lunedì 12 febbraio 2018

AVVISO PER I MIEI LETTORI

Cari amici,
voglio ricordarvi che gli articoli, le recensioni, i video con le interviste a spettacoli teatrali e cinematografici, eventi fashion e altre notizie le potrete leggere e visionare sul corrieredellospettacolo.net  è un quotidiano online e troverete gli articoli sotto il mio nome.
Tra queste pagine riporto solo il link di dove andare a leggere.
Grazie per continuarmi a seguire.
Con stima
Daniele Giordano

TOO SHORT TO WAIT, SERATA FINALE di Daniele Giordano

Sembrava un progetto quasi irraggiungibile, mancava nel suo contesto urbano, lo ricordo come fosse ieri!
Il suo numero di affezionati non contavano le dita della mano, eppure come l’acqua corrode la roccia, la costanza e l’umiltà di chi l’ha ideato, soprattutto per avere le idee ben chiare, mise in moto questo meccanismo, portato avanti con amore ampliandolo! Il suo percorso è iniziato dal comune di Moncalieri, alle porte di Torino. Questo <seme ha incominciato a mettere radici, germogliando ha sviluppato rami sino a diventare albero che sta dando i suoi frutti>. Parlare del tempo che fu, considerato i successi ottenuti anno dopo anno di serio lavoro per uno che al visto il suo processo evolutivo è facile, ed è anche facile complimentarsi con Alessandro Gaido e il suo staff per quanto hanno fatto facendo crescere il Piemonte Movie. Grazie a nome di tutti i videomaker, registi che sono passati in questi lunghi anni nel concorso, dando la possibilità alle persone che si prodigano nel settore cinema, qualunque sia il risultato ottenuto, è bello vederli creativi mettendosi in gioco. Altrettanto è piacevole ricordare il trascorso… insieme a quei pochi. Ora le redini sono passate di mano, Gaido presidente, lascia la direzione a una persona capace non solo di portare avanti il programma delineato ma introducendo innovazioni, questo è il lavoro di Gabriele Diverio, facendolo con dovizia. Era doveroso scriverlo e comunicarlo. Parliamo invece di Anteprima Spazio Piemonte e il suo “Too Short Too Wait appena concluso. Da quanto risulta ci sono state maggior iscrizioni rispetto all’anno precedente, non solo, anche il livello qualitativo è salito e alcune “nuove proposte“ si sono iscritte al concorso, linfa nuova che porterà cinque finalisti al 17esimo gLocal Film Festival, oltre quelli selezionati dal regista Daniele Gaglianone che accederanno all’anteprima del prossimo Torino Film Festival. Tra il penultimo e ultimo step della serata finale ha fatto il suo ingresso la carissima e brava regista Irene Dionisio, con la dolcezza di sempre ha colloquiato e risposto in modo esauriente alle domande del pubblico, ma prima si è ammirato la visione del suo lavoro “For your Safety” per Krizia. La serata è proseguita come da programma proiettando: DERIVA (4’ regia Sharif Meghdoud), lascio commentare chi l’ha visto, BLACK HOLE. Un Viaggio che Sfida le Leggi della Fisica (24’ regia Andrea Maria Vittoria Belotti), un film particolare non facile, diretto e recitato in maniera toccante considerato l’argomento. LOVE STORY (8’ regia Enza Lasalandra), carino, sui lavori di Lasalandra, abbiamo visto contenuti di altro spessore. Il prossimo corto è IL TRATTO (15’ regia Alessandro Stevanon) piacevolmente bello, la trama lascia un messaggio tra le righe con finale inaspettato, a seguire CROLLO (8’ regia Marcello Gobbi) e poi TALE FIGLIO (15’ regia Giacomo Sebastiani). Ora il verdetto spetta alla giuria popolare e agli addetti ai lavori decretare chi sarà ammesso in finale. Personalmente mi sono espresso su cose che hanno destato non solo il mio interesse, bensì anche tra il pubblico.

