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martedì 12 novembre 2013

FERRO E FUOCO, FESTIVAL 100 ORE TORINO recensione di Daniele Giordano


Catapultati per due giorni tra il milleduecento e il trecento, ha visto ventidue troupe trovarsi ad armeggiare tra duelli cavallereschi, dame e donzelle, musici e quant’altro inerente all’argomento: Ferro e Fuoco. Contornati da una scenografia dell’epoca, abbinata ad una tecnologia futuristica inquietante, per narrare o per agevolare e sviluppare meglio i cortometraggi da inserire e finirli restando nel tempo delle 100 ore. Un festival torinese arrivato al sesto anno dove valorosi esordienti cineasti hanno dato il meglio di sé, legandolo ai lavori da presentare alla giuria. Ad accoglierli è stato il marchese (ad interim) Enrico Venditti VI. In precedenza, aveva inviato i suoi araldi, informando con proclami i villici di tutte le contrade in modo di aderire al Festival 100 Ore Torino. Solamente sedici i raggruppamenti approdati (anche da fuori territorio) al cospetto del marchese e della sua corte, gli altri si sono persi tra le pieghe del tempo! Basta finzione, ritorniamo ai tempi odierni. La sesta edizione (rispetto alle precedenti) è stata spettacolare sia per la gestione sia l’impostazione. Dieci i generi cinematografici a scelta dei concorrenti, sei i parametri segreti con obbligo d’inserimento, pena l’esclusione. Due saranno i prescelti, aggiudicandosi il primo premio di 500,00 euro in servizi di produzione offerti da teleEMA production, utilizzabili entro il 30 aprile 2014 più 200,00 come rimborso per costi sostenuti del filmato in concorso. Il secondo premio si aggiudica 300,00 euro, sempre in servizi, più 100,00 euro per rimborso spese. La giuria così composta, Claudio Meloni (presidente), Luca Baù, Alberto Giorgis, Enrico Salmasio, Corrado Trione e Daniele Giordano, esperti del mestiere cinematografico e televisivo, spettava il compito di assegnare i due vincitori di questa edizione eccoli: Il primo premio IO SONO MUTA film drammatico, basata su il lavoro di una portalettere, il secondo premio I BAMBINI DEGLI ALTRI commedia impostata su una donna senza bambini si trova a controllare quello descritto dal titolo. Non sono mancate le menzioni speciali. In ordine: IN YOUR PLACE, per la fotografia e le riprese; SOGGETTI IDONEI, esclusivamente per la recitazione dell’attrice; IO SONO MUTA, per la recita dell’attrice; VESPRO e MEZZO, per la simpatia di come hanno saputo sviluppare l’argomento; mentre la menzione per il cortometraggio SOTTOPELLE, è stata per la peggiore recita dei due interpreti nella scena del bacio tra due uomini. Ponendo l'accento sulla mediocrità dei lavori presentati, sebbene abbia tenuto conto del poco tempo a disposizione dei concorrenti. Presenti come sempre le polemiche, una cosa va detta, quasi mai concepita da chi partecipa. Il film ha basi di esecuzione ben precise, le quali non si possono contravvenire. Questo molte volte manca nel girato e qui scatta la “sanzione” con l’esclusione dei lavori. Queste troupe prima di prendersela con il verdetto che è inoppugnabile, dovrebbero rivedere il loro prodotto, così capirebbero del perché è stato eliminato. A parte questo che naturalmente è consuetudine in ogni festival, le due serate e l’intero evento è stato sorprendente.
Un Galà che si rispetti ha sempre degli ospiti, in questo Festival 100 ORE TORINO non è mancato. Iniziando da Alfieri Canavero, sempre presente e disponibile a elargire consigli ai giovani. Ascoltare la sua storia è interessante, ha lavorato con i migliori registi italiani ed esteri, è stato il primo fonico italiano. Abbiamo visto i lavori impressi su foto di un autentico Street Art: Garu Garu. La società Cinefly che ha seguito il concorso durante la fase iniziali delle riprese, sul palco il Drone con la sua esibizione, uno spettacolo nello spettacolo. Le sorprese continuano, col sommozzatore Daniele Vergara, otto ore a mollo a disposizione delle richieste da parte delle troupe per eseguire le riprese subacquee da inserire nei loro filmati. Il gruppo musicale Futhark per tutto il giorno ha deliziato animando sia le scene durante le riprese che la serata conclusiva al suono di tamburi e cornamuse. Al CineTeatroDromo® mancavano i cavalli ma non i cavalieri dell’Associazione Protezionistica “La Terra dei Cavalli” Onlus, guidati dal Conte Verde e il suo seguito. In un angolo del Parco Carrara, conosciuto come “Parco della Pellerina” essi hanno fatto rivivere portando indietro le lancette dell’orologio temporale, ponendole esattamente sul periodo del basso medioevo. Combattimenti a cavallo, duelli a terra, il loro accampamento dotato di accessori.  La lista è lunghissima, doveroso elencarli tutti. Nella persona di Angelo D’Agostino per la Lacumbia Film. Un doveroso encomiabile applauso a tutti, ma la presenza di Philip Radice dell’Atelier del Teatro Fisico e i suoi allievi alternandosi tra una visione e l’altra, richiede ancor più un doppio applauso. All’esterno girava il tormentone di Michele Franco, col supporto tecnico di Dante e Walter, intervistava tutti i presenti con estrema disinvoltura e preparazione di attore e presentatore. In questo caso era l’inviato di Radio Contatto, una radio web, l’animoso. L’effervescente Andrea Zirio presentatore, ha saputo come sempre rendere spumeggiante le due serate del Festival 100 Ore Torino.

