sabato 31 ottobre 2015

PARATISSIMA dal 4 all’8 novembre 2015 a Torino recensione di Daniele Giordano

Ancora una volta i padiglioni dell'ex Torino Esposizione apre le porte a Paratissima. L’hanno definito”X Factor” dell’arte. È nata a Torino da tempo memorabile (ricordo i suoi primi vagiti, già con enorme flusso di pubblico) come manifestazione “off” in pochi anni è diventata una vetrina per i talenti emergenti e uno degli eventi di riferimento nel panorama artistico nazionale. Undici anni dopo, Paratissima è a un punto di svolta e di partenza, pronta a guardare avanti, ampliando i confini - in un naturale sviluppo internazionale della manifestazione che dal 2014 ha un evento gemello a Skopje e dal 2016 sarà a Lisbona - e coinvolgendo, allo stesso tempo, a Torino, realtà e artisti, emergenti ed affermati, provenienti da Cina, Macedonia, Mozambico, Russia, Norvegia, Germania, Portogallo. Più di 400 sono gli artisti e i creativi iscritti; 8 le mostre curate dai 16 giovani curatori di N.I.C.E., acronimo di New Independent Curatorial Experience, il corso per curatori di Paratissima; 6 le sezioni: G@p/Galleries at Paratissima, Fotografia, Design, Video, Fashion, Future/Artisti in erba. Una mostra di punta: Useless Army, con opere di Robert Gligorov e Jock Sturges. Una collaborazione inedita con Cortona On The Move e una con il Coffi Festival di Berlino. Un progetto internazionale, il China Pavillon, che raccoglie le visioni di 9 artisti cinesi contemporanei. Tutto questo secondo qualcuno potrebbe non dire nulla? Non ultimo… il tema di quest’anno: Ordine o Caos?
NIENTE DI PIU’ AZZECCATO… considerato il clima attuale!

Torino (Italia), sabato 31 ottobre 2015 

martedì 27 ottobre 2015

I GUAI DI DON FEDELE BERTONE recensione di Daniele Giordano

Sarebbe piaciuta anche a Erminio, vedere la rappresentazione scenica di “Don Fedele Bertone quanti guai in processione” alla prima del teatro San Paolo di Rivoli (TO), così com'è stata riscritta da Roberto Bottino e dalla regista Danila Stievano. Ripresa da FINESTRE SUL PO’ e dopo averla riveduta e corretta  senza stravolgerla, soffiandole via quel tanto che basta di quella patina leggermente opaca mai tramontata, la compagnia ha voluto rendere omaggio all’intramontabile Macario. Una commedia dove narra le vicissitudini di un prete – fluttuante – cioè senza fissa dimora, all’occorrenza, pronto per un battesimo o funerale… purchè si rimedi almeno il pasto. Suo malgrado, capita in casa Gallina. Da quel momento in poi i tre atti prendono vita tra episodi divertenti. La brava Stievano, veste i panni di Brigida Gallina, pia donna… che di femminile ha ben poco… Gli attori di questa soddisfacente rassegna in dialetto (per la prima volta su ciò che mancava al San Paolo di Rivoli), presente sulla scena è Valeria Pedone nei panni di Clara che il padre Ernesto Gallina vuole darla in sposa a un vecchio blasonato. Sua moglie Margherita (Patrizia Doria), troviamo poi il giovanotto Riccardo (spasimante condiviso di Clara) nipote di Sua Eminenza Don Lorenzo Raineri (Roberto Bottino). Per continuare la stirpe, troviamo Virginia, sorella del padrone di casa Gallina e Ida la madre, col suo denaro "foraggia" l’agiata vita della casa (rispettivamente Gabriella Ricci e Anna Cresto Ferrino). Con l’arrivo dell’alto prelato in casa Gallina poteva mancare un maggiordomo? No di certo! Ecco, l’esuberante Vincenzo Castrovilli. Poi, lei ammaliatrice, colei che ruba i cuori solitari e non solo a quelli... una vedovella piena di fascino e… tanto calore, interpretato simpaticamente da Nella Rutigliano. La parte di Don fedele, bonario prete di campagna, allergico alle papaline e vescovi è di Piero Mattaini, bravo ma a nostro dire interpretato leggermente sopra le righe, calcando troppo quella figura che deve sì far ridere, ma senza strafare. Beh, cosa vi raccontiamo… questa messa in scena va vista più che raccontata! Altri che compongono lo staff tecnico: Nino Pelle, Federica Astori, Giangi Grosso (per questa volta nel retroscena) e Fabio Mattaini. Musiche di Guido Coniglio. Lo spettacolo scorre senza annoiare, per chi non l’avesse ancora visto, dovrebbe affrettarsi. 