Torino, lunedì 12 febbraio 2018

 
QUEST'AVVISO E’ SEMPRE ATTIVO ANCHE SE NON VIENE ABITUALMENTE SCRITTO SULLE PUBBLICAZIONI.
La riproduzione degli articoli e/o immagini presenti sulle pagine di questo blog sono protetti dalle leggi italiane e internazionali sul Diritto d'Autore (CC BY-NC-ND) e sono di proprietà esclusiva del medesimo che comunque consente a riprendere la pubblicazione alle condizioni di:  citando la fonte, pubblicando il nome dell’autore e il link lonevolfilm.blogspot.com  Altresì informa che questo blog non rappresenta un prodotto editoriale in base alla legge n° 62 del 07/03/2001, giacché è aggiornato senza alcuna periodicità. Le eventuali foto o filmati presenti sul Blog, sono concessi dai rispettivi autori o chi per loro, assumendosi la propria responsabilità, qualora queste possano violare i diritti o ledere l’autore, l’immagine e/o altro. Pertanto  saranno rimosse dal curatore della pagina in seguito a comunicazione scritta da parte degli interessati con una mail, escludendo in modo incondizionato e categorico qualsiasi azione legale sia all’autore sia al blog stesso!
Di conseguenza, l’opinione personale espressa su ogni notizia pubblicata, è basata in conformità dell’argomento, spettacolo o evento trattato, senza necessariamente sentirmi obbligato a scrivere o diffondere la mia opinione per quanto opinabile sia su cosa ho visto, letto o altro. Per questo motivo si precisa inoltre che questo blog, non può considerarsi un prodotto editoriale, bensì di pensiero eventualmente da condividere. 
A cura dell’Autore. Copyright 1990 – Fragment (consider revising). Daniele Giordano mail: lonevolfilm@gmail.com All Rights Reserved.













lunedì 11 settembre 2017

MAZE, STREET CULTURA IN TORINO (ITALIA) Interviste di Daniele Giordano

Se desiderate saperne di più su Maze, troverete le interviste sul corrieredellospettacolo.net
Felice visione video.
Daniele Giordano

lunedì 28 agosto 2017

TEMPO DI VINO E VENDEMMIA (prima parte) di Daniele Giordano

Tempo di vendemmia, magari con le temperature riscontrate in questo periodo, s’inizierà prima in certe zone d’Italia. Allora, tra i filari a raccogliere grappoli maturi che sia di Arneis, Barbaresco, Dolcetto o Gattinara, vini rossi per intenderci da accompagnare pietanze robuste, senza escludere i bianchi e rosè (quest’ultimo è in fase ascendente, pare che piaccia molto), quello che più conta è la quantità della qualità. Sapevate che dal 2004, dopo una severa analisi applicata al grappolo di uva, il rosso vitigno del “signor Nebbiolo” da colore rosso rubino…oltre le sue sfumature e profumi, è trasformato in bianco per ottenere un extra brut pregiato, vinificato di sole uve nebbiolo. Grande è stata la soddisfazione delle cantine aderenti al progetto assaggiando questa sperimentazione che a visto nascere il “Nebbione” un extra brut (da non confondersi col Nebbiolo spumante) metodo classico di che può stare con tutto rispetto vicino ai grandi spumanti francesi. Parlando di vini, qui a seguito troverete le migliori annate del Barolo, dal 1911 sino al 2011, esattamente un secolo, noi ci fermeremo al 1955 come prima parte.
****** ECCELLENTE ***** OTTIMA ****GRANDE *** BUONA **NORMALE *SCARSA

1911 ***                                                          1926**                                                 1941*
1912 *****                                                      1927*****                                           1942**
1013***                                                           1928**                                                 1943**
1014***                                                           1929*****                                           1944*
1915*                                                               1930**                                                 1945****
1916**                                                             1931******                                         1946***
1917****                                                         1932**                                                 1947******
1918**                                                             1933*                                                   1948**
1919*****                                                       1934****                                             1949**
1920***                                                           1935**                                                 1950***
1921**                                                             1936**                                                 1951****
1922******                                                     1937***                                               1952****
1923**                                                             1938**                                                 1953*
1924***                                                           1939*                                                   1954***
1925**                                                             1940**                                                 1955***

Se volete, potrete giocare scoprendo se la vostra data di nascita o quella del partner coincide con le annate migliori del Barolo vino per eccellenza…
Noi vi rimandiamo al prossimo appuntamento col seguito della tabella, sarà più interessante.



