Prima di parlare di “Piume & Paillettes” ovvero la vita nei panni di tre Drag Queen, si dovrebbe conoscerne almeno il significato di questa parola. Prima della diffusione del termine inglese Drag Queen, nel linguaggio colloquiale è usata questa espressione per indicare qualsiasi parte teatrale in costume del sesso opposto, anche al di fuori dell'ambito musicale e della musica lirica, per esempio in modi di dire come "recitare en travesti" o "attore en travesti" o "commedia en travesti". L'uso del “travesti” ebbe un movimento improvviso all'inizio dell'Ottocento, nell'opera barocca e neoclassica, si fa conoscenza già nelle opere teatrali di Donizetti, in questo caso è apertamente farsesco. In francese, si traduce "ròlè travesti" a differenza dell’inglese, tradotto in uno pseudo-francese en travesti, la traduzione italiana usa la forma "travesti" come sostantivo maschile invariabile, col significato di ruolo affidato ad attore/cantante di sesso diverso rispetto al personaggio, resta comunque la traduzione più corretta in travesti. A prescindere da ciò, la rappresentazione tenutasi all’Arena S. Filippo in via Maria Vittoria, 7 a Torino (Italia) dal titolo Piume & Pailletes, rappresenta un viaggio attraverso l'Italia di oggi, la solitudine di tre Drag Queen, unite da una vera amicizia e veritiero amore, tra bar di periferia, dove i pregiudizi sono alle porte, le menti ancora chiuse come un uovo, riusciranno comunque ad arrivare alla volta della Sicilia per realizzare lo spettacolo con balletti e canzoni. Le performances sono sempre accompagnate da un’irresistibile autoironia, mai volgari. Dichiarata incapacità di prendersi sul serio a dispetto delle ovvie abilità, che fanno di una serata un'esperienza indimenticabile, lanciando apertamente un messaggio profondo per coloro non disposti ad avere una visuale mentale aperta di questo ancora emarginato mondo che inesorabilmente avanza con le proprie richieste. Nel cast troviamo con un labiale canoro quasi da fare invidia a La La Mc. Callan, rappresenta la diva “travesti” che canta dal vivo, una vera rarità nel mondo dello spettacolo, Paolo Mazzini veste i panni di Margot, Matteo Bianco quelli di Audrey e Simone Faraon in quelli di Gilda. Continuando, Federico Bava (Alfredo), la brava e disinvolta Valeria Tardivo (la cinesina Cinthia), Michela Dolovich (Rachele), Rebecca Agostinelli è Rebecca, la figlia di Audrey e Rachele, ruolo non facile per una bambina, ma che pone l'accento e conclude questo cerchio ancora troppo chiuso. I bravi coreografi: Giorgia Zambrini (cura anche il trucco), Fabrizio Rago, Gioia Raro, Emanuele Nifosi' e Pamela Benincasa con le loro movenze danzanti hanno reso ancor più vivibile lo spettacolo. La costumista Monica Cafiero si presenta con un guardaroba di elegantissimi costumi disegnati appositamente per l’originalissimo spettacolo. Le scenografie sono di Sara Migliorini, Cristina Mantelli, Francesco Currenti, Alessandro Moro, luci: Carola Benedetti, e infine le musiche sono di Francesco D'alessio del RTA movie (cura anche la regia), Emanuele Nifosi'. Benvenuti quindi nel mondo di “Piume & Paillettes” lo show che non è un musical, ma potrebbe esserlo, in cartellone da più di sei anni, con un’esibizione e un concetto d'intrattenimento vecchio di duecento anni, ma non li dimostra! Unite da un destino che andrà ben oltre le piume e paillettes dei loro abiti di scena. Di sicuro... dive… con qualcosa in più, ma anche di buoni sentimenti e tanto da raccontare…
Torino (Italia) 22 luglio 2011
Grazie mille Daniele per la splendida recensione!
RispondiElimina