Torino (Italia), martedì 27 ottobre 2015


mercoledì 14 ottobre 2015

PAUTASSO E LE SUE GIALLOCOMICHE recensione di Daniele Giordano

Con la nuova stagione riprendono le stravaganti imprese di Pautasso commissario della Torino del ‘900. Uomo stravagante, sempre pronto a combattere duramente la malavita d’antàn, riverente e permissivo verso la sua “adorabile” dolce metà… nascosta (non si vede mai, in compenso si sente il suo starnazzare) come la moglie di quel tenente televisivo. Gli episodi, oltre a essere commedie, narrano pezzi reali di storia torinese. Un connubio ben coniugato tra cultura e farsa che non necessariamente debba essere collocato e ambientato nella grigia e fumosa città torinese, il Pautasso potrebbe essere ambientato in qualsiasi regione d’Italia, giacché un possa esistere ovunque. Sì, amici lettori, ritornano i racconti giallocomici, scritti e diretti da Valter Carignano. Li presenta una volta al mese con la formula: Il Teatro all’ora del The. Si comprende che la recita sia pomeridiana e domenicale. Idea, piaciuta moltissimo sin dal primo debutto, sarà perché non è la solita commedia dove si assiste e basta. In questa recita sei dentro, interagisci con gli attori de l’Opera Rinata insieme a Thealtro, in base agli indizi scoprire chi è il colpevole.  Quasi due ore di spettacolo, dove ogni persona è concentrata su ogni battuta pronunciata dai commedianti… diventando tutti il “Commissario Pautasso” cercando di scoprire gli autori dei misfatti, come nel caso del presentato in occasione dell’apertura della stagione 2015/16. Il cast di questo spettacolo, è composto da Marina Di Paola che riprende le sue vesti di maga Osiride, Massimo Chionetti, un segretario tutto fare, maniacale della pulizia… oseremmo dire… fin troppo sul fare! L’eclettico Enrico Cravero, con la sua “erre moscia” e le sue gestualità mandano in visibilio i presenti, Massimo Saracino, passa da un ruolo all’altro con estrema disinvoltura, Riccardo Micca (nei panni di Cesare Lombroso) si è calato piacevole nella parte. Che dire di questa mente che cerca in tutti i modi di accontentare non solo il pubblico adulto… ora intrattiene un nutrito numero di piccoli fan, emuli e amabili sostenitori del Commissario. L’artefice di chi gestisce tutto questo risponde a Valter Carignano che ha diretto da sempre tutta la vicenda indossando l’abito… o meglio l’impermeabile del Commissario Pautasso, oltre aver saputo cogliere al volo l’idea partorita dall’attrice Di Paola e trasformarla in quello che oggi potrebbe essere definito un piccolo cavallo di battaglia di entrambe le compagnie, nonostante si muovano su scene differenti. L’Opera Rinata è una compagnia che si occupa di allestire spettacoli teatrali di musica classica e non solo, mentre Thealtro spazia con commedie dai classici a quelle moderne, sfiorando sovente quei temi particolari a sfondo sociale. Insieme hanno realizzano questo simpatico appuntamento di episodi, se pur leggeri, distraggono benevolmente la mente, mettendola in movimento alla ricerca di un colpevole. Le recite sono piene di fascino, sottile è il confine tra quanto ci sia di vero e quanto d’inventato. Uno spettacolo miscelato in modo soddisfacente, apprezzato non solo dai grandi, dimostra che molti sono i bambini che seguono con costanza. Le risate si sprecano… altrimenti che GialloComiche sarebbe… si esce tutti sorridenti e soddisfatti. Gli attori nel recitare creano uno stato di simbiosi col pubblico, nonostante la diversità di età. Questo non comporta nessun problema, infatti, si è dimostrato già dalla sua prima uscita fatta quest’anno, tanto che il regista non si aspettava un afflusso così imponente… evidentemente il tema piace… anche a noi non dispiace!