Torino (Italia), 23 agosto 2017



QUEST'AVVISO E’ SEMPRE ATTIVO ANCHE SE NON VIENE ABITUALMENTE SCRITTO SULLE PUBBLICAZIONI.
La riproduzione degli articoli e/o immagini presenti sulle pagine di questo blog sono protetti dalle leggi italiane e internazionali sul Diritto d'Autore (CC BY-NC-ND) e sono di proprietà esclusiva del medesimo che comunque consente a riprendere la pubblicazione alle condizioni di:  citando la fonte, pubblicando il nome dell’autore e il link lonevolfilm.blogspot.com  Altresì informa che questo blog non rappresenta un prodotto editoriale in base alla legge n° 62 del 07/03/2001 e suoi eventuali aggiornamenti, giacché è aggiornato senza alcuna periodicità. Le eventuali foto o filmati presenti sul Blog, sono concessi dai rispettivi autori o chi per loro, assumendosi la propria responsabilità, qualora queste possano violare i diritti o ledere l’autore, l’immagine e/o altro, saranno rimosse dal curatore della pagina in seguito a comunicazione scritta da parte degli interessati con una mail, sollevando in modo incondizionato e categorico, nonché escludendo qualsiasi azione legale da intraprendere contro l’autore del presente sia al blog stesso! Di conseguenza, l’opinione personale espressa su ogni notizia pubblicata, è basata in conformità dell’argomento, spettacolo o evento trattato, senza necessariamente sentirmi obbligato a scrivere o diffondere la mia opinione per quanto opinabile sia su cosa ho visto, letto o altro. Per questo motivo si precisa inoltre che questo blog, non può considerarsi un prodotto editoriale, bensì di pensiero eventualmente da condividere. 
A cura dell’Autore. Copyright 1990 – 2017 - Fragment (consider revising). Daniele Giordano mail: lonevolfilm@gmail.com All Rights Reserved.



TEMPO DI VINO E VENDEMMIA (ultima parte) di Daniele Giordano

In un articolo di qualche tempo fa, avevamo accennato brevemente qualcosa sul vino Freisa di Chieri, dovete sapere che presso la Villa della Regina (TO), in questa magnificenza di villa, situata a cinque minuti da Piazza Vittorio verso la Gran Madre, esiste un vitigno autoctono di vite Freisa, uno dei tre vigneti urbani d’Europa e, guarda caso: Unico in Italia! Torino sebbene ogni tanto “né esce reduce di qualche acciacco” è sempre stata la prima in tutto, è un vero peccato che gli ottusi non comprendono le potenzialità che è dotata questa metropoli senza darle il giusto peso a questa meravigliosa città che ha tanto da offrire in tutti i settori non solo ai turisti. Per terminare il paragrafo Freisa, il vitigno abbandonato a se tra una giungla di sterpaglie, risale al cinquecento, se questo esiste, un elogio va al “ripensamento” della famiglia Balbiano e suo figlio Luca che hanno rimesso in vita questo nettare autoctono, d’interesse storico culturale sull’enologia, di cui pare che da queste uve si possa fare una Freisa ferma, corposa a lungo invecchiamento dissimile da quello di Chieri.
Vi avevamo elencato nella prima parte le annate migliori del Barolo iniziando dal 1911 per terminare nel 2011, un secolo di storia di questo magnifico “Re delle Cantine piemontesi” ecco alcuni dettagli prima della tabella delle annate.
Colore: rosso granato. Olfatto: intenso e persistente. Componenti dure: acidità, tannini, Sali, equilibrate da quelle morbide. In breve cenno storico. Il vitigno Nebbiolo, coltivato nella zona del Barolo, fu grazie all’insistenza del Conte Cavour e di Giulia Colbert Falletti (ultima Marchesa di Barolo) che s’iniziò a produrre un vino dalle caratteristiche organolettiche eccezionale, questo dalla metà dell’ottocento. Quando nella tabella leggete la parola eccellente, è veramente in tutte le sue parti, struttura, intensità caratterizzato da profumi finissimi, si distingue per eleganza e capacità di resistere nel tempo.

