martedì 20 maggio 2014

LE SIGNORE DI WINDSOR VISTE DAI FOOLS recensione di Daniele Giordano

Può una semplice parola portare scompiglio? Spieghiamo. Su una locandina viene riportata una celebre opera dal titolo: Le allegre signore di Windsor. Al lettore più attento non sfugge al refuso attribuito al tipografo, ammesso che sia il colpevole. Sappiamo bene che la commedia andrà in scena al teatro Gobetti di Torino andrà in scena la commedia del drammaturgo W. Shakespeare, considerata una delle opere meno conosciute del grande drammaturgo, allora che differenza potrà mai fare quell’errore! Per chi conosce la compagnia teatrale Fools… la differenza c’è ed è notevole. Chiaramente non ci dilungheremo sulla stesura della rappresentazione, poiché è nota come pure la data attribuita incerta o la leggenda della composizione, voluta dalla regina Elisabetta che vuole un Falstaff innamorato, dove prevale la morale e si ripongono avarizia, lussuria e gelosia, pertanto devono essere punite. Entreremo invece nello specifico della compagnia Fools, composta da Luigi Orfeo curatore della regia, Martina Spalvieri, Jessica Ugatti, Stefano Sartore e Francesco Zinnamosca (tecnico e attore, da anni parte integrante della compagnia). Quattro artisti “tecnicamente pazzi” che fanno della loro estroversa fantasia un punto forte. Paragonarli o avvicinarli quel tanto che basta a famose compagnie è ancora presto, sebbene le basi che conducono all’apice sono state gettate e la via è stata intrapresa.     Essi portano sul palco con buona riuscita ed estrema disinvoltura questa pièce a loro immagine talentuosa, facendola diventare una commedia musicale alla maniera dei comici dell'arte, con musiche composte da Martina Spalvieri suonate dal vivo dagli stessi attori. In questa circostanza, per ragioni di copione hanno dovuto “fare crescere la famiglia” così si sono uniti in scena gli attori Massimiliano Cutrera nei panni di Falsaff e Francesca Porrini… in più vesti… Don Ugo - Monna Prescia - Anna Page, dando un sostanzioso contributo. Le scene ridotte all’essenziale a differenza del cambio di costumi, aiutati dalla sarta Cinzia Falcetti provengono dalla Compagnia Mauri/Sturno, le bellissime maschere fornite da Andrea Cavarra e Giancarlo Santelli, di cui la maschera indossata da Falstaff è stata fatta apposta per l’occasione di questa opera. Questa recita prodotta da Fools - Compagnia Glauco Mauri/Roberto Sturno - Micron Rassegna di opere da Camera, coniuga sufficientemente il modo di fare cultura tra il teatro passato e quello moderno, nelle sue specifiche esigenze dei drammi shakespeariani. Nel 2013 ha vinto il primo premio come migliore spettacolo al Festival Nazionale Teatrofficine.

