“Credo che la storia, la memoria di una
generazione vada non solo salvata, ma raccontata dai suoi protagonisti. Il
rischio è l’oblio, la disinformazione. Il cinema è patrimonio culturale
collettivo e poichè tale occorre trasmetterlo alle nuove generazioni”
Questo era uno
dei tanti pensieri di Armando Ceste che per oltre quarant’anni ha raccontato
nei suoi filmati la società italiana e le sue contraddizioni. Nato a Torino nel
1942, dopo alcune esperienze di cinema underground, è tra i fondatori del
Collettivo Cinema Militante di Torino (Italia), realizzando cortometraggi e
documentari con l’AAMOD (Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e
Democratico di Roma) di cui faceva parte del Comitato dei Garanti, presentando
il suo primo cortometraggio dal titolo La lezione, al
Festival del Cinema Indipendente
Italiano (oggi, conosciuto come Torino Film Festival) nel 1969 a Torino.
Il 13 aprile 2016 presso la Sala Conferenze della Mole Antonelliana – Museo
Nazionale del Cinema, è inaugurato il sito web www.armandoceste.it alla presenza di Petra Probst, Pier
Milanese e Osvaldo Marini dell’Archivio Armando Ceste (AAC), Federico Sacco e
Gianni de Pasquale di Sowbyte, l’amico Steve Della Casa di Hollywood Party di
Rai Radio 3, Vittorio Sclaverani dellACC e Presidente dell’Associazione Museo
Nazionale del Cinema. Lo scopo di questa conferenza e del suo progetto, vuole
essere un segno d’amore per ricordarlo e tramandare una memoria attraverso le
sue opere a un pubblico più vasto, ma soprattutto alle nuove generazioni finchè
il ricordo e le immagini preesistenti possano produrre e stimolare nuove
strategie. Con l’obiettivo di rendere accessibile il suo archivio alla
collettività, il patrimonio artistico e culturale che il regista ha lasciato,
iniziando proprio dalle produzioni cinematografiche alle grafiche e pittoriche
che documentano avvenimenti riguardanti visioni di un passato non morto e neanche passato come lo stesso Ceste amava ricordare. Troviamo
nel suo percorso sociale, politico e cinematografico figure importanti come il
Premio Nobel Dario Fo congiuntamente a Franca Rame (Aria di golpe), Adriano
Sofri (Viaggio alla fine del mondo), Luca Rastello e Marco Revelli (Fiatamlet),
Don Luigi Ciotti (Libera terra e Abdellah e i suoi fratelli), Anna Karina (Il
volto della novelle Vague), Jean-Marie Straub (La resistenza del cinema e
Lezione di cinema), Erri De Luca (Dopo Genova e Porca miseria), Ascanio
Celestini (Marisa e le altre), Marco Baliani (Love difference), Emilio Pugno
(Gli anni duri) e attori teatrali come Michele Di Mauro e Marco Alotto. Fondatore nel 1984 e direttore artistico del
notevole Valsusa Filmfest, un festival cinematografico che racchiude temi della
memoria storica e della difesa dell’ambiente, occupandosi inoltre della
comunicazione visiva di programmi culturali per musei associazione ed Enti
Pubblici. L’acutezza dello sguardo registico di Ceste sono i temi che
caratterizzano o suoi lavori parlando dell’immigrazione
alla precarietà e nuove povertà, per arrivare alla trasformazione della città e delle periferie,
senza dimenticare le vecchie e nuove
resistenze o addirittura i diritti
dei lavoratori. Il tempo trascorso dalle sue opere cinematografiche, resta
ancora di attualità. Un uomo sempre in movimento, pronto a cogliere le
sfumature che si presentavano, tant’è che nel 2000, pubblica una raccolta di
suoi disegni dal titolo: Storyboard (ed. Ananke). Nel 2008 riceve il Premio Set
Torino Piemonte per la sezione “Documentario” istituito da Film Commission
Torino Piemonte con la Fondazione CRT non ultimo, sempre nel medesimo anno, ha
ideato con Claudio Paletto il progetto di “concent film collettivo” Walls and
Borders (in corso di realizzazione) che non ha potuto finire, poichè il destino
ha voluto diversamente! Muore a Orbassano (Torino, Italia) il 15 aprile 2009.
Nel 2012 i più importanti lavori fatti da Armando Ceste sono stati donati alla
Bibliomediateca “Mario Gromo” (Torino, Italia), e resi disponibili al pubblico,
istituendo il fondo “Armando Ceste”.
Torino (Italia),
giovedì 14 aprile 2016
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