****** ECCELLENTE ***** OTTIMA ****GRANDE *** BUONA **NORMALE *SCARSA

1956**                                                    1976**                                                           1994*
1957****                                                1977*                                                             1995****
1058*****                                              1978******                                                   1996******
1059***                                                  1979***                                                         1997*****
1960*                                                      1980 ****                                                      1998****
1961*****                                              1981*                                                             1999******
1962** **                                               1982*****                                                     2000******
1963**                                                    1983**                                                           2001******
1964******                                            1984*                                                             2002*              
1965****                                                1985*****                                                     2003**
1966*                                                      1986***                                                         2004******
1967*****                                              1987*                                                             2005*****
1968***                                                  1988***                                                         2006****
1969***                                                  1989******                                                   2007******
1970****                                                1990******                                                   2008*****
1971******                                            1991**                                                           2009****
1972 ===                                                1992*                                                             2010*****
1974*****                                              1993***                                                         2011*****
1975***



Torino (Italia), 25 agosto 2017

QUEST'AVVISO E’ SEMPRE ATTIVO ANCHE SE NON VIENE ABITUALMENTE SCRITTO SULLE PUBBLICAZIONI.
La riproduzione degli articoli e/o immagini presenti sulle pagine di questo blog sono protetti dalle leggi italiane e internazionali sul Diritto d'Autore (CC BY-NC-ND) e sono di proprietà esclusiva del medesimo che comunque consente a riprendere la pubblicazione alle condizioni di:  citando la fonte, pubblicando il nome dell’autore e il link lonevolfilm.blogspot.com  Altresì informa che questo blog non rappresenta un prodotto editoriale in base alla legge n° 62 del 07/03/2001 e suoi eventuali aggiornamenti, giacché è aggiornato senza alcuna periodicità. Le eventuali foto o filmati presenti sul Blog, sono concessi dai rispettivi autori o chi per loro, assumendosi la propria responsabilità, qualora queste possano violare i diritti o ledere l’autore, l’immagine e/o altro, saranno rimosse dal curatore della pagina in seguito a comunicazione scritta da parte degli interessati con una mail, sollevando in modo incondizionato e categorico, nonché escludendo qualsiasi azione legale da intraprendere contro l’autore del presente sia al blog stesso! Di conseguenza, l’opinione personale espressa su ogni notizia pubblicata, è basata in conformità dell’argomento, spettacolo o evento trattato, senza necessariamente sentirmi obbligato a scrivere o diffondere la mia opinione per quanto opinabile sia su cosa ho visto, letto o altro. Per questo motivo si precisa inoltre che questo blog, non può considerarsi un prodotto editoriale, bensì di pensiero eventualmente da condividere. 
A cura dell’Autore. Copyright 1990 – 2017 - Fragment (consider revising). Daniele Giordano mail: lonevolfilm@gmail.com All Rights Reserved.