Torino (Italia), 12 novembre 2013


sabato 10 novembre 2012

FINALE DEL CONCORSO “100 ORE TORINO 2012 recensione di Daniele Giordano


Ieri sera al teatro S. Anna di via Brone 40 a Torino si è svolta la serata finale con proiezione e premiazione delle “100 ore Torino 2012” concorso ideato da Enrico Venditti, malgrado abbia avuto un incidente (caduto da un’impalcatura durante uno dei suoi magnifici lavori cinematografici) creandogli non pochi problemi, non è mancato, malconcio ma presente per assistere alla chiusura e premiare i vincitori della sua creatura. Diciotto concorrenti in gara, solo in tredici arrivati a presentare in tempo utile i loro lavori, di cui uno si è perso per strada. Tre i titoli fuori concorso Il Guardiano Notturno, Senso Inverso, Finding Apoteosi. Quelli in gara, invece per il genere horror - Chi cerca Crova – che di orrore aveva ben poco. – Genere trash: - Amore di plastica, simpatico ma di grottesco nulla. Per la commedia: - Io vedo tutto - La bicicletta, filmato accettabile. Proseguendo con il documentario abbiamo: - Universo dentro, poteva reggere se non fosse per qualche pecca. – Beatrice, esecuzione buona sotto tutti gli aspetti cinematografici, il suggerimento da parte della giuria è che se si comprimessero alcune scene renderebbe meglio quanto descritto dall’autore. - Sottoterra l’arcobaleno.Per il genere avventuroso e d’azione abbiamo – Mida, la leggenda del Dragone, fa parte di una saga presentato l’anno precedente. - Punti di Vista. - Vite fragili. - Il contabile. La Lettre. Infine - Alma, notevolmente migliore tra tutti, tant’è che si è aggiudicato il primo premio. Un exequo per i titoli: Amore di plastica e Beatrice. Non sono mancate le analisi “a caldo” dei giurati e alcuni dissensi da parte dei partecipanti al concorso, sappiamo benissimo che il giudizio dei giurati è inappellabile, anzi questo dovrebbe spronare gli autori a crescere riflettendo e analizzando meglio il prodotto da divulgare! All’interno della manifestazione una proiezione di un filmato su cui le SETTE ARTI manifesta l’ingabbiatura (è il caso di dirlo che la Cultura ha), spiegato da Luca Zanlorenzi e ArTwelve. Piacevole l’intervento di Gabriella “Squilibria” Dal Farra su i suoi Manichini, a cura di Andrèe Chantal Tedeschi. Alla fine della serata si proietta un Flash Mob Beetoven, con questo filmato, il patron Enrico Venditti dalla sua (sedia) poltrona a rotelle, lancia un messaggio di speranza il BTAT, Banca del Tempo delle Arti Torinesi. Sentiremo ancora parlare di questo. La cerimonia di chiusura è stata presentata da Andrea Zirio, vestito di tutto punto dalla Settima Art: il Cinema, Dando appuntamento al prossimo “100 ore Torino” 2013, per l’esattezza il 31 agosto! Come di consuetudine non sono mancati gli addetti ai lavori come: Alfieri Canavero, Claudio Meloni, Stefano Milla, Luca Bau, Alessandro Gaido, tanto per citarne alcuni e, naturalmente lo scrivente di questa recensione.

Torino (Italia), 10 novembre 2012