Torino (Italia), 20 maggio 2014

venerdì 16 maggio 2014

Il 50 ORE TORINO Serata finale. recensione di Daniele Giordano

Avete presente un bicchiere colmo sino all’orlo, tanto da non ricevere più neanche una goccia e dico goccia di liquido altrimenti trabocca? Bene, se vi ho dato l’idea, è uguale a quella delle ore 20:45 partendo in orario ieri sera e come si presentava il locale dell’Hiroshima Mon Amour gremita di pubblico per la finale del 50 Ore Torino undicesima edizione!  Una serata perfetta o quasi per via di una panchina sbilenca che catapultava a terra i giurati e subito sostituita. La sala piena di persone conosciute del panorama cinematografico non solamente torinese. Tra il pubblico c’era la modella Monica Schettino è una, figura nota tra sfilate mondane e pagine su Face Book piene di sue fotografie, il fotografo Elio Draghi veterano dello scatto, a suo tempo direttore di scena durante le riprese del film “Lo smemorato di Collegno” e poi l’immancabile giuria scampata “forse all’attentato panchina” ha dovuto selezionare tra i venti cortometraggi in gara, due vincitori (tre sono state le menzioni). La giuria preseduta da Davide Ferrario regista, abbandonato momentaneamente l’iter lavorativo del suo ultimo film “La Luna su Torino” per riapparire dopo nove lunghi anni tra i giurati del cinquanta ore; Luca Baù, regista/giornalista; Gianni Del Corral regista, chi non ricorda “Febbre Gialla” documentario su Valentino Rossi e la “memorabile Ducato”; Simone Lampedone fonico; Vito Martinelli fonico presa diretta; Domenico Morreale docente cinematografico al Politecnico di Torino e detentore insieme a Carlo Saito del Concorso CORTOMATTO appena terminato in quel di Collegno (TO); Giorgio Perno doppiatore. Elenchiamo i titoli dei corti presenti e in ordine di uscita. Genere Azione: Il vaso di Pandora, Lo vuoi un fiorellin? A seguire 5 alle 15 e Bye Bike. Genere Fantascienza (il primo, gli altri generi Horror): LMC (Elle Emme Ci), Il colore del sangue, S (Esse), La Cena. Per il genere Commedia: Il fattore C, E’ tempo di Viaggiare, Il navigante, Il cinema dell’attrazione. Proseguiamo, i primi due sono di genere Comico, gli altri Storico/Mitologico: Ma la frase la sa?, Imposta per te, Scioc, Aria e pedalare. Arrivando alla fine con: Flash Forward, Gemini per i drammatici, Lov, Esposito per la Commedia. Unico escluso dalla gara il Comico: Bloccata nel progresso, oltre a essere più lungo dei cinque minuti previsti dal regolamento, non è arrivato a consegnare il lavoro nel tempo previsto dal regolamento. Comunque ha avuto la soddisfazione di essere proiettato ugualmente. Durante la serata, tra un blocco di proiezione e l’altra, è intervenuto l’Atelier del Teatro Fisico ideato e curato dal prestigioso Philip Radice, gli allievi hanno improntato in modo piacevole alcune scenette, ricordando il film muto, accompagnate rigorosamente al pianoforte dal maestro Barletta. Questo per entrare nel ricordo dei cent’anni passati di Giovanni Pastrone. Quest’uomo rivoluzionò e aprì l’orizzonte cinematografico con il primo lungometraggio della durata di tre ore dal titolo: CABIRIA, era il 14 aprile del 1914! Per onorare la sua memoria è stato presentato il trailer Cabiria 2014 di Franco Diaferia, dedicando un intervento sulla sua vita contornato da aneddoti e interviste. Il rammarico per non essere tra noi, l’amico Alfieri Canavero, uno degli ultimi baluardi del cinema del novecento inteso come personaggio nostrano. Ha voluto comunque essere presente con una videoregistrazione, gradita a coloro che abitualmente visitano spesso le conferenze cinematografiche locali. Figlio del primo fonico italiano, Alfieri allora giovanissimo, frequentava gli stabilimenti FER, alle volte raccoglieva con una calamita posizionata all’estremità di un bastone i chiodi storti sparsi sul pavimento, saranno raddrizzati per poterli utilizzare dagli scenografi il giorno successivo. Una volta, grazie a suo padre ha potuto conoscere e stringere la mano a Pastrone negli stabilimenti Fert di Corso Lombardia a Torino. La serata “magica” continua, in quest'undicesima edizione per la conduzione cambia il presentatore, non c’era Andrea Zirio, sebbene impegnato a Cannes per un personale progetto, non ha voluto rinunciare ad essere presente alla serata questa portando un trailer di un suo lavoro, mentre il cortometraggio precedente è stato premiato in più concorsi internazionali, ricevendo premi come miglior protagonista, pertanto la serata è stata affidata a Jacopo Tealdi, attore del Teatro Fisico, cavandosela egregiamente bene. Sicuramente siete ansiosi di sapere chi sono i vincitori, ebbene dopo un esame cosciente da parte della giuria, il primo premio è assegnato a BYE BIKE del valore di euro 1.000,00 (€300,00 in contanti più servizi di produzione del valore di €700,00), secondo premio MA LA FRASE LA SA? del valore di euro 600,00 (€150,00 in contanti più servizi di produzione del valore di €450,00) offerti dalla teleEMA productions di Enrico Venditti come da bando di concorso. La serata, serata ricca di ricordi, emozioni e speranza, tant’è che il direttore artistico Enrico Venditti, salendo sul palco ha fatto fuoriuscire con tutta la sua forza e voce la vitalità e creatività dei giovani videomaker nostro futuro potenziale cinematografico. L’appuntamento è per il prossimo anno, intanto ricordiamo che nei primi giorni di dicembre, ci sarà il concorso 100 ore Torino (una costola del cinquanta), dove a chiusura dei cento anni dall’avvenimento sul film Cabiria di Giovanni Pastrone, la gara del cento ore Torino, sarà svolta in un modo irrepetibile e fantasmagorica, pertanto i video maker sono avvisati e da parte mia sarebbe bene esserci! Arrivederci alla prossima edizione 2015.