venerdì 18 agosto 2017

PASSEGGIANDO NEI PARCHI di Daniele Giordano

Ippocastano particolare dei rami
Ippocastano alla Certosa di Collegno (TO)
Capita alle volte di vedere alberi secolari passeggiando nei parchi o lungo i viali, enormi, grandi tronchi altrettanto i rami, è bello coccolarsi sotto la sua fulgida chioma verde protratta verso il blu del cielo che ripara dai raggi solari, in atesa di una leggera brezza sentendoci protetti. Siamo proprio sicuri, di questa protezione? Dicono che non si deve sostare sotto gli alberi quando piove, per via dei fulmini… ma oggi non piove e quindi: posso. Ripensando mentre stai sdraiato sotto quel “monumento vegetale” rifletti su cosa potrebbe capitare se si rompesse un ramo mentre tu di sotto aspetti la frescura… Entrando nel Parco della Tesoriera a Torino, esiste un enorme Platano (Platanus occidentalis), solo il tronco è spettacolo, bello da vedersi, ma era imprigionato a cavi, quasi fosse colpevole di qualcosa che non aveva commesso. Invece non era per quel motivo, la sua imbracatura serviva per “alleggerirlo dal peso dei rami”, legati tra loro in un preciso schema di sostenimento, mediante protezioni per non ferire l’albero, da uno studio condotto si pensa che loro soffrano.
Ippocastano particolare del tronco
Dalla sua magnifica altezza, sembrava quasi sorridesse, tanto era contento di continuare a far ombra a persone e bambini frequentatori del parco. Poi uno pensa, chissà quanto sarà costato tutto quel lavoro per rendere felice l’albero. Il quotidiano La Stampa, pubblica notizie sui “cacciatori di alberi” essi vanno a caccia, muniti di reflex e quando capita di trovarne uno di quelli secolari, “gli sparano” delle fotografie per immortalarli, il fatto è che esistono e andrebbero salvaguardati. Abitualmente questi mastodontici esemplari, “abitano nei parchi” o nelle strutture chiuse, come Castelli oppure la Certosa di Collegno (TO). Alberi nati spontanei o piantati dall’uomo durante i lavori preparatori di giardini o dimore storiche. Ritorniamo per un momento alla Certosa, all’interno si trova un Ippocastano        ( Aesculus hippocastanum), anche lui ha il suo fascino, non tanto per gli anni trascorsi in questo luogo rimesso in vita da poco, quanto per la bellezza derivante dal suo magnifico aspetto. Agli occhi di chi guarda si presenta come un candelabro, dove il tronco dell’albero è il basamento, i rami potati in modo in maniera saggia, si presenta come fossero candele. E’ uno spettacolo solo a vedersi. Ahimè, anche questo necessita di cure adeguate! I rami che sostengono la chioma divenuta troppo pesante per l’eccessivo peso, rischia di romperli, nel cedere, il tronco potrebbe aprirsi in due… finendo di fare ombra, una fine non degna per un albero che ha sentito i mormorii delle persone, quando dimoravano all’interno del complesso. Tra gli ospiti, alloggiava il signore del caso Bruneri – Canella… noto anche come “lo smemorato di Collegno”. Tutto questo racconto per aggiornarvi su quanto c’è da scoprire con una semplice passeggiata, la cosa interessante è questa.
Il Comune di Collegno (si legge su un giornale) ha fatto un preventivo di ventimila euro per metterlo in sicurezza, un gesto nobile certamente ma eccessiva da parte di molti. Come sia nata quella cifra, non è dato sapere. Forse, ripensandoci… magari sentendo nell’aria i rumor…ha preferito indire un bando per la sua messa in opera. Questa risposta è più sensata come soluzione. 

 Le foto sono scattate da Elio Draghi, fotografo specializzato che ringrazio per la sua prestazione
d’opera.
Torino (Italia), 17 agosto 2017



QUEST'AVVISO E’ SEMPRE ATTIVO ANCHE SE NON VIENE ABITUALMENTE SCRITTO SULLE PUBBLICAZIONI.
La riproduzione degli articoli e/o immagini presenti sulle pagine di questo blog sono protetti dalle leggi italiane e internazionali sul Diritto d'Autore (CC BY-NC-ND) e sono di proprietà esclusiva del medesimo che comunque consente a riprendere la pubblicazione alle condizioni di:  citando la fonte, pubblicando il nome dell’autore e il link lonevolfilm.blogspot.com  Altresì informa che questo blog non rappresenta un prodotto editoriale in base alla legge n° 62 del 07/03/2001 e suoi eventuali aggiornamenti, giacché è aggiornato senza alcuna periodicità. Le eventuali foto o filmati presenti sul Blog, sono concessi dai rispettivi autori o chi per loro, assumendosi la propria responsabilità, qualora queste possano violare i diritti o ledere l’autore, l’immagine e/o altro, saranno rimosse dal curatore della pagina in seguito a comunicazione scritta da parte degli interessati con una mail, sollevando in modo incondizionato e categorico, nonché escludendo qualsiasi azione legale da intraprendere contro l’autore del presente sia al blog stesso! Di conseguenza, l’opinione personale espressa su ogni notizia pubblicata, è basata in conformità dell’argomento, spettacolo o evento trattato, senza necessariamente sentirmi obbligato a scrivere o diffondere la mia opinione per quanto opinabile sia su cosa ho visto, letto o altro. Per questo motivo si precisa inoltre che questo blog, non può considerarsi un prodotto editoriale, bensì di pensiero eventualmente da condividere. 
A cura dell’Autore. Copyright 1990 – 2017 - Fragment (consider revising). Daniele Giordano mail: lonevolfilm@gmail.com All Rights Reserved.

