Ci sono proprio tutti: lo Stregatto, il Leprotto
Bisestile, il Cappellaio Matto, il Bianconiglio, il gatto del Cheshire, la
lepre Marzolina, la Regina di Cuori, sì sono i personaggi inventati da Lewis
Carroll nella celeberrima fiaba che tutti conoscono. Quella che ancora non
conoscono è la storia di nonsense raccontata e messa in scena da O P S (Officina
per la Scena) con il titolo di “Alice non è una favola per bambini”. A pensarci
bene, il conto non torna… manca la protagonista: Alice, dove sarà mai! Il
personaggio principale, è in giro per il reame della perfida regina, anzi più
che perfida è acida e adirata perché Alice gironzola nel suo regno senza il suo
imponente consenso e quindi non le resta che ordinare ai suoi sudditi di
trovarla per fare giustizia… altrimenti…cadranno molte teste… anche quelle di
alcuni spettatori. Una commedia gradevolmente strutturata, la scenografia rende
giustizia così come la recita di Luca Busnengo (autore del testo), Michele
Guaraldo e Valentina Volpatto, raccontano a loro modo quel “mondo strampalato”
privo di ogni forma logica… tranne, guarda caso… l’ora del the che per i
vittoriani è sacro. Un regno dove imperversa la Regina di Cuori con i suoi
ordinamenti spietati e sconclusionati com’è il paese che la circonda. A
differenza di ciò che la brochure riporta nell’ultima riga, noi troviamo (a
parte l’ottima interpretazione) che la scelta caduta su Alice è fatta con
arguzia, poiché sviscera un concetto sul tempo e speso gestito egoisticamente dimenticando
il bambino che c’è in ognuno di noi, di cui basterebbe poco per non prenderci
sul serio di tanto in tanto. Ci piace riportare una frase di Lewis Carroll bella davvero?
Anche la compagnia IF Prana che arriva da
Viareggio presenta una fiaba quella di Hänsel e Gretel, cambiandolo in
Grow, di Tobia Rossi, per la regia di Silvia Bennett, Marcela Serli e Caterina
Simonelli. Entrambe sulla scena, propongono il racconto dei Fratelli Grimm
in chiave di “crescita” come appunto è il titolo di questa congeniale rappresentazione
artistica basata su figure striscianti in una danza che vede le protagoniste
intercalarsi nei ruoli descritti dando voce e corpo allo stimolo dello spettatore
che attonito segue quella danza fantasiosa e creativa che rende lo spettacolo
sublime.
Il viaggio dei messinesi che compongono i Nutrimenti
Terrestri ci parla della Contrada Acquaviola N. 1 di Simone Corso, per la regia
di Roberto Bonaventura. Un dialogo tra padre (Antonio Alveario) e figlio
(Simone Corso) alimentato dall’incapacità di comprensione su affetti e
solitudine al centro della discussione un'ipotetica raffineria che portò
benessere… e morte! La pièce espressa è toccante, recitata con sentimento
scenico alle volte addirittura angosciante lasciando riflettere lo spettatore
sino alla fine… restando a guardare…e nel sentire lo sbattere di una porta…
I Santibriganti Teatro/Mauro Piombo in scena Il Diritto e il
Rovescio, Studio per una tragedia dell’arte per tre Pulcinelli. Con Arianna
Abruzzese, Marta Ziolla e Mauro Piombo, prende forma una farsa a tre in sguaiataggini
indelicate e atti buffoneschi dai toni calmi… a volte incontrollati,
rappresentando uno rovescio che è diritto e altrettanto diritto che rappresenta
il rovescio senza scegliere ma accettare questo andirivieni, con la capacità di sopportare, l’esperienza disperata e
l’amore della luce della vita. E’ come trovare, un accordo nel silenzio … Recitato
in maniera tragicomica com’è la figura del Pulcinella, in modo interessante e
valorizzato da parte degli artisti.
In attesa
delle prossime recensioni, vi lasciamo consultare il carnet, annotando i
prossimi spettacoli da vedere.
Torino (Italia), martedì 10 maggio 2016
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