Il desiderio di fare teatro è ormai noto, ci sono i bravi attori e quelli meno, gli altri non contano. Poi c’è la categoria dei registi che portano in scena commedie scritte da loro o da altri, cercando di superare o almeno essere vicino all’artefice principale della pièce. Esiste un’altra categoria non ben meglio definita, forse perchè giovane, ma già pronti a cimentarsi e farsi avanti con le proprie idee: ben vengano allora, il rischio per loro è grande! Alcuni ci provano senza esito benevolo, altri soccombono dal peso della commedia, certuni invece azzardando e, forse leggendo tra le righe scritte dai grandi autori, riesce a sviscerare un qualcosa mettendo sul palco uno spettacolo dignitoso, alle volte sorprendente. Il riferimento di cui si accennava prima, non è casuale, è stato giocato d’astuzia. Quando leggiamo, ci attraggono subito le parole scritte in grande, questo si fa per attirare l’attenzione, in termini di prestigio si definisce una distrazione. Senza fare troppi giri di parole, il commento è destinato alla compagnia teatrale Nuove Forme, in modo malizioso a scritto in locandina “liberamente tratto da La Cantatrice Calva” di Eugène Ionesco, ma il titolo della loro commedia è “La Cantatrice” presentata All’arena S. Filippo di Torino (Italia) con gli attori: Simone Faraon (adattamento e regia), Sergio Cavallaro (coreografie e direzione artistica), Monica Iannessi, Paolo Mazzini, la brava Francesca Roi, Davide Faraon (audio), aiuto regia Corrado Trione. Insomma le Nuove Forme, ha fatto suo il commento su ciò che disse Ionesco durante la stesura di questa opera teatrale, loro, hanno portando in scena non la commedia, ma l’anticommedia, una sorta di scimmiottatura rispettosa, una commedia nella commedia, cercando di stare nei parametri della commedia originale di Ionesco, il quale la mise in scena nel 1950 a Parigi, fu tutt’altro che un successo alla sua prima, dovette aspettare cinque anni per ottenerlo, a differenza della compagnia teatrale Nuove Forme con “La Cantatrice” che l'ha riscosso la sera stessa, condiviso da tutto il pubblico intervenuto nel meraviglioso Cortile di sera… com’era.
Torino (Italia), 31 luglio 2011
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