giovedì 17 agosto 2017

LA REGINA DEI FIORI: LA ROSA di Daniele Giordano


Le prime notizie sulle rose si perdono nella notte dei tempi. E’ un simbolo di per sé complesso, i suoi petali, racchiude significati totalmente contrastanti, potendo nello stesso momento significare perfezione celeste e passione terrena, vita e morte, fecondità e verginità. Nel Medioevo, leggende e superstizioni la legavano alle streghe, ma era il fiore prediletto dalle Fate. In tempi moderni potremmo definire la rosa un fiore ambivalente.
E sempre, parlando di rose, viene in mente la storia de Il Piccolo Principe di Antoine Jean Baptiste Marie Roger de Saint-Exupéry, meglio conosciuto come Antoine de Saint-Exupéry, narra di un principe provenire da un lontano asteroide, sul quale abita solo, a tenergli compagnia tre vulcani di cui uno inattivo e una piccola rosa, molto vanitosa, che lui cura e ama. È fra le opere letterarie più celebri del XX secolo, nella classifica, è il terzo libro dei più letti oltre la Bibbia e il Corano, stampato in più di 150 milioni di copie in tutto il mondo e tradotto in trecento lingue e dialetti e nelle lingue più parlate dei cinque continenti. Non è dell’opera che intendiamo scrivere, l’abbiamo già recensita sul corrieredellospettacolo.net, desideravamo portarvi alla conoscenza se pur breve di questa famiglia delle Rosaceae.
Certamente, le prime a essere colte venivano utilizzate in medicina, i Romani ne facevano già uso, antichi testi riportano unguenti e pozioni che ancor oggi i ”galenici moderni” confezionano. Inoltrandoci… senza pungerci... cercheremo di saperne di più su questo fiore e su com’è stato il viaggio che le ha condotte sino ai giorni odierni.
Intanto si deve essere bravi giardinieri o vivaisti, meglio dire, cultori di antiche rose, quelle quasi estinte, ormai rare, per dedicarsi ad esse, cosa non facile. Di certo nei paesi Anglosassoni o in altri Stati di tutti i cinque Continenti trova un largo seguito. Sorge una domanda, perché l’Italia non è mai stata protagonista nella storia della rosa, poi è così diffuso questo genere di collezionismo? Per saperlo dobbiamo proseguire nella lettura.
Come sempre le leggende si sprecano, in questo caso, anche per la “regina dei fiori”, ne abbiamo trovata una, ma c’è ne sono tante altre altrettanto romantiche.
ROSA ODORATA
Si narra che le rose siano state create dalla spuma del mare che circondavano Afrodite, dea dell'amore, mentre usciva dalle acque, un altro diede, il seme per poterla coltivare, la dea Flora aveva donato i petali... Il risultato finale fu sorprendente, il racconto continua, ma noi dobbiamo interromperlo per proseguire il viaggio di questo meraviglioso fiore. Suddivise in numerose varietà con infiniti ibridi, è originaria dell’Europa e Dell’Asia, alcune classi sono antiche, altre sono il risultato della mano (ibridazione) dell’uomo. Tre, i gruppi importanti di rose: Quelle selvatiche (forse le più profumate) e relativi ibridi, le antiche e moderne. Pare un vero e proprio hobby di giardinaggio quello dedicato alle rose. Scherziamo naturalmente, qui ci vuole dedizione e passione botanica, tante sono le genealogie delle rose nel mondo, dalla grande collezione d’Europa a quelle antiche cinesi, in particolare le discendenti come la Rosa Odorata, arbusto vigoroso e sano. I fiori semidoppi dalla fragranza deliziosa. Vogliamo parlare della casa in Umbria della pittrice Ducrot, più che un giardino quello di Vicky e Isabella è una fissazione la loro per le rose, con le tremila piante di 650 diverse varietà scovate nel corso di innumerevoli viaggi e poi piantate semplicemente, una appresso all’altra da formare una siepe. Si possono trovare specie rare, come la Hemisphaerica gialla sulfurea, la botanica Belle sultane o la profumata Temple. Il professor Gianfranco Fineschi, laureato in medicina e chirurgia sulle lesioni vascolari traumatiche degli arti e sulla sindrome di Volkmann, è riuscito a coniugare la scienza con l’umanesimo e la cultura. In vita, era conosciuto come il “rosaista e rodologo” appassionato e studioso non meno collezionista di tutte le specie botaniche del Genius Rosa, creando un grande roseto con oltre seimila varietà di rosai, dedicato poi in memoria di sua moglie Carla. Gli appassionati troveranno un ibrido di multiflora moscata che porta
il suo nome.
Queste sono alcuni numeri che in certi giardini si contano, come le varietà di rose del mondo con cifre da capogiro dovuto al loro costo, un vero business.
Chi l’avrebbe mai detto che questo semplice e bellissimo fiore dai petali vellutati con sfumature diverse una dall’altra, l’inebriante e delicato profumo ti avvolge nel suo essere, se non fosse per quelle spine sul gambo ma in egual misura la rendono ancora più sensuale.
Queste sono alcuni numeri che in certi giardini si contano, come le varietà di rose del mondo con cifre da capogiro dovuto al loro costo, un vero business.
