martedì 18 dicembre 2012
martedì 4 dicembre 2012
“IL MATRIMONIO OMOSESSUALE” recensione di Daniele Giordano
Il Teatro Araldo di Torino (Italia) è partito alla
grande, mettendo in scena una commedia degli equivoci, affronta un
tabù moderno, in altre parole “Il matrimonio omosessuale” nell’opera brillante, a
tinte comiche dal titolo ”Il marito di mio figlio” testo di Daniele Falleri. E’ la prima rassegna teatrale torinese, sui temi
dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale. Organizzato dalle associazioni culturali Thealtro e Barbari
Invasori dal mese di dicembre sino agli inizi
di giugno 2013, il titolo è chiaro: VA TUTTO
BENE…MADAMA LA MARCHESA?
Progetto nato da un percorso artistico,
costruendo una rassegna configurata come “politiche delle diversità” al fine di
identificare ogni essere umano per quello che è o vuole essere e non in
contrapposizione ad altri, sotto un indefinibile concetto di “diversità”
cuore centrale della Dichiarazione Universale dei Diritti
dell’Uomo, adottata a livello mondiale nel 1948. L’Art. 2 recita: A ogni individuo, spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciati nella
presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di
colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro
genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra
condizione. In
quest’ottica è stata scelta una frase di Sandro
Penna “Beato chi è diverso, essendo egli
diverso, ma guai a chi è diverso essendo egli comune” quale manifesto programmatico della
prima edizione. La rassegna coinvolge venti compagnie
teatrali, 25 spettacoli e 33 repliche, raggruppate in sei diverse sezioni:
Sguardi Teen: l’occhio degli
adolescenti, attraverso il loro mondo fatto di dubbi e incertezze.
Sguardi di Pensiero: nelle forme di
persecuzione diversa da differenti prospettive.
Sguardi Ambiguità: confusione dei
generi o dei sentimenti?
Sguardi
di Attrazione: la
carnalità, la passione, l’amore il
sesso
Sguardi di Fede: omosessualità, religione e
spiritualità
Sguardi Leggeri: occhio alla leggerezza e alla tragicomicità
dell’ “essere normalmente diverso”
Argomenti fondamentali nello sviluppo
della cultura e del pensiero umano, a prescindere dalla propria identità
sessuale.
Torino (Italia), 4 dicembre 2012
lunedì 3 dicembre 2012
CHI HA UCCISO OSCAR WILDE? recensione di Daniele Giordano
E’ risaputo, Oscar Wilde morì di
malattia a Parigi il 30 novembre 1900. Qualcuno non la pensa così! Presume che
sia stato assassinato. Se così fosse allora, sarebbe omicidio. E’ così che
inizia lo spettacolo Chi ha ucciso Oscar Wilde? Un delitto senza importanza,
presentato al Teatro Cardinal Massaia di Torino (Italia), Portarlo in scena è
Alessandro Fullin, al suo fianco Anna Meacci, due talentuosi comici, coadiuvati
da Stefano Brusa, per la regia di Roberto Piana. Situazioni paradossali, cambio
di personaggi che ruotano intorno al mistero, che di mistero non c’è. E’ solo
un pretesto per una commedia frizzante che il Fullin ha scritto (dice lui) a
quattro mani con Wilde, poichè è morto, non può replicare o correggere ciò che
ha scritto lo sceneggiatore. Recita il sottotitolo, è un delitto che non c’è,
ma i suoi personaggi, appaiono di volta in volta sulla scena. Cambio fittizio
di abbigliamento, velocissimo. A loro, basta un semplice cappello/parrucca o
semplicemente un papillon al posto del collarino canonico per materializzare i
convenuti al party, perché in quel luogo è stato consumato l’omicidio che peraltro
non esiste. Hanno definito Alessandro Fullin un moderno Paolo Poli di questo nuovo secolo,
travolgente nella sua comicità sempre satirica e pungente, affiancato dalla bravura
di Anna Meacci, in questa girandola vittoriana di personaggi supposti delittuosi,
tra colpi di scena, cambi d’umore, applausi e risate del pubblico, tutto è sintetizzato
in un testo garbato, la naturalezza scorrevole del racconto non annoia lo
spettatore, anzi lo rende compiaciuto e partecipe.
