martedì 29 dicembre 2015

UN “CAVAGNA SENZA DON” recensione di Daniele Giordano

Potrebbe sembrare il sequel di Highlander… e poi ne rimase solo uno! Su di lui, i titoli dei quotidiani rincarano la dose proprio perché ultimo tra i nomi di rilievo come i capiscuola: Macario, Campanini e Ferrero, tanto per citare alcuni che han fatto grande il teatro recitando le commedie in piemontese. Ora è rimasto solo lui. Se non si è capito, stiamo parlando di Giorgio Molino, ultimo baluardo della commedia dialettale in piemontese.
La sua carriera inizia al teatro Carignano in un lontano 1945 con < Bimbi alla ribalta > e, senza elencare tutti i titoli…portati in palcoscenico, di strada né ha percorso da allora. Se i prosceni potessero parlare… si sentirebbe un eco di ovazione nei suoi confronti. In quest'ultimo periodo ha dovuto assentarsi per un’intera stagione dal suo amato pubblico sia per il genere, altrettanto per stima a Molino, ora come nuovo, pronto a celebrare i suoi settant’anni di carriera tra loro, portando uno spettacolo nel bellissimo teatro, San Giuseppe (via Andrea Doria 18 Torino), proprio durante le feste natalizie. Non stanco della polvere teatrale “assaporata” sui molteplici palchi, incrollabile continua il suo cammino, tant’è che da poco ha fatto rinascere dalle ceneri di un dopolavoro aziendale di una nota casa di pneumatici un luogo culturale, con tanto di teatro, perché tanta è la sua passione. La dinamicità che sprigiona, si trova in ogni suo spettacolo, come ad esempio l’ultimo lavoro “Quel Cavagna senza Don” curandone stesura e regia, dove troviamo il Cavagna tra i pensionanti di un ospizio… una farsa tipica della commedia piemontese. A fare da corollario di questo “gerontocomio” troviamo nei rispettivi ruoli, interpreti come Giulio Liberati, Alessandra Botticelli, Gioachin, Margherita Amateis, Ugo De Los Rios, con Daniele Villari, Luisella Aghem, Eliana Ferrero e poi ancora Gabriele Gerardi, Roberto Chiarelli, Lucia Colla e Giacomino Bardina. Lo spettacolo si apre tra le classiche note della canzone Amapola (e altre), con grande perizia suonata tutte dal vivo dal Maestro Alberto Vindrola. Su “Quel Cavagna senza Don” il pubblico è preparato, ma quello che non sa ancora, è cosa ha scritto su di lui Giorgio Molino in merito a questa nuova commedia, sta a voi scoprirlo andando a vederla… Si replica sino al 6 gennaio, mentre la notte di Capodanno oltre i soliti festeggiamenti ci sarà una sorpresa in più dalle ore 00,30 con uno spettacolo in aggiunta.

Torino (Italia), lunedì 28 dicembre 2015  



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