Chi l’avrebbe mai detto che questo semplice e bellissimo fiore dai petali vellutati con sfumature diverse una dall’altra, l’inebriante e delicato profumo ti avvolge nel suo essere, se non fosse per quelle spine sul gambo ma in egual misura la rendono ancora più sensuale.
Giunta da chissà dove per essere nuovamente esportata in Abissinia. La portò con se Fromenzio, prima di essere nominato Vescovo. Nella tradizione etiopica fu chiamato Abuna Salama (Padre della Pace), vedendo la rosa, il botanico francese Achille Ricard, la etichettò come la Rosa Sancta. Fu uno scienziato scrupoloso e osservatore attento, autore di numerosi libri, ancora oggi considerati dei capisaldi della Botanica. La rosa è sempre stata legata alla chiesa, molte raffigurazioni di santi hanno una rosa, le troviamo nel “Ritiano per eccellenza” dove si narra di Rita, una devota che in punto di morte avesse espresso il desiderio di avere con se una rosa, cosa non facile trovare una rosa fiorita in un gelido inverno… eppure in giardino, dall’unico roseto spuntò una sola rosa quella di Santa Rita da Cascia, la Santa degli Impossibili, nonostante le spine che la vita le aveva riservato, ma questo solo per chi conosce la storia della Santa.
Testimonianza letteraria e sanscriti cinesi confermano, l’acqua di rose è stato il “legame tra l’Oriente e l’Occidente“ fin dal VIII e IX secolo. In Persia, il commercio si estendeva oltre i confini. Seppur di un’altra specie: La Damascena o Rosa di Damasco, nota come Kazanlik o
ROSA di DAMASCO
Trigintipetal, è conosciuta non solo tra i Persiani, celebre il Poema di Said che in prosa scrisse Giulistan, ossia il roseto. La Bulgaria è il maggior produttore di rose, ai piedi dei monti Balcani esiste un’intera vallata interamente ricoperta di piante di rose, i numerosi fiori dal profumo intenso, vengono coltivate da secoli per la produzione di essenze, da esse si estrae l’olio di rosa, mediante distillazione dei petali, per ottenere una sola goccia d’olio, vengono usati 30 fiori, adesso capite del perché del suo costo. A Taif in Arabia Saudita, si produce la più rara e costosa acqua di rose. Sembra che alcune varietà di rose, non siano talmente antiche da risalire all’epoca dei Romani, ma tra la fine del XVI e l’inizio del XVIII secolo avvenne un fatto straordinario: I Paesi Bassi, introdussero duecento varietà di Rosa Centifolia, la particolarità di questa specie, è l’addensamento di petali intorno agli stami, sono talmente fitti da renderli praticamente irraggiungibili da parte degli insetti e dalla mano dell’uomo. Una varietà di rosa fu quella dell’ibridatore Pastoret, la chiamò Torre di Malakoff, una delle ultime e rare ottenute nel XIX secolo.
Durante il periodo della Belle Epoque, questo fiore ebbe un momento fulgido, i pittori hanno fatto della rosa la loro icona, se pensiamo al giardino di Giverny, dove Claude Monet (1840-1926) amava dipingere le sue ninfee, quasi sempre in compagnia di rose. In un suo dipinto < Les Arceaux fleuris > è rappresentato un arco di rose fiorite, altrettanto lo sono state le rose ai lati del viale che conduceva alla casa dipinta di colore verde, accompagnati dalla fragranza del suo profumo intenso e dalle sfumature colorate dei suoi petali. E proprio in un giardino di Vichy che fu scoperta la Belle Vichyssoise, altra varietà di rosa! Cavalieri donavano le rose alle signore per qualsiasi circostanza. Potremmo continuare all’infinito sulla passione per le rose, un fiore che non ha sesso, uomini, donne s’innamorano della rosa, dalla più antica, quelle quasi estinte, naturalmente sono le più ricercate e costose. Prendiamo Gwen Fagan, raccogliendo le rose storiche del Capo Occidentale, traccia la storia in un libro di queste gloriose e vetuste rose, per una strana coincidenza le pianta nel suo giardino, ritenute rose “fuori moda” divenute poi ricercatissime, casi che potrebbero capitare nel mondo delle rose. La Fagan, per assimilare profonda conoscenza sulle Roseaceae, fa visita a roseti antichi, ma gli autentici tesori li trova dove sono custoditi, nei vecchi giardini e cimiteri, trovando rose di natura spontanea come la Jasminum multipartitum (Gelsomino di Primavera)
JASMINUM MULTIPARTITUM
che formano siepi a bordo strada o una Rosa moschata. Varietà dalle origini selvatiche, di incerta la provenienza della specie, probabile possa trovarsi sull’Himalaya occidentale.
Da questa storia nasce l’esperienza in cui potreste essere sedotti, uscirne inebriati, è un racconto affascinante come è stata la sua evoluzione, dopo innumerevoli tentativi, la mano esperta ha trovato il modo, per riprodurre le varietà rose, peccato per alcune perse nel tempo. Ci piacerebbe continuare questa piacevole storia fatta di rose e roseti antichi e moderni, purtroppo lo spazio non basta per descrivere le sue qualità oltre la bellezza, speriamo di avervi incuriositi e, se fossimo riusciti… bene, questo era il nostro intento...