Torino (Italia), 3 dicembre 2012
giovedì 15 novembre 2012
TOHORROR Prosegue, recensione di Daniele Giordano
Con la serata di mercoledì 14 novembre, siamo giunti a metà del cammino e, senza perdere la via, continuiamo a goderci la visione delle proposte cinematografiche proiettate in occasione della dodicesima edizione del ToHorror, nel locale di via PO 21 a Torino, un tempo ex cinema ora ritrovo dove gustare cocktail ascoltando ottima musica: il BLAH BLAH. Caratteristico luogo adeguato per ogni circostanza, iniziando dalle colazioni mattutine all’apericena serale, proseguendo sino a notte inoltrata con eventi e concerti. Un ciclo a tutto tondo per qualsiasi esigenza giovanile o professionale. Tornando al concorso, per SGUARDI/OBLIQUI abbiamo un film italiano di quest’anno, durata 82’ dal titolo PYRAMID, è su questa figura geometrica che s’intreccia e sviluppa la trama, a seguire l’incontro con Cristiana Astori, presenterà e commenterà il suo nuovo libro dal titolo - Tutto quel Rosso - già autrice del precedente thriller – Tutto quel Nero – per I Gialli Mondadori 3041. Come sempre alle ore 21:00 è la volta del primo lungometraggio in gara: LA CASA NEL VENTO DEI MORTI di Francesco Campanini, film italiano di quest’anno, di 86’ è la sua durata. Per i cortometraggi invece abbiamo di Alessandro Valori un film italiano del 2011, durata 13’ dal titolo FINIS TERRAE, a proporci cinque minuti di libera mente, seguita dalla proiezione del francese di Frèdèric Grousset con KANGOOTOMIK del 2011, simpatica pantomima tra cartoon e filmato, fuori dagli schemi convenzionali del festival. Luca Caserta (presente in sala), propone con DENTRO LO SPECCHIO, una visione basata su temi psicanalitici e mente deviata, dovute a impressione violenta di un turbamento subito, creando poi l’alterazione della mente. La serata termina con la proiezione del lungometraggio BEYOND THE GRAVE, Brasile 2011 durata 89’ di Davi de Oliveira Pinheiro, la trama narra di un poliziotto all’inseguimento di un serial killer, il conflitto tra il male e il bene in un mondo post catastrofico. La serata termina con la proiezione della web serie Last Monkey. Ci sarà grande fermento questa sera al cinema Teatro Romano a Torino, per la proiezione fuori concorso, evento speciale – MASKS – del film di Andreas Marschall, regista tedesco, pellicola presentato in diversi festival internazionali riscuotendo esaltazione del suo talento e originalità.
Torino (Italia), 15 novembre 2012
Torino (Italia), 15 novembre 2012
mercoledì 14 novembre 2012
TO HORROR Seconda Giornata, recensione di Daniele Giordano
Nel momento in cui la luce del giorno lascia il suo
spazio per concedere al buio di occupare il suo posto, al numero civico 21 di
via Po a Torino, una grande quantità di persone si apprestava a entrare nel
locale che ospita il ToHorror Film Fest dodicesima edizione: il BLAH BLAH.
Senza indugi, anche noi entriamo nel vivo della manifestazione.
Ore 21:00, si proietta il lungometraggio GUT di Elias
(USA – 2012 durata 90’) in concorso. La trama racconta di due amici DAN e TOM, intenti a guardare una serie di videocassette, la mente di Tom nel vedere viene
occupata da desideri intersecati da
alienazioni mentale.
Quest’anno per la rassegna cortometraggi, sono stati
selezionati ventitrè titoli, in parte provenienti dall’Italia. La scaletta
prosegue con la visione dei corti in gara tutti italiani, il primo a essere
visionato risponde al titolo di AGOGHE’ (ITA 2011 durata 10’) di Sebastiano
Serino, la figlia è spettatrice involontaria di un delitto tra le mura
domestiche. Il secondo proiettato risponde al titolo di APARTAMENT 15 (ITA 2012
durata16’) di Mattia Puleo, narra di quattro individui alla ricerca di un
“appartamento” appunto per un loro progetto, si trovano a essere intrappolati
dentro l’alloggio e farne parte dell’arredamento. Idea simpatica, considerato
forse un low budget per la realizzazione, in compenso ha avuto parecchi
contributi e supporti. Terminiamo con l’ultimo in gara dal titolo BE FOLK di
Carla Marcialis (ITA 2012 durata 6’), simpatica storiella ricordando Tarantino.
