Visualizzazione post con etichetta monica genesio. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta monica genesio. Mostra tutti i post

lunedì 23 gennaio 2012

Dedicato a ETTA JAMES, leggenda del blues recensione di Daniele Giordano

Sulla porta non c’è la locandina che pubblicizza la serata in Via Belfiore,1bis Torino (Italia), un locale dal nome singolare: il Bazura, ma di questo avremo modo di parlarne ampiamente in una prossima recensione. Indipendentemente da questo il pubblico accorre come fosse un richiamo obbligato per i cultori o semplicemente per trascorrere una serata in blues. Lei, sprizza vitalità da tutti i pori, pur presentandosi vestita di kimono nero con fiori bianchi, ci tiene in modo particolare a dire che il kimono è originale, acquistato a Tokyo centro per l’esattezza. Ama proporsi in abiti dissimili durante gli innumerevoli spettacoli di blues, ma non è del vestito che intendiamo avvinghiarvi, ma di Monica Genesio e la sua fantastica voce con tinte melodiche, sempre interessata a scavare su ogni singolo colore emotivo cogliendone tutte le più impercettibili sfumature, un sex appeal trascinante, quasi coinvolgente per gli affezionati del genere musicale, basta assistere a una sua performance per percepirlo. L’aspetto sonoro fuoriesce dal suono della chitarra abilmente suonata da Luigi Tempera, determinando emissioni di suoni in chiave acustica con effetti uditivi sorprendenti. Entrambi rimarcano la propria esperienza trovandosi perfettamente a loro agio. Inizia così il concerto tra il serio e faceto di Monica Genesio, in questo scenario di autentico riciclo, arredato con materiali in disuso di cui il Bazura ne è fiero, sostenendo corsi di riutilizzo dei materiali, dal colorato ed eterogeneo ambiente, apprezzato dall’affezionato pubblico del circolo torinese. Genesio, canta con evidente passione e piacere in cui l’esigenze esecutive sono molto severe. Oggi più che mai, forse dedicando la serata alla figura di una grande artista: Etta James una leggenda del blues. Torino (Italia), 23 gennaio 2012

lunedì 14 novembre 2011

LE STRADE DELLO SWING recensione di Daniele Giordano

Monica Genesio, cantante, sì e innamorata durante la lettura di un libro: Lady Sing The Bues. Il celebre satchmo alias Luois Amstrong, la indicava come l’icona delle sue performance, ma di chi stiamo parlando direte voi, della celebre Billie Holiday, la quale ha toccato con le sue emozioni vocali i più grandi suonatori di blues, il suo modo tutto intimo ed umano di colloquiare con lo swing. Durante l’intervista, racconta. Così ho iniziato ad analizzare testi e studiare un repertorio di brani adeguato all'idea ed all'immagine che volevo trasmettere di questa persona, cercando di captare attentamente queste sue caratteristiche. La mia ricerca su Billie è stata un un approfondimento in parallelo tra la lettura del libro e l'ascolto dei suoi brani. Una vita travagliata quella della Holiday, il racconto del libro descrive i momenti della sua vita, non dimentichiamo il colore della sua pelle che a quell’epoca suonava per la gente del sud come una “sporca negra” adatta solo a lavori d’infimo ordine, figuriamoci una figura femminile dedita al canto. Sono stata assorbita continua la Genesio, attorniata dal quel mondo di cui lei ha fatto parte, violentata, schernita e chissà quali altre diavolerie, mi sono lasciata trasportare in quella dimensione, come quando si viene risucchiati dalla macchina del tempo. E’ stato per me rivivere con la protagonista tutte l’esperienze musicali del quale ho portato avanti nel mio spettacolo con la complicità di Dario Berlucchi alla chitarra e Paolo Meinardi al pianoforte. Questo è quello che ha voluto interpretare da una semplice lettura di un libro occasionalmente trovato su una bancarella dell’usato la nostra brava Monica Genesio, dando origine ad un percorso che parte da Baltimora elencando passo passo la storia di Billie Holiday (allora dodicenne), sino a cantare con i più autorevoli musicisti, per terminare il nostro viaggio a New York, affondando nella cultura musicale degli anni ’30 – ’50 realizzando uno spettacolo che va oltre l’immaginazione, non solo per i cultori dello swing. La voce narrante del radiodramma durante lo spettacolo è di Claudia Cotza, la sua voce ha saputo dare con la lettura l’enfasi giusta allo spettatore trasportandolo nella onorica dimensione. Il cammino per la nostra Monica Genesio è ancora in salita, non per la sua bravura, forse per l’ottusità sul genere musicale proposto. Torino (Italia), 14 novembre 2011