Torino (Italia), mercoledì 16 agosto 2017
 
QUEST'AVVISO E’ SEMPRE ATTIVO ANCHE SE NON VIENE ABITUALMENTE SCRITTO SULLE PUBBLICAZIONI.
La riproduzione degli articoli e/o immagini presenti sulle pagine di questo blog sono protetti dalle leggi italiane e internazionali sul Diritto d'Autore (CC BY-NC-ND) e sono di proprietà esclusiva del medesimo che comunque consente a riprendere la pubblicazione alle condizioni di:  citando la fonte, pubblicando il nome dell’autore e il link lonevolfilm.blogspot.com  Altresì informa che questo blog non rappresenta un prodotto editoriale in base alla legge n° 62 del 07/03/2001 e suoi eventuali aggiornamenti, giacché è aggiornato senza alcuna periodicità. Le eventuali foto o filmati presenti sul Blog, sono concessi dai rispettivi autori o chi per loro, assumendosi la propria responsabilità, qualora queste possano violare i diritti o ledere l’autore, l’immagine e/o altro. Pertanto  saranno rimosse dal curatore della pagina in seguito a comunicazione scritta da parte degli interessati con una mail, sollevando in modo incondizionato e categorico, nonché escludendo qualsiasi azione legale da intraprendere contro l’autore del presente sia al blog stesso! Di conseguenza, l’opinione personale espressa su ogni notizia pubblicata, è basata in conformità dell’argomento, spettacolo o evento trattato, senza necessariamente sentirmi obbligato a scrivere o diffondere la mia opinione per quanto opinabile sia su cosa ho visto, letto o altro. Per questo motivo si precisa inoltre che questo blog, non può considerarsi un prodotto editoriale, bensì di pensiero eventualmente da condividere. 
A cura dell’Autore. Copyright 1990 – Fragment (consider revising). Daniele Giordano mail: lonevolfilm@gmail.com All Rights Reserved.