L’autrice usa questo mezzo per arrivare al vero fine, andando oltre, giacchè stanca
dei pregiudizi espressi dalla gente con una semplice occhiata, soffermandosi
alla superficie delle persone. Su questi due punti si dipana il corto. La
serata prosegue senza respiro con l’ultimo lungometraggio della serata: ZERO
KILLED del regista Michal Kosakowski (GER 2011 durata 81’) un documentario su
un gruppo di persone invitate a esporre le proprie elucubrazioni mentali e
metterle in video interpretando la vittima o il carnefice. Naturalmente tutto
questo è - O K – si usa questo termine in gergo militare per dire: NESSUNA
PERDITA UMANA! La serata termina con due brevi webserials di sei minuti l’uno,
titolo LAST MONKEY, un viaggio di un’assassina tra le barriere del tempo,
rifacendosi in modo contrario a una datata serie televisiva.
Torino (Italia), 14 novembre 2012
TO HORROR AL NASTRO DI PARTENZA recensione di Daniele Giordano
Con gli ultimi giorni, riferendosi alla profezia dei
Maya, apre dal 12 – 17 novembre la dodicesima edizione del TOHORROR Film Fest
2012 Torino. Cambiata la sigla ma non la sostanza. I film in concorso sono
stati scelti tra una ventina di lungometraggi, oltre i cortometraggi. La serata,
svoltasi nel noto locale BLAH BLAH di via Po 21, luogo abituale di ritrovo,
dove tutte le età si trovano a proprio agio amalgamandosi in questo locale
poliedrico. Come consuetudine, mette a disposizione la sua cucina preparando
piatti per il lunch o gustare un’apericena a prezzi contenuti rispetto
all’abbondanza dei piatti esposti, magari semplicemente per un caffè o una
bibita, ascoltando buona musica. Alla cerimonia d’apertura, mancava il
presidente Davide Saggiorato, il direttore artistico Massimiliano Supporta come
sempre, ha saputo ugualmente aprire il festival dando il via alle proiezioni,
dopo una breve presentazione su come si articoleranno i giorni a seguire. Il
primo film proiettato in concorso, è stato quello del regista Stuard Simpson
dal titolo EL MONSTRO DEL MAR (Australia 2010 durata 76’) lungometraggio, racconta
di una creatura marina assetata di sangue, la sceneggiatura si distacca
leggermente da altri su questo genere, ma la sostanza è sempre la solita. Si
prosegue con tre cortometraggi, anch’essi in concorso: ALISTAR (Australia 2010
durata 11’) di Aaron Cartwright, due rapinatori pensano di rubare in una villa,
scopriranno loro malgrado siano le vittime e non i carnefici; è la volta di
AMNESIA (Israele 2012 durata 7’) di Erez Eisenstein, presente in sala ha
commentato il suo film e risposto alle domande del pubblico, in un loop di
sequenza, si dovranno cogliere le sfumature che la trama propone; Vadim (AT
2012 durata 15’) di Peter Hengl, da un vecchio scrigno si dipana tutta la
storia. A chiudere la serata, un lungometraggio anch’esso in concorso dal
titolo: HIDDEN IN THE WOODS, (CIL 2011 durata 100’) di Patricio Villadares, una
storia che sfiora l’incredibile pur abituati a leggere sui giornali fatti
simili, una sceneggiatura dura accentuata dalle scene che la rendono ancor più
crudele, ogni sequenza è un pugno allo stomaco che lo spettatore riceve nel
seguire la vicenda, ti brandisce attimo dopo attimo. Questo film oltre aver
vinto premi all’estero, ha avuto un contributo da parte del governo cileno. Il
festival è appena cominciato e noi lì pronti a commentare questo festival
torinese, unico nel suo genere, tant’è che questa sera s'inizia alle ore 18:00
con Sguardi/Obliqui, una rassegna di film low budget prodotti in Italia, non
mancheranno incontri con autori e film fuori concorso. Per gli amanti di genere
è peccato mancare.
