lunedì 21 gennaio 2013

NE’ IL TEMPO, TANTO MENO L’UOMO PUO’ CANCELLARNE IL RICORDO commento di Daniele Giordano


L’orrore lo si può descrivere in molti modi. Nei film, sui giornali, per strada, ma quello dell’olocausto non si può descrivere. E’ solo un triste ricordo, una pagina di storia da tenere vivo nella mente perché non venga più ripetuto. Nel corso dell’offensiva delle truppe sovietiche verso Berlino, abbattendo i cancelli del lager di Auschwutz i primi soldati che entrarono nel campo, non credettero ai loro occhi e non è possibile da parte nostra immaginare cosa potessero aver visto. Venivano incontro a essi quei pochi malnutriti superstiti, solo allora il mondo comprese gli orrori del geniocidio nazista! Era il 27 gennaio del lontano 1945. Si scelse quella data come “Giorno della Memoria”  fissandone quel ricordo degli orrori di cui furono vittime in gran parte gli ebrei, con essi molti bambini e vecchi. Il tempo trascorso non è bastato a cancellare quello che è stato tramandato da incartamenti, fotografie o chi ha vissuto sulla propria pelle quella brutta esperienza e testimone. Ogni anno si ripete quell’esodo, partono treni speciali, questa volta non di deportati, ma di scolaresche e non solo, soffermandosi a visitare quelle anguste dimore, divenute musei per mantenere vivo il ricordo non solo per la Shoah o dell’olocaustico in Italia ma per tutti i morti causati da questo terribile scempio, entrando in quelli che erano campi di concentramento, si assimila tutto il dolore subito, ogni centimetro parla di loro. Proprio per questo e per evitare che la storia possa ripetersi, si celebrano iniziative per  non dimenticare.
Torino (Italia), 18 gennaio 2013

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