mercoledì 29 giugno 2016

IL RITORNO DELLA MODA A TORINO recensione di Daniele Giordano

Pare proprio che Torino si stia dando una mossa in fatto di avvenimenti di notevole rilievo. Dovremo fare un distinguo sulla parola "eventi"…poichè ogni giorno i social e non solo quelli, sono invasi da quel vocabolo… ma “Eventi, scritti con la E maiuscola"sono pochini. La definizione è abusata da troppe persone… alle volte senza la conoscenza completa sul significato della stessa, però non è questo il caso! Dopo il fantastico e meraviglioso successo ottenuto dal Salone dell’Auto Torino Parco Valentino, si affaccia con non poca fatica il ritorno di un altro pezzo di storia torinese: quello della moda. Gli artefici di questa sfida sono: Claudio Azzolini, Luigi Silvestro e Luciano Zagarrigo. Impavidi, hanno realizzato il Torino Fashion Week, sette lunghi giorni tra sfilate e sinergie d’incontri collaterali, luogo tra operatori del settore e stilisti tra queste, al Circolo Del Designer con esposizione di alcuni lavori eseguiti dai partecipanti alla manifestazione. Questo primo evento, ideato dai “tre moschettieri del progetto”, preferisce chiamarlo un banco di prova, per “tastare il polso” ai torinesi agli atelier, soprattutto il pensiero degli sponsor su questa idea, a noi pare invece che dalla prima serata, la prova è stata accettata da tutti, quindi prova superata. Gli articoli apparsi sui quotidiani, le interviste alla conferenza stampa al Circolo dei Lettori, confermano quanto detto, riportando il numero delle persone coinvolte, iniziando dagli Istituti di Moda IED e IAAD al Circolo Della Moda, l’adesione degli sponsor o altri venuti semplicemente a curiosare in incognito per essere in prima linea forse alla seconda edizione. Addentriamoci nel vivo di questa prima serata, descrivendo l’ambiente post-industriale di Spazio MRF, uno dei capannoni della Fiat Mirafiori, oggi in disuso ma abilitato per altre manifestazioni. La scenografia è ricca di contenuti del suo storico passato, i container accatastati diventano pareti “grezze del bellissimo scenario, tipico d’oltreoceano” incastonato a esso un maxischermo per godere della visibilità totale delle sfilate. Ai lati, drappi neri che si confondono tra le lamiere “escludendo la vista” dell’immenso capannone, facendo da corollario all’apparato scenico. La musica scelta con perizia dai DJ, ha ampliato elaborandone la visione e lo scandire del tempo sul passaggio delle modelle, abili mani hanno confezionato abiti espressamente per la grande kermesse. In quest’atmosfera attenta e seriosa, si è realizzato lo spirito di com'è stato concepito l’Evento del Torino Fashion Week, addirittura inserendo nel suo interno il corso di laurea in fashion per gli studenti dello IAAD curato da Giuseppina Di Paola e Andrea Bruno (IAD), selezionando venti stilisti pronti a sfilare in date diverse: Contaminazione, Sperimentazione, Continuità, in un’unica liaison. Nell’immaginario collettivo la proposta è “Contaminazione nel Tempo e nella Materia” i suoi tessuti o materiali impiegati, sono della tradizione italiana, sebbene sembrino usciti da un romanzo di fantascienza. I designer spaziano tra decolleté e trasparenze senza pregiudizi, indossati con eleganza dalle modelle, lo stile e i contrasti dei colori, comunicano un cambiamento…in certuni casi anche molto azzardato. Non male alcune delle creazioni proposte, l’elaborazione e la ricercatezza sullo stile adottato in Feelomena e Fulvio Luparia, senza escludere gli altri, poiché tutti, comunque hanno collaborato come ruolo attivo al raggiungimento del solo obiettivo, quello di recuperare l’immagine di Torino Moda e la sua storia.

Torino (Italia), martedì 28 giugno 2016


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