venerdì 13 maggio 2016

IL FRINGE AL LAB recensione di Daniele Giordano

Un monologo drammatico, prende spunto da quattro figure con lo stesso nome ma diverse le situazioni del racconto. E’ quello portato in scena da Giuseppina Facco proveniente da Savona con un titolo che sconcerta: Le Guerre di Angela. Detto in questo modo sembra che la protagonista sia in lotta, bensì lungi da noi il pensarlo. Si tratta invece di quattro episodi ben strutturati che danno valore alla recita, portando sul palco situazioni inconsuete, radicate in una situazione precisa… la guerra. Le protagoniste sono quattro donne dallo stesso nome, quattro differenti destini, ideologie disuguali sulla prima grande guerra. Un testo impostato e recitato con sentimento, anche se in alcuni quadri forse, mancava quella forzatura che le venti persone che assistevano si aspettava.
L’autore Paolo Faroni (Blusclint) ci propone un testo alquanto bizzarro: Con le tue labbra senza dirlo. Il suo soliloquio, inizia da lontano, sono gli anni del suo primo contatto di scuola e il suo insegnate. Da un semplice e innocuo disegno infantile, s’intraprende un viaggio alla ricerca onirica di una figura impressa nella sua mente e di conseguenza riportata sulla carta, intersecando situazioni alle volte simpatiche, altre meno. In aiuto e complice di questa recita per risolvere l’ingarbugliata matassa che attanaglia la mente dell’attore, è un nonno sagace... ma muto. Egli è convinto, elaborando nel corso della sua esistenza una formula applicabile su qualunque problema: cinque lettere, poichè la vita “ruota” su questo poche sillabe che compongono tre frasi, secondo la sua opinione! Da parte nostra abbiamo trovato il monologo altalenante cioè, in alcune scene il testo scorre divertendo le dieci persone accorse per lo spettacolo… in altre forse, è leggermente sfuggente… portando il pubblico a essere su un’altalena…
Luca Occelli, innamorato della sua terra langarola, coniuga due aspetti che hanno segnato il percorso giovanile portando in scena: W Bruce Lee.  Una leggenda mescolata in due situazioni che s’intersecano dando inizio al monologo che non ha soddisfatto i pochi presenti, intendiamoci, stiamo parlando della messa in scena, non dell’attore! Dalle sue capacità artistiche, avremmo voluto assistere a qualcosa di più corposo… forse preso dalla foga della sua amata terra…ha fatto rivivere in essa il personaggio mitico… non proveniente dalle Langhe!


Torino (Italia), giovedì 12 maggio 2016


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3 commenti:

  1. La critica a con le tue labbra senza dirlo è scritta in modo faragginoso e astruso, non azzecca l'argomento centrale (la donna) ed è ovviamente il parto pretestuoso di una persona che non ha alcuna competenza critica e padroneggia un italiano desueto e ostile alla lettura. Faccia altro che è meglio.

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  2. Quando un attore si propone mettendosi in gioco con uno spettacolo, deve anche prendere in considerazione le sue conseguenze. Per chi scrive una sceneggiatura, è palese pensare di aver “partorito una magnifica creatura”, di conseguenza per lui, diventa difficile accettare critiche o semplici suggerimenti. A nostro avviso l’autore avrebbe dovuto chiedersi leggendo del perché è stata scritta quella recensione, evidentemente questo non è stato fatto da parte sua. Ha preferito invece,dare ossigeno al suo inutile scritto, magari dettato dalla reazione del momento, sapendo benissimo che quanto da noi scritto è opinabile… come del resto è la sua affermazione, apparentemente fuori luogo!

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    1. lei non scrive in italiano, non ha scritto nulla che abbia a che vedere con la semplice trama dello spettacolo, se non lo ha nemmeno visto con attenzione perché dovrei leggere quello che scrive. Io non ho scritto una sceneggiatura, la sceneggiatura la si scrive al cinema, questo è un monologo. "evidentemente questo non è stato fatto da parte sua": è una frase in un italiano corrente secondo lei? Ma poi lei continua a scrivere "a nostro avviso" "quanto scritto da noi". Ma gli altri oltre a lei chi sono? Le personalità multiple che la abitano? Le ripeto, faccia altro; o vada a commentare i lavori nei cantieri, che è meglio.

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