Torino (Italia), lunedì 12 ottobre 2015


martedì 13 ottobre 2015

UNA MIRANDOLINA…DIVERSA DAL SOLITO recensione di Daniele Giordano

Non si poteva credere alle parole dette durante la conferenza stampa dalla compagnia Campotheatro quando annunciava la programmazione della stagione 2015/16 del Teatro San Paolo in Rivoli (TO), mettendo in cartellone un classico come < La Locandiera> di Carlo Goldoni… lasciata in mano a Ivan Fabio Perna come regista. Lui, seguace di commedie americane oltre a trastullarsi con altrettante compiaciute commedie contemporanee… vi rendete conto cosa potrebbe o sarebbe in grado di “partorire” la sua vivace mente… magari anche leggermente inconsueta, tanto piacente al suo nutrito pubblico? Prontamente, ha accettato la sfida! Veniamo alla commedia. Sappiamo tutti chi è, e cosa fa la desiderosa Mirandolina, soprattutto del perché gli avventori frequentano la sua locanda. Essi vanno solo per voler le “grazie della piacente” padrona. Non desideriamo raccontare ciò che più volte è stato visto e recensito su questo capolavoro del settecento del commediografo. Ci soffermeremo invece di com'è stata composta la commedia… con la regia di Perna! Buio in sala… il sipario si apre come consuetudine, nella penombra s’intravedono figure inanimate in goffe posizioni. Lentamente prendono vita muovendosi come marionette! Questo è il fulcro dello spettacolo senza aggiungere altro. Qui entra la figura… non di Mirandolina… ma di colei capace di tirare i fili di quei burattini che sostano alla locanda, facendo fuoriuscire l’abilità con cui le donne… il “sesso debole” per intenderci…prevalgono sull’uomo… lasciando un segno di riflessione!
Un elogio al sottile e arguto a Tony Skandal, direttore creativo, ha dato un incipit alla commedia, vedendo oltre la veste del personaggio principale, senza dissacrarne l’opera goldoniana, Prontamente il regista ha fatto suo il suggerimento spolverando dai loro abiti quella polvere che si porta addosso da trecento anni l’opera teatrale, con un rituale quasi magico, pur mantenendo lo stile storico sia nel vestiario sia l’ambientazione. Una differente recita da quelle usuali, ricercando l’espressione e tecnica interpretativa dei personaggi e della cultura dell’epoca che il regista ha saputo fissare i contenuti sulla protagonista, ricavandone una dagli abituali lavori teatrali, senza annoiare il pubblico nei tre atti della recita. I compagni di avventura scenica che si sono esibiti sotto la guida di Ivan Fabio Perna sono: la protagonista Patrizia Battaglia, brillante esecuzione, Niko Ferrucci, colonna della compagnia. Con loro i bravi: Bruno Sasso, Paolo Nani, Sabrina Lucarelli, Grazia Audero, Mauro Pavesi. Per ultimo, lasciato volutamente, troviamo Mauro Stante, con le sue “entrate divertenti” fatte con competente professionalità, dando una carica esuberante al personaggio del Marchese di Forlinpopoli da lui interpretato. Sia il regista, sia la compagnia teatrale Campotheatro saranno soddisfatti di come il pubblico ha reagito a questa particolare rappresentazione teatrale, noi del resto avendo assistito a questa piacevole prima, dobbiamo prenderne atto, scrivendo… per coloro che non l’hanno vista!

Torino (Italia), lunedì 12 ottobre 2015





venerdì 9 ottobre 2015

TIRIAMO LE SOMME SUL TOHORROR recensione di Daniele Giordano

Siamo giunti quasi alla fine del percorso tracciato quest’anno dal TOHORROR film fest, giunta alla sua XV edizione, un Festival di Cinema e Cultura del Fantastico presente a Torino dal 7 al 10 ottobre al Blah Blah di via Po 21. Ieri (giovedì 8/10), c’è stato un incontro con due noti personaggi: Claudio Chiaverotti (già autore di Dylan Dog), ha presentato il suo nuovo lavoro “Morgan Lost” e Andrea Cavalletto il suo nuovo “Paranoid Boyd” fresche penne di casa Bonelli per il piacere dei cultori di genere. Oggi invece si avrà il piacere d’incontrare Pasquale Ruju, autore di numerosi personaggi per Bonelli Editore anche Pietro Gandolfi, un promettente scrittore indipendente alle prese con la serie The Noise (ed. Ora Pro Comics) e ancora Danilo Arona (uno tra gli attuali e più importanti scrittori di horror italiano) in coppia con Edoardo Rosati. Oggi invece, le proiezioni iniziano alle ore 17:00, mentre gli incontri li troveremo alle ore 19:00. A noi viene da pensare, dopo aver visionato il materiale proiettato in questi giorni che il festival stia prendendo una direzione diversa dalla nascita. L’horror inteso come una volta, ha lasciato il posto a sceneggiature differenti, niente più frattaglie sanguinolente sparse, niente succhiasangue al calar delle tenebre o ululati al pallore lunare… “sopravvivono” (si fa per dire) gli zombi, quelli ritornano sempre. Non desideriamo erigerci a giudici sulle scelte che la direzione artistica si adopera per rendere accettabile tale concorso, cerchiamo di esporre i fatti e, questi ci portano a pensare nell’unica direzione possibile… quella di proiettare il festival in una nicchia ricercata forse, l’anello mancante! Si presume che il ToHorror film fest stia cercando di ricavare uno spazio tutto suo separandosi dagli altri concorsi di genere, portando i suoi estimatori a vedere elaborati indipendenti sul genere horror. Sia il direttore artistico Massimiliano Supporta che tutto lo staff, avrebbe i numeri per poter affrontare questo viaggio, cosa davvero encomiabile se veramente si realizzasse. Pensate un festival dove, si potranno vedere filmati provenienti da tutto il globo… proiettandoli per i veri intenditori di Cinema e Cultura del Fantastico, proprio nella città… dove regna quel velo magico e misterioso allo stato puro!

Torino (Italia), venerdì  9 ottobre 2015










giovedì 8 ottobre 2015

L’ARMAGEDDON DEL PIANETA TERRA: L’UOMO! Recensione di Daniele Giordano

Non si arresta l’afflusso di pubblico (e siamo a metà settimana) che invade le sale, dove proiettano i film del Concorso CINEMAMBIENTE o eventi, una battaglia contro il tempo, lo spreco alimentare e quant’altro, senza dimenticare l’effetto serra, la causa di tutti i mali. Un pianeta che va alla deriva il nostro, grazie all’essere umano, capace di non accontentarsi dall’istante in cui ha voluto imporsi a essa…sottomettendola… cosa deplorevole. Tutto questo solo per avidità!  Se pensiamo per un istante ai nostri antenati, si accontentavano su quanto la natura offrisse loro… Questi pietosi sforzi energetici, l’avessero impiegato per debellare i mali sull’uomo o del clima l’umanità intera l’avrebbe apprezzata. Non basta l’eco indiscusso di personaggi come l’attore e regista Robert Redford oppure di sua Santità Papa Francesco, tanto per citarne alcuni i quali hanno posto l’accento proponendosi “paladini sui cambiamenti climatici” e non solo, oltre il rispetto della vita di questo pianeta… giacché è il solo che in questo periodo di vita abbiamo… ma con grande denigrazione vediamo com’è stato ridotto dagli < esseri > che vi abitano. Tutti sordi! Pensare che i “grandi”, quelli che detengono le trame del nostro futuro, siano alla ricerca di pianeti dove “abitare”… forse avrei dovuto scrivere DISTRIGGERE o cibi da propinarci, meno male che il pianeta simile al nostro ha una distanza di anni luce per raggiungerlo. L’essere umano è così… per fortuna non tutti siamo uguali.

Torino (Italia), giovedì 8 ottobre 2015  





IL TOHORROR CONTA XV recensione di Daniele Giordano

Sembra farlo apposta, quest’anno l’edizione del TOHORROR Film Fest conta la quindicesima edizione… e si terrà a Torino dal 7 al 10 ottobre. Eh sì, tutti questi anni sono passati da quando si affacciava al popolo torinese il suo primo evento! Non è questa l’attenzione che desideriamo attrarre, bensì è come il numero dell’edizione sia scritta in caratteri romani…il… XV, il numero impresso sulla carta dei Tarocchi e la sua figura: il DIAVOLO! Allora c’è da domandarsi… quest’anno l’edizione sarà d’inferno. Non ci resta che aspettare e vedere. Intanto ieri sera il Direttore Artistico Massimiliano Supporta e il suo brillante staff, ha dato il via alle danze… ops… alla sua quindicesima edizione del ToHorror Film Fest di Cinema e Cultura del Fantastico elencando alcuni aspetti della programmazione dei film in concorso proveniente da ogni dove (dal 7 al 10 ottobre - Blah Blah via Po a Torino) e gli eventi collaterali dove prenderanno parte ospiti sul cinema, la letteratura, i fumetti e live show (programma dettagliato sul sito www.tohorrorflimfest.it). Parliamo invece delle proiezioni della serata d'apertura dove troviamo per il Concorso  Lungometraggi:
“Pos Eso” (Spagna, 2014 - 82') di Carlos Sam, ottima sceneggiatura e di gradevole visione, l’autore con ironica sagacia ha scopiazzato le migliori pellicole facendone un apprezzato film d’animazione.  Si sono poi alternati per il Concorso Cortometraggi:
"32" (Italia, 2015 - 13') di Luca Baggiarini, niente male nella sua manciata di minuti, il regista ha descritto una storia che soltanto alla fine sarà svelata che trattava l’argomento Zombi.
"Dilemat Ha'Achbarosh" (Israele, 2014 - 10') di Naor Meningher, sulla falsa riga del film “The Fly e Schindler's List oltre avere problemi di proiezione, il regista non ha espresso nulla di soddisfacente.
"Disco Inferno" (Spagna, 2015 - 12') di Alice Waddington, l’idea poteva essere interessante sé espressa in un modo più efficace, magari soffermarsi sulle scene che davano l’impulso rigenerante al corto. La didascalia durante alcune scene mute, erano di un imbarazzo da cozzare con quello che lo spettatore si aspettava di vedere o sentire. La serata si chiude con l’ultimo  Concorso  Lungometraggi:
“Fury: The Tales of Ronan Pierce” (Stati Uniti, 2015 - 91') di Kevin McKarthy, su questo ci sarebbe da fare un distinguo. Il film si presenta con tutti gli ingredienti adatti allo scopo; azione, sesso, droga, sangue e, chi più né ha né metta! Basandosi sul solito “ammazza tutti” il protagonista coinvolto in una storia personale, trova sul suo cammino donne da liberare da aguzzini senza scrupoli. Non mancano di certo le scazzottate! Se invece analizziamo la sceneggiatura, crediamo che il soggetto trovi riscontro tra gli innumerevoli altri di genere e quindi di poco interesse, anche se tutto sommato si presenta accettabile.
Oggi giovedì 8 ottobre, si comincia presto ore 17:00 con gli incontri, ospiti Claudio Chiaverotti e Andrea Cavalletto, si parlerà di fumetti, per poi proseguire con i film in concorso.  