Torino (Italia), 13 novembre 2012
sabato 10 novembre 2012
IL TORINO FILM FESTIVAL recensione di Daniele Giordano
Riparte il Tff con trenta candeline quest’anno, a soffiarci sopra è l’ennesima lotta senza spargimenti di sangue del Torino Film Festival, con il solito dibattito aperto da parte dei romani. Come sempre Roma vuole essere - padrona – anche di questa iniziativa torinese lunga trent’anni! Certamente perché sono trenta le candeline quest’anno e la capitale cerca in tutti i modi di ostacolare il nostro Tff sabaudo, ponendo il loro festivalucolo fastoso. E’ chiaro e lampante agli occhi attenti del pubblico che la chermesse romana, perde colpi, pur avendo elargito sfarzi e sforzi sin dall’inizio per permettersi di rimanere a galla, fronteggiando e tentando di ostacolare in più modi il nostro amatissimo Film Festival. La forza e la costanza di chi ha tenuto lo scettro torinese sin dall’inizio di quest' assurda polemica, non si è lasciata mai intimorire, anzi ha cercato di trovare una mediazione che poteva stare bene a entrambi i festival, naturalmente laggiù hanno fatto finta di non capire, segno evidente che Roma teme il nostro grande festival. La capitale come sempre ha pensato bene di non sforzare troppo il cervello, è più semplice copiare un’idea che partorirla, volendosene appropriare. Il nostro Torino Film Festival è nato da una lunga esperienza cinematografica, forse questo non è stato da loro ancora compreso! Ci vediamo tutti dal 23 novembre al 2 dicembre con i suoi 223 titoli, 70 opere tra prime e seconde, 43 mondiali, 11 internazionali, 13 europee, 81 italiane. Il film d’apertura sarà – Su Re – di Dustin Hoffman, esordio alla regia, quest’anno il Gran Premio Torino andrà ai registi Ken Loach ed Ettore Scola, il premio Maria Adriana Prolo a Daniele Segre. Un breve cenno di questa manifestazione dalle parole di Gianni Amelio – Questo festival non è soltanto per gli amanti del cinema, anche per il pubblico che sceglie tra i diversi titoli, questa volta farà fatica nella scelta. A noi non resta che attendere la data di apertura augurandoci: Buon festival a dispetto di chi ci vuole male!
Torino (Italia), 07 novembre 2012
FINALE DEL CONCORSO “100 ORE TORINO 2012 recensione di Daniele Giordano
Ieri sera al teatro S. Anna di via Brone 40 a Torino si è svolta la serata finale con proiezione e premiazione delle “100 ore Torino 2012” concorso ideato da Enrico Venditti, malgrado abbia avuto un incidente (caduto da un’impalcatura durante uno dei suoi magnifici lavori cinematografici) creandogli non pochi problemi, non è mancato, malconcio ma presente per assistere alla chiusura e premiare i vincitori della sua creatura. Diciotto concorrenti in gara, solo in tredici arrivati a presentare in tempo utile i loro lavori, di cui uno si è perso per strada. Tre i titoli fuori concorso Il Guardiano Notturno, Senso Inverso, Finding Apoteosi. Quelli in gara, invece per il genere horror - Chi cerca Crova – che di orrore aveva ben poco. – Genere trash: - Amore di plastica, simpatico ma di grottesco nulla. Per la commedia: - Io vedo tutto - La bicicletta, filmato accettabile. Proseguendo con il documentario abbiamo: - Universo dentro, poteva reggere se non fosse per qualche pecca. – Beatrice, esecuzione buona sotto tutti gli aspetti cinematografici, il suggerimento da parte della giuria è che se si comprimessero alcune scene renderebbe meglio quanto descritto dall’autore. - Sottoterra l’arcobaleno.Per il genere avventuroso e d’azione abbiamo – Mida, la leggenda del Dragone, fa parte di una saga presentato l’anno precedente. - Punti di Vista. - Vite fragili. - Il contabile. La Lettre. Infine - Alma, notevolmente migliore tra tutti, tant’è che si è aggiudicato il primo premio. Un exequo per i titoli: Amore di plastica e Beatrice. Non sono mancate le analisi “a caldo” dei giurati e alcuni dissensi da parte dei partecipanti al concorso, sappiamo benissimo che il giudizio dei giurati è inappellabile, anzi questo dovrebbe spronare gli autori a crescere riflettendo e analizzando meglio il prodotto da divulgare! All’interno della manifestazione una proiezione di un filmato su cui le SETTE ARTI manifesta l’ingabbiatura (è il caso di dirlo che la Cultura ha), spiegato da Luca Zanlorenzi e ArTwelve. Piacevole l’intervento di Gabriella “Squilibria” Dal Farra su i suoi Manichini, a cura di Andrèe Chantal Tedeschi. Alla fine della serata si proietta un Flash Mob Beetoven, con questo filmato, il patron Enrico Venditti dalla sua (sedia) poltrona a rotelle, lancia un messaggio di speranza il BTAT, Banca del Tempo delle Arti Torinesi. Sentiremo ancora parlare di questo. La cerimonia di chiusura è stata presentata da Andrea Zirio, vestito di tutto punto dalla Settima Art: il Cinema, Dando appuntamento al prossimo “100 ore Torino” 2013, per l’esattezza il 31 agosto! Come di consuetudine non sono mancati gli addetti ai lavori come: Alfieri Canavero, Claudio Meloni, Stefano Milla, Luca Bau, Alessandro Gaido, tanto per citarne alcuni e, naturalmente lo scrivente di questa recensione.
Torino (Italia), 10 novembre 2012