Torino (Italia), 16 maggio 2014


mercoledì 14 maggio 2014

MISS DRAG QUEEN finale regionale 2014 recensione di Daniele Giordano

Un percorso lungo undici anni quello del concorso Miss Drag Queen a Torre del Lago Puccini, nel locale Mamamia. In poco tempo questo contest prende forma e, nel 2006 a Torino si accendono i riflettori e si disputano le prime selezioni regionali. Per il secondo anno consecutivo, l’evento “ha preso casa” al Teatro Araldo di Torino. La serata che ha visto passare sul palco Dario Bellotti autore dei testi oltre che conduttore è in arte Barbie Bubu, seguito da Silvio Cairola è per tutti Marta Barzotto, prossimo a lasciare il posto alla nuova vincitrice è Alessandro alias Miss Antonella Credici. A rendere questo magnifico evento Fulvio Bugnone come assistente di scena, il parrucchiere è Simone Guasco, i favolosi gioielli di Jorge d’Glamour hanno impreziosito le drag queen, la superba scenografia creata da Simona Randazzo, la consulenza musicale affidata a Giorgio Valletta, musiche rigorosamente suonate dal vivo da Enrico Messina e Michele Ruggero, le magiche luci sono di Fabio Fantini. La regia condita  con la maestria e curata da Carlos Velazquez. Hanno contribuito a questa splendida serata pomeridiana: StaNinja (Carlo Debenedetto), Vanille BonBon, Carabesque (Mara Scaglia e Cristina Amarù, Luca Borsetti, Adamo Ivano, Salem Dark, Paolo Bove e gli amici del borgo Fuori Mura Carignano. Una gara svolta in un ambiente consapevole, dove i concorrenti si sfidano esibendosi mettendo in risalto le proprie capacità teatrali, pronti per essere giudicati da una giuria attenta come in ogni competizione decretando il vincitore e potrà accedere alla Finale Nazionale. Torre del Lago Puccini l’otto agosto, avrà il piacere di vedere tutti i finalisti selezionati provenienti da ogni regione italiana pronti a gareggiare per contendersi il titolo italiano di MISS DRAG QUEEN. L’organizzatrice nazionale è La Wanda Gastrica, con la drag queen uscente Antonella Credici sul palco incoroneranno la vincitrice. A presentare questo singolare e piacevole spettacolo sarà Barbie Bubu e la sua compagnia di viaggio Marta Barzotto. Non mancheranno le musiche dal vivo, il corpo di ballo, cabaret, il burlesque e chissà quante sorprese ancora.

Torino (Italia), 11 maggio 2014




sabato 10 maggio 2014

TORINO FRINGE FESTIVAL ultime battute che la festa abbia inizio! Recensione di Daniele Giordano

Le lancette del tempo corrono velocemente: Tempus fugit. E’ così anche quest’anno per la seconda volta Torino ha potuto godere di un festival magnifico, basato sulla solidarietà di chi crede veramente che si possa fare qualcosa di buono, con l’aiuto non delle sole parole ma con i fatti. Questo ci ha insegnato il Torino Fringe Festival seconda edizione. In occasione di esso, Torino si è animato con spettacoli interni, facendo conoscere agli utenti luoghi che normalmente sono visitabili dai soliti habitué del locale. Attrazioni in esterno, alla vista di passanti che facendo capolino hanno corollato l’esibizione degli artisti. Insomma un evento degno di essere ripetuto e diffuso! Oggi è figo esprimersi con la frase: Questo festival e supportato con un budget nato dal basso! Certamente, a riprova che le istituzioni preposte non ascoltano i progetti giovani o se li ascoltano la loro macchina, è lenta… il giovane è rock! Chi ha avuto modo di seguirlo, nel suo percorso ha trovato artisti provenienti da più parti d’Italia e fuori, artisti che hanno dato o espresso a loro modo il fare teatro con la propria esibizione, molti i bravi, altri meno, ma non per questo da scartare, dovranno cercare di rivedere i contenuti dello proprie “creature”. Seguendolo, abbiamo recensito più di uno spettacolo, tutti pubblicati sul blog http://lonevolfilm.blogspot.com ora non resta agli organizzatori tirare le somme. Dall’invasione pacifica tra pubblico, artisti e locali (diciassette sono gli aderenti), sembrano evidenti dal risultato ottenuto… ed è solo la seconda edizione! Parlando dell’organizzazione, è riuscita malgrado piccoli intoppi a sopperire, senza fare soffrire nessuno ecco perchè merita un grande e caloroso applauso a tutti i componenti, qualcuno più professionale di altri, ma anche questo si affinerà certamente col tempo, per l’accoglienza in tutti i locali aderenti, anche loro ottimi gestori che hanno saputo da imprenditori cogliere al volo quest’opportunità. Certamente anche alle Istituzioni che hanno dato una mano a concretare il progetto e da tenere in considerazione nel listino della borsa per l’anno venturo, riflettendo che Torino è una grande Città…ops… una Metropoli! Insomma tutti nessuno escluso, per aver regalato ai torinesi e non solo, una settimana di arti performative seppure a “basso costo” ma con grande intensità! La festa continua questa sera ore 24:00 al Bunker (via Paganini 200 Torino). Siete tutti invitati.  


