mercoledì 29 gennaio 2014

UNA CURIOSITA’ LETTA PER VOI a cura di Daniele Giordano



Il Piemonte (Italia), nel 2013 ha raccolto 181 tonnellate di lampadine esauste, un dato emerso per il recupero e al riciclo delle lampadine a basso consumo energetico. Nella graduatoria, si pone la terza regione dopo Lombardia e  Veneto, mentre Torino resta la prima delle province piemontesi seguita da Cuneo e Novara.

Torino (Italia), 29 gennaio 2014 

mercoledì 15 gennaio 2014

UN LUOGO “COMUNE” recensione di Daniele Giordano


Andando a teatro uno pensa di trovare loggioni, poltrone numerate, lacchè che vi accompagna al posto, eleganti abiti da sera impreziositi da gioielli, in breve, quelle cose tipo vita mondana, è quanto ci si aspetta da un teatro… beh, il posto che stiamo per presentare non ha nulla a che vedere di tutto questo, tranne il modo gentile di accogliere l’avventore occasionale o abituale.  Il teatro o meglio il locale, sullo stile cabaret - avec des spectacles de chanson, d’humour et de poésie – avete presente il vecchio e rinomato “ Au Lapin Agile” di Montmartre a Parigi, nato intorno al 1866, appunto quasi simile… con diversi anni in meno. Stiamo parlando del “Caffè della Caduta” aperto da poco più di un anno in via Bava 39 a Torino (Italia). Con una semplice forma, ha saputo contenere i costi pur dando al pubblico ottimi spettacoli, oltre spazio ad artisti conosciuti o ancora da affermarsi. Recentemente in programmazione, vi era un’anteprima regionale alquanto inverosimile dal modo in cui l’artista ha chiosato un monologo d’ispirazione leopardiana, intensa è stata la parte dell’interprete. Iniziato con il pianto di una bimba, è riuscita a portare il pubblico sino a che essa non diventa adulta. L’attrice, Lorena Senestro entra in pieno nella parte, in più ruoli contemporaneamente, cambiando il timbro di voce, espressione corporea del viso, sino a segnarlo con una lacrima, magnetizzando lo spettatore tra effetti di luce (gestito nei giusti cambi da Massimo) che compongono la trama del soliloquio, mantenendo i ritmi costanti senza mai perdere quel filo che lega la narrazione allo spettatore preso dall’intricato assolo drammatico. Tra i molteplici passaggi che Lorena percorre, l’uditore entra anch’esso nel dramma, testimone “impegnato” per arrivare alla conclusione del testo. Il titolo poi la dice lunga: Leopardi Shock. Di una cosa si è certi, forse anche “l’uomo di Recanati” se avesse potuto ascoltare Lorena Senestro l’avrebbe applaudita.  

Torino (Italia), 14 gennaio 2014

sabato 4 gennaio 2014

SE FANTASMA C’E’… E’ QUELLO DI CANTERVILLE recensione di Daniele Giordano



Un racconto d’altri tempi, umoristico, adatto a grandi e piccini è quello de IL FANTASMA DI CANTERVILLE. Scritto da un giovanissimo Oscar Wilde nel 1887, adattato con piacevole armonia dal regista Luca Buggio, direttore artistico della compagnia teatrale I Saltapasti, l’ha presentato al teatro San Paolo situato nella ridente città di Rivoli in provincia di Torino. Si narra che all’epoca, il racconto aveva suscitato un buon risultato sul pubblico, tanto da entrare nel fantastico immaginario collettivo. Ambientato in Inghilterra e come sempre, gli adattamenti di questa farsa, si sono succeduti passando dal cinema al teatro. La trama narra che un magnate americano (Otis) e famiglia, ha intenzione di acquistare un castello, anzichè “smontarlo” e portarlo in America, decide di viverci con i suoi congiunti, sebbene la proprietaria prima di venderlo abbia rivelato che nel castello vi fosse il fantasma di Sir Simon, un ectoplasma particolarmente dedito al divertimento, facendo scherni in parte macabri. Destinato e costretto a espiare tra le mura del maniero senza principio né fine la sua colpa, sino a quando una casta giovane dall’animo puro non versasse una lacrima per redimere il peccatore. Lascio il resto a voi, se mai andrete a goderne la visione. Per “colorire il dramma” una macchia di sangue sul pavimento, il fil rouge di un singolare intreccio, a ricordo dove cadde uccisa la sposa di Sir Simon: Lady Leonor, per mano del marito! La bravura non solo del regista di aver consegnato le parti, ma degli attori che hanno preso parte alla commedia. In ordine di apparizione troviamo Lady Canterville, impersonata da Nausicaa Golotta proprietaria del castello; sempre pronta a entrare in scena nei giusti tempi è la Governante, la brava Sara Sottile; che dire dell’eccentrico e confusionario Esorcista Alessandro Marino; piacevolissimo il ruolo di Sir Simon interpretato da Luca Buggio, entrato sin troppo bene nel personaggio. Come tutti sapranno, è d’uopo che in un castello non ci sia “solo un fantasma” bensì altri… i suoi servitori, ed eccoli entrare in scena: Alessio Bosca e Davide Di Gregorio, Federica Coviello, Flavio Driusso, Gabriella Giannini, Llio Humpreys. Continuando abbiamo Ivan Tosco nel ruolo di Hiram Otis, oltre ad essere l’acquirente del maniero, è anche ambasciatore. La sua apprezzabile moglie Patrizia Schneeberger, le sue due figlie dai nomi alquanto insoliti (Filadelfia) Serena Coviello col suo fare indisponente e (Virginia) Alice Driusso, è riuscita con il sentimento recitativo a trasmettere al pubblico la sua parte (vista nella commedia: Niente da dichiarare? già recensita). Per terminare citiamo: Stefano Bonmassari e Federica Gastaldi, il primo vestiva i panni di un Nobile locale, la seconda era l’imbrogliona Fattucchiera, entrambi appropriati nei ruoli assegnati. In uno spettacolo, ci sono persone che normalmente non si vedono ma indispensabili, da segnalare per le musiche e luci: Alessandro Lucco; la scenografia è di Dario Favatà; i costumi di Sara Ciccarelli. Una narrazione dall’atmosfera immaginaria, per questo esercita un incantesimo, facendo sorridere lo spettatore.

Torino (Italia) 3 gennaio 2014