giovedì 14 giugno 2012

LE STAGIONI DEI GUSCI DI NOCE recensione di Daniele Giordano

Descrivere un documentario su qualsiasi storia vera o fittizia non è cosa semplice, poiché devi cercare di rendere la sceneggiatura quasi palpabile di chi legge o vede. Se poi aggiungiamo che vorremmo parlare di cose accadute cento anni indietro, il lavoro diventa complicato. Basta tutto questo per rendere difficile il compito, c’è sempre un qualcuno disposto a spingersi più avanti, mi spiego meglio. Un documentario, documenta fatti o cose accadute, il quale riporta i fatti e basta, ma quando si parla di commentare le radici di un popolo, di una determinata zona, questo è difficile! Il perché è semplice, in un secolo le persone muoiono, altri migrano, le nuove generazioni non si sentono legate a quelle radici di un tempo, Ecco perché diventa arduo. Stiamo parlando dell’ultimo progetto del regista Andry Verga e dello sceneggiatore Ilario Blanchietti che oltre il film ha allegato un libro sul Canavese, territorio del Piemonte dal titolo: Le Stagioni dei Gusci di Noce. Le scene del film iniziano da un feed back della prima guerra mondiale, coinvolta l’Italia, armata per combattere, i reduci ritorneranno nelle loro case, ma saranno trasformati dagli orrori visti in combattimento, portando con sé i loro drammi, le loro angosce. Il Blanchetti, descrive il parlato di un tempo che fu, i dialoghi sono quelli della gente comune del Canavese, una parlata ormai dimenticata, coadiuvato da Andry Verga, ricerca minuziosamente luoghi suggestivi di quella terra piemontese dove poter ambientare la narrazione che per esigenze di copione c’è voluto un anno per ultimare – Le stagioni dei Gusci di noce – riuscendo pienamente nel loro progetto. Sì, perché è di un progetto che si parla: lasciare ai posteri una testimonianza! I nomi che hanno contribuito alla realizzazione sono eccellenze nel settore, la partecipazione di Stefano Saccotelli come sempre un ottimo attore, Giovanni Boggio, pur senza un dialogo ha impersonato e trasmesso il trauma della grande guerra, la voce narrante di Lina Bernardi ti trasporta in un’atmosfera passata, ricca di ricordi. E poi tutti gli altri attori che hanno contribuito alla realizzazione di questo piacevole filmato e il suo libro. Torino (Italia), 14 giugno 2012

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