Ci risiamo,
anche questa volta ci sono voluti cinque anni per pianificare e mettere in
visione quello che stiamo per descrivervi sul progetto tanto caro e voluto da
Massimo Russo, finalmente con altri due soci è riuscito a realizzarlo. Per chi
non avesse il piacere di conoscere quest’ardimentoso regista, diciamo da subito
che per lui… tempo è solo una metafora… Pensate, un suo lavoro datato, è
“partorito settimino” cioè, ci sono voluti sette lunghi anni per fare uscire il
film dal titolo Torino Nera (troverete la recensione su il blog http://lonevolfilm.blogspot.com)!
Comunque, a ospitare questa simpatica anteprima sugli episodi del 2 di PICCHE che
andranno sul web, è stato il Cecchi Point di Torino (Italia), dove si è vista
una sala, gremita tra amici e pubblico, venuti più per il richiamo degli
artefici che del serial. Lo scopo, era il diffondere questo “battesimo“ chiedendo
in cambio la complicità dei like da porre sul web, magari con l’ausilio del
passaparola aumenterebbero. Questo, almeno per compensare gli sforzi fatti nel
terminare gli episodi riguardanti la prima e seconda serie, come da sempre il
“mi piace” sulla pagina, è sinonimo di popolarità. Il genere, tratta di un noir
poliziesco sul demenziale, basato su episodi divertenti, alle volte grottesco, colorato
da intrighi malavitosi che ruotano intorno al denaro (del resto, è quello che
fa girare il mondo), non mancano le donnine… in questo caso, non proprio dai
facili costumi… anzi… da quello che si è visto, sono tutt’altro che facili! A
tirar le fila di questa iperbolica concatenazione è Bodo, il boss per
eccellenza. Come tutti quelli che si rispettano, lui ha alle sue dipendenze…
due incapaci… in formato brutta copia di Starsky e Hutch della serie televisiva.
A questi due sicari, poteva mancare la fantastica auto che i due “pseudo killer”
usano per le loro scorribande, no di certo. Eccoli allora al volante della
mitica e datata Ford Capri modello MK1, dal “colore rosso… oramai sbiadito dal tempo”.
Tirando le somme di quello che si è gustato vedendo le due serie, azzardiamo
che questo prodotto potrebbe anche trovare lo spazio adeguato nella sfera
demenziale che inondano i web, ma è presto parlare di “visualizzazioni” poichè
la demenzialità oggi regge o perlomeno, ti porta fuori dall’angusto logorio del
quotidiano, ancor di più se supportata dal passaparola di amici e conoscenti. Il
nostro punto di vista, non solo dopo aver assistito alla visione e ascoltato le
parole del regista Massimo Russo, su cosa verte l’obiettivo di questo progetto
del quale riportiamo testualmente: < Quello che abbiamo mostrato con i miei
soci di avventura, sul serial da voi visto, è soltanto la punta dell’iceberg,
il sequel andrà con moto crescendo sempre in meglio, sperando di trovare un
pubblico capace di apprezzare le sfumature degli episodi > detto questo, non
intendo svelare niente di più. Noi tutti non aspettiamo altro di vedere che
questo progetto piaccia e che il regista nostrano possa realmente aprire una
breccia sul futuro dell’immaginario web occupando il proprio spazio. Tuttavia,
anche se il genere è da considerarsi “insensato” nella sua illogicità, ciò non
toglie che sia un prodotto scadente… in fondo nel vederlo, ti fa sorridere, a
fine episodio, ti lascia il desiderio di vederne ancora… e questo è un buon
segno!
Torino Italia, giovedì 14 aprile 2016
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