Torino (Italia), giovedì 8 ottobre 2015






E’ QUESTIONE DI STIMA recensione di Daniele Giordano

Qualcuno ha pensato di fare una stima sulla popolazione che verrà. Il tempo stimato e di trentacinque anni. Si stima che sul nostro pianeta si passerà dall’attuale numero di persone a dieci miliardi. Una stima preoccupante, non per la superficie del nostro globo, il quale riuscirà comunque a contenerli tutti… ma soddisfare il fabbisogno di cibo per un numero così elevato di persone, questo è il problema degli stimatori… Qui la domanda si fa complicata, seria è la risposta! Si dovranno trovare altre opzioni alla nutrizione per questa marea di persone, senza avere la facoltà di scelta sul cibo. Come sempre le multinazionali, su questo punto ci stanno lavorando da diverso tempo i colossi dell’industria chimica, modificando geneticamente o creando alimenti “nuovi”, alcuni esempi si sono visti nel documentario del regista Valentin Thurn, proiettato in apertura della 18esima edizione del Film Festival CINEMAMBIENTE al cinema Massimo in Torino. Come sempre il festival ci porterà a scoprire sui mezzi d’informazione senza dare troppa importanza alla notizia ma Thurn non si è posto solo il quesito… l'ha descritto  nel film. Una realtà preoccupante non tanto per la cifra stimata, quanto per quello che le multinazionali propongono d’imbandire sulle nostre tavole… iniziando dalla bistecca (se si potrà ancora chiamarla con questo nome e non certo per il suo gusto) modificata tramite le staminali prese dall’animale, oppure dal piccolo pulcino (femmina, perché i maschi vengono uccisi poiché non depongono uova) che in quattro settimane è già pollo! Alcune notizie erano conosciute ai più attenti… altre meno, forse perché celate. Le verdure, gli ortaggi, crescono già a dismisura… in laboratorio, pensate, senza aver mai toccato un briciolo di terra! Questo è il futuro che ci aspetta e andrà incontro alla popolazione globale. Ricordiamoci che è una stima. Nel dubbio, si dovrebbe trovare una forza unitaria per riaccendere quel barlume di speranza, trovando il rovescio della medaglia. Insieme, si dovremmo usare più cervello cioè, all’atto dell’acquisto di un qualsiasi prodotto, è opportuno leggere attentamente l’etichetta e, se questo non bastasse… a farci comprendere cosa stiamo comprando… allora l’acquisto è d’uopo farlo a filiera corta, come si usa dire. Un bellissimo documentario fuori concorso. L’autore, già noto per i temi che affronta, ha espresso con questo film un passaggio evolutivo globale intorno al mondo, ponendo l’accento in tutte le sue sfaccettature sulla nutrizione e come alcune persone stanno muovendosi per affrontare la fame globale, facendo comprendere le mancanze di agi che si andranno a verificare da qui al 2050. Ogni persona consapevole e responsabile dovrebbero dare una svolta  radicale, prendendo in esame sin da subito provvedimenti in merito. Alcuni, si sono già organizzati ma non basta per fermare il “gigante Golia” delle multinazionali, sono ancora troppo pochi!

Torino (Italia),  mercoledì 7 ottobre 2015