Torino (Italia), 10 maggio 2014  

NEWS dal 50 ore Torino recensione di Daniele Giordano

Ore 22:00 nel cortile del locale Hroshima Mon Amour a Torino, si ode il fragore di tre spari. Sono colpi di pistola sparati dal direttore artistico Enrico Venditti. Con questo singolare annuncio si è aperta l’undicesima edizione del “50 ore torino” Gli iscritti, a questa gara cinematografica erano quaranta, ma solo ventisette troupe si sono presentate, alcune di queste già concorrenti in altre edizioni. Il rito dell’estrazione dei generi cinematografici e la frase da inserire è stato eseguito in presenza dei partecipanti, pertanto l’appuntamento sarà domenica 11 maggio alle ore 24:00 (termine ultimo per consegnare il lavoro svolto nel tempo massimo delle cinquanta ore), le troupe superstiti al contest, si troveranno all’interno del HMA, non un minuto dopo la mezzanotte…pena l’esclusione! A noi non rimane altro che attendere le troupe…

Torino(Italia),10 maggio 2014

venerdì 9 maggio 2014

TORINO FRINGE FESTIVAL Tiriamo le somme. recensione di Daniele Giordano

(Introduzione)
Oramai siamo giunti quasi al traguardo di questa seconda edizione, chissà cosa ha lasciato nei cuori degli spettatori coinvolti durante tutti questi giorni. Quante le persone che si sono avvicinate attorno a questo meraviglioso progetto? Come sempre i media sono leggermente “parsimoniosi” nel dare spazio sopportando idee nuove o come questa… peccato, loro non apprendono, o meglio apprendono solo quando l’impalcatura è arrivata al tetto… come si faceva tanto tempo fa per la costruzione di una casa, arrivati al tetto si poneva la nostra bandiera… e un ramo di ulivo, a simbolo che la casa era in piedi! Siamo certi che gli organizzatori sono caparbi e continueranno il loro cammino a testa alta, perché chi ha avuto modo di seguire il Torino Fringe Festival 2014 ha trovato un clima sereno, spensierato. La cosa importante secondo noi è stata l’adesione e anche per quest’anno si è potuto nuovamente assistere a qualcosa di grande!

(Parte Quarta)
WWWW. TESTAMENTO. EACAPO
L’attore Luca Trezza con il suo monologo ha pensato di portare una storia tra due o più individui che s’incontrano tramite una chat. Non escludiamo che il soggetto possa in qualche modo piacere, di sicuro è discutibile e opinabile su come s’interpreta e, soprattutto di come è recepito da quei pochi “eroi” che hanno assistito allo spettacolo sino in fondo.

MADAME PISTACHE
Uscendo da una sconcertante rappresentazione, mi trovo sbarrato il passo da uno di quei “teatrini” allestiti in modo frugale (questo niente male, bisogna dirlo) attorniato da un nugolo di persone in piedi o sedute sul selciato, a ridosso della strada dei Molossi, con una parte di bancarelle del “Baloon” nel cuore pulsante di Torino, con i suoi brocanteur che assistono compiaciuti alla performance di Marta Pistocchi, in arte “Madame Pistache”. Lei, regina della strada, ricca di quell’esperienza che ti forgia, palestra che non ti permette di sbagliare… altrimenti muori di fame! Lei, con il suo graziato modo di fare, ammaglia grandi e piccini, divertendoli, dando vita, corpo e voce ad  una girandola d’interpretazioni pieni di ironia accompagnata dal suo violino facendo vibrare quelle corde sino allo spasimo. Quando parliamo di artisti o spettacolo… dovremo incominciare da qui!

LOVE IS IN THE HAIR
Un monologo, un semplice monologo! Di quelli triti e ritriti, sentiti chissà quante volte… e basta, non se ne può più di monologhi! Questa volta però ci si sbaglia a fare di tutta un’erba e un fascio. Sì, perché non è un monologo qualsiasi, senza fare paