanche minimamente di come andrà a finire. Voto 7. Questo il programma di oggi. Ore 16:00 Panoramica Troma, da non perdere la visione di Poultry con: Night of the Chicken Dead, usa 2006 – 103’ regia Lloyd Kaufman, presegue con L’ultimo treno della notte Italia – 1975 94’ regia Aldo Lado, incontro col regista. Alle 21 presso la Film Commission Torino proiezione del film Notturno di Chopin Italia 2012 – 85’ regia Aldo Lado per proseguire alle Officine Corsare i selezionati in gara di Cortometraggi. Arrivederci a Domani con la premiazione!


Torino (Italia), venerdì 7 novembre 2014

giovedì 6 novembre 2014

SI E’ VISTO DI PEGGIO recensione di Daniele Giordano

Sin da tempi remoti, l’uomo a sempre collegato fatti incomprensibili a presagi nefasti. Il passaggio di una cometa per esempio, la frase “mille non più mille” o cosa potesse accadere con il “millenium bug” lasciando tutti o quasi con il fiato sospeso, sino alla profezia errata dei Maia. Falsi allarmi… premonizioni…? Allora giochiamo con la fantasia! Una pioggia di piccoli meteoriti infuocati si abbatte sulla superficie terrestre… le case prendono fuoco, le foreste bruciano, gli animali scappano cercando riparo… per la popolazione non c’è scampo… è un’ecatombe. I superstiti trovano rifugio nel sottosuolo. E’ strano come la storia si ripete. Nonostante lo scampato pericolo in superficie, la vita nel sottosuolo non è delle migliori. Mancanza di cibo, l’arroganza di chi è arrivato prima cerca di mantenere il suo spazio imponendo il suo credo, come se non bastasse una strana comunità nominata Quilini, turba la loro già precaria vita da cavernicoli. Fermo la mia fantasia per farvi conoscere gli attori di questa commedia presentata al teatro Don Bosco (via Piazzi 25 Torino), in occasione della Giornata Nazionale della Persona con Sindrome di Down. In ordine alfabetico troviamo Claudio Bertolino, Giovanni Boretto, Simone Brusaferro, Armando Buonaiuto che ha curato pazientemente la regia e il testo facendo recitare i ragazzi down, Michele Buonaiuto co-autore del testo, Marco Corda, Michele Dicanosa, Chiara Giordano, Guglielmina Guilla, Alessandro Manfrini, Stefano Olivetti, Stefano Pentenero, Mattia Perlo, Giulia Randone, Ilenia Siciliano, Alessio Teofilo, Elena Vezzani. Senza la sostenuta presenza del Cepim – Torino Centro Persone Down, questo spettacolo non si sarebbe potuto fare. E’ un’associazione di volontariato fondata da genitori che opera dal 1979 per sostenere le famiglie nel loro compito educativo e migliorare la qualità della vita delle persone con questa sindrome. Hanno scelto un titolo… forse scaramantico… per questa recita: Si è visto di peggio. Sicuramente condivido il titolo, si vede di peggio… ma loro sono stati magnifici. Bravi tutti!


Torino (Italia), giovedì 6 novembre 2014

mercoledì 5 novembre 2014

E QUATTORDICI LO DICE IL MOSTRO DEL THORROR l’opinione di Daniele Giordano

ECCE MOSTRO… Questo è il titolo di questa edizione, sempre sotto la direzione artistica di Massimiliano Supporta, per la direzione organizzativa l’instancabile Erika Supporta (in seguito conoscerete gli altri dello staff), ieri alle Officine Corsare (via Pallavicino, 35 Torino) si è aperto il sipario sulla quattordicesima edizione del TOHORROR Film Fest! Come sempre, anche quest’anno gli interessati o esperti di genere avrà modo di discutere, confrontarsi, soprattutto di vedere film che normalmente non saranno distribuiti su larga scala. Sette i lungometraggi due dei quali ieri c’è stato il loro battesimo. Ecco il titolo: Love Eternal, Irlanda 2013 – 94’ regia Brendan Muldowney. Trama, il protagonista rimasto solo al mondo incapace di comprendere emozioni decide di togliersi la vita… voto 4/10
Il secondo film Sonno Profondo, Argentina 2013 – 67’ regia Luciano Onetti. Trama, tutto è legato a ricordi d’infanzia e sull’uccisione della madre. Il protagonista dopo aver assassinato una donna, riceve una busta con delle foto inerenti all’omicidio, in allegato una chiave e un indirizzo. Si ribalta così la scena trasformando il cacciatore in preda… Vuole essere un omaggio al suo idolo Dario Argento. Nello scorrere le immagini troviamo una serie di analogie ai film del grande Maestro con un mediocre risultato… voto 1/10
La giuria per i lungometraggi, sono Dario Arona scrittore, Davide Pulici giornalista (Nocturno Cinema), Ivan Zuccon regista. Questa sera s’inizia dalle ore 16:00 con il tanto atteso Panoramica Troma in Classo of nuke ‘em high, USA 1986 – 85 regia Lloyd Kaufman. Dopo lo scarso successo dei primi due sequel, non ha gettato la spugna, anzi, con grinta ha voluto ridare “ossigeno al sangue” riscuotendo critiche favorevoli. Trama, siamo in un liceo poco distante da uno stabilimento nucleare. Nel prato di quest’ultima, è coltivata della marijuana. Chrissy e Warren, due studenti del liceo adiacente, dopo averla fumata… subiranno le conseguenze non solo quelle dovute agli effetti della droga… ben altro…
Intanto sono arrivate le ore 18:00 alle Officine Corsare si stanno preparando gli stuzzichini per l’apericena, se poi uno volesse mangiare… la cucina offre gustosi piatti a prezzi non interessanti… ma POPOLARI che è ben diverso! Bene, a pancia piena si gusta meglio la serata che inizia con una serie di cortometraggi, alle 19:30 l’appuntamento con la simpatica Cristina Astori e Stefano Di Marino, Da non perdere l’Evento Cinema presso Il Movie della Film Commission (via Cagliari, 42 Torino) incontrando l’autore del film L’autre Monde, Francia 2013 – 87’ regia Richard Stanley. Una serata da non farvi dormire questa notte!

Torino (Italia), mercoledì 5 novembre 2014


martedì 4 novembre 2014

HALLOWEEN CONTAGIA PROPRIO TUTTI recensione di Daniele Giordano

Il luogo è lugubre (quello del palco) a differenza del teatro Cardinal Massaia in Torino che li ospita… gli spettatori saranno trasportati in un’atmosfera degna della ricorrenza: Halloween! A uno ad uno figure spaventose incominciano a popolare il palco uscendo dalle loro cripte… portando ognuno il proprio fardello, esprimendolo nel migliore dei modi agli intervenuti che guarda caso anch’essi travestiti per onorare lo spettacolo. Diverse forme d’arte si fondono per realizzare Horror Kabaret, questo sorprendente show: danza, canto dal vivo, teatro, cabaret e battaglie che daranno vita a quadri travolgenti, all'insegna dello stupore.
Alla guida del cast della Compagnia Nuove Forme, artisti folli, tra cui una tenebrosa soubrette deforme, Chantal, un nome trito e ritrito ma efficace quando l’interprete è Tiziana Catalano (del duo comico Le Sorelle Suburbe) che supervisiona la regia, tra gli interpreti troviamo Sergio Cavallaro con il suo inseparabile Simone Faraon, a loro poteva mancare Paolo Mazzini ? No di certo! Troviamo Francesca Roi in abito da sposa… leggermente insanguinato, il volteggiare di Elisa Alberghini con la “sua” danza aerea, nuovissima disciplina nel quale si danza in assenza di gravità grazie all'utilizzo di varie tecniche tra cui la danza appunto e gli elementi circensi espressi con eleganza e teatralità sapendo incantare la platea. E’ la volta di Greta Carrara in abbigliamento tipico di collegiale inglese entrare scena e poi come non riconoscere la voce di Valentina Tesio, reduce dal successo del talent show di Canale 5. Di questa spaventosa messa in scena i personaggi accompagneranno il pubblico in un percorso ricco di humor. I testi sono di Simone Faraon e Corrado Trione, la regia di Sergio Cavallaro e Simone Faraon, per i costumi le abili mani di Monica Casiero. A grande richiesta li ritroveremo nello stesso teatro venerdì 26 dicembre con lo spettacolo PICCOLE GONNE, di e con Alessandro Fullin.


Torino (Italia), martedì 4 novembre 2014

sabato 1 novembre 2014

COSÌ È (se vi pare) recensione di Daniele Giordano

Secondo voi, la verità esiste o non esiste? E se esiste, potrebbe essere la stessa faccia della medesima medaglia? Dilemma o messaggio? Quanti punti interrogativi per esprimere un unico concetto! In questo caso il lettore sarà leggermente disorientato, come di certo chi ha visto l’opera teatrale di Luigi Pirandello – Così è se vi pare – al teatro Concordia di Venaria Reale (TO), per la ricorrenza dei dieci anni trascorsi dall’apertura. Il sipario si apre e voi… immaginate di essere al centro di un circo, con tanto di animali, dove un domatore divertito, riesce “nella classica tinca pirandelliana” come contrappeso mediatore tra la scena e il pubblico. L'opera è incentrata su un tema molto caro a Pirandello: l'inconoscibilità del reale, di cui ognuno può dare una propria interpretazione e magari non coincidere con quella degli altri che è ben rappresentata dal personaggio Laudisi. Un'impossibilità a conoscere la verità assoluta. E gli animali, direte voi? C’erano ed erano in tanti, ignari di essere rappresentati come tali in questo dramma della vita, movimentando la monotonia della loro scialba quotidianità, dove si desidera entrare con violenza nella vita del prossimo, sapere tutto di tutti. Giudicando senza essere giudicati. La verità non esiste, questo sembra essere il vero messaggio che Pirandello vuole trasmetterci in questa pièce. Se poi esiste, forse non è l’unica verità. Da questo concetto si sviscera il dramma, passando dal grottesco al surreale, improntato su un gruppo di pettegoli, in una società carente, discutendo tra loro animatamente, cercando in qualche modo di venirne a capo. Gli stessi protagonisti della controversia, lanciano apertamente accuse di pazzia e compianto per la triste situazione dell’accusato ma sempre più convinti di avere ragione, esaminando approfonditamente, lasciandosi andare a conclusioni errate sullo “strano” ménage di un marito, una fantomatica moglie e una suocera. Esasperati e bramosi di conoscere “la vera verità” avventandosi sulle loro prede elevandosi a giudici, rivestendo una veste non loro, tutto sotto gli occhi divertiti della saggezza del domatore. E’ qui che il regista Adriano Pellegrin ha voluto in quest’opera teatrale modificare alcune cose. A suo dire sembravano più incisive e attuali, sebbene l’opera scritta nel 1917, modificata dallo stesso Pirandello anni dopo, da allora non è mutato nulla a riguardo all’invadenza di alcuni soggetti nei confronti del prossimo. Infatti, Pellegrin ha modificato l’allestimento scenografico originale ponendo la farsa in un circo, in cui sono evidenziati tutti gli ingredienti, a iniziare dal domatore Laudisi (interpretato dal bravo Roberto Incannila), le belve: il consigliere Agazzi (Livio Mottura), Amalia (Laura Cotza), Dina (la giovanissima e brava Isabel Rodriguez Ramos), la signora Sirelli (Gaia Salemi), il prefetto (Raffaele Tarzia), il commissario Centuri (Claudia Cotza), le signore Cini e Nenni (Maria Luisa Borghese, Marina Milanasso). Infine, non ultimi i personaggi spettrali su cui ruota l’intera rappresentazione, la signora Frola (Rita Regis); suo genero, il Ponza (Simone Schinocchia) e sua moglie Giulia Superti, anche assistente alla regia. A generare l’insieme di questa recita, due compagnie unite da sempre, quella di Tedacà e la Bizzarria; le scene e costumi sono di Francesco Calabretta e Sara Brigatti; il coordinamento tecnico: Walter Schinocca, Andrea Rizzitelli, Giuseppe Venuti. Sebbene il lavoro teatrale sia stato piacevole, come del resto il regista Adriano Pellegrin aveva pronosticato, egli ha voluto rivolgersi all’autore con tono sommesso. Richiamando l’attenzione di chi seppe scrutare atteggiamento dell’individuo, facendolo con ilarità in tutte le opere scritte da Luigi Pirandello, dedicandogli questa opera teatrale rivisitata… e come direbbe Lamberto Laudisi: Il dibattito continua senza arrivare ad alcuna soluzione, finché non interviene la moglie  ad affermare che essa è ciò che marito e madre vogliono: Così è, se vi pare. 

Torino (Italia), 31 ottobre 2014