mercoledì 29 marzo 2017

UN ESCURSUS DALLA “BEAT GENERATION AL NEOREALISMO” di Daniele Giordano

Il MAUTO (Museo Nazionale Automobile Torino – C.so Unità d’Italia), è sinonimo di custode e testimone della creatività artigiana e industriale, un’officina in continua trasformazione, dall’Open Garage con la sua scuola di restauro, al Design completamente “riallestito” ospitando mostre contemporanee come CROSSROADS “On The Roard” inaugurata ieri, visitabile sino al 25 giugno. Un viaggio attraverso le contaminazioni degli anni 1950/60 tra Italia e Stati Uniti dove il pubblico avrà modo di vedere esposte auto americane e italiane d’epoca, fotografie e filmati, opere d’arte, manifesti pubblicitari dal dopoguerra al boom economico, curatore artistico di questa sorprendente mostra è Luca Beatrice, la parte tecnica è affidata a Rodolfo Gaffino Rossi direttore del MAUTO, patrocinio dell’evento è del Consolato Generale degli Stati Uniti d’America con sede a Milano.
La prima parte del percorso espositivo, è un viaggio immerso nel fascino visivo tra musica e cinema, con quadri di autori come Andy Warhol, Roy Lichtenstein a Rotella, Schifano e tanti altri che bene hanno saputo raccontare l’immaginario di un’epoca che si stava evolvendo e trasformandosi. Si apre in bellavista con la lussuosa e ineguagliata Lincon Continental, berlina del 1961, la cui storia è legata a Presidenti e uomini d’affari. Il Presidente del MAUTO, Benedetto Camerana, ha dichiarato: Dopo la mostra dedicata a Giorgetto Giugiaro e il premio La Matita d’Oro a lui consegnata, eccone un’altra altrettanto di successo: ROSSROADS. E’ uno dei passaggi del lavoro che il Museo ha avviato sul design dell’auto e sulla centralità internazionale della cultura italiana in particolare quella torinese. Il Car Design viene qui declinato nel suo valore cruciale tra Italia e USA, processo di catalizzatore di movimenti trasversali a tutta la cultura estetica e visiva del dopoguerra. Il pubblico avrà modo di vedere esposte tredici vetture che corredano questi “due mondi” così lontani ma vicini nel loro splendore. A questo evento non poteva mancare come “ospite speciale” la Packard Super-Eight 1501 del 1937 completamente restaurata grazie all’intervento di Nicola Bulgari che per l’occasione ha prestato al MAUTO cinquantasette autentici modellini di vetture americane. A valorizzare e descriverne il processo creativo come atto di scambio e passaggio tra il lavoro, il Museo e la cultura italiana, soprattutto torinese, afferma, il Direttore del MAUTO Rodolfo Gaffino Rossi, racconta come i creativi – artisti, intellettuali e designer si siano lasciati permeare dagli eventi socio-politici di un’epoca che fu rivoluzionaria nella certezza che tutto questo sia di ispirazione e insegnamento alle nuove generazioni. Dal salone centrale, ci spostiamo nelle tre macro aree espositive dove si snodano tematiche come La roads e il Cinema, Hollywood, le Dive e i Latin Lovers, un percorso che va dal cinema alla letteratura (fumetti compresi), dalla pittura alla fotografia. Sono gli anni di Jack Keruac e Allen Ginsberg, il consumismo, il mito della “Città degli Angeli” il neorealismo di De Sica, Pasolini delle Pin Up e l’intramontabile James Dean. E per finire un commento del curatore artistico e critico d’arte Luca Beatrice: Tra la fine della Seconda Guerra mondiale e la metà anni sessanta, in Europa e negli States si assisteva a un fermento culturale difficilmente ripetibile verificandosi una rivoluzione intellettuale ed estetica ad ampio raggio coinvolgendo l’arte, la musica, il cinema e la pubblicità. Un processo innovativo che contamina l’industria e quell’automobilistica, dando luogo a esperienze creative interessanti. Una mostra che attraversa due continenti, vent’anni di storia e milioni di vite che vede da una parte i movimenti giovanili americani, artistici e letterari, dall’altra il realismo italiano con i suoi riflessi del medesimo specchio, chiamati a descrivere la ricostruzione di un paese appena uscito dalla guerra. La retrospettiva nasce con l’intenzione di aggiungere un tassello fondamentale nella storia del design, poiché le influenze reciproche delle due scuole di stile italiana e americana, sono state nel secondo dopoguerra il motore di tutte le future evoluzioni della progettazione, ecco perché è il caso di fare un sopralluogo visitando questa mostra senza precedenti aperta al pubblico.

Torino (Italia), mercoledì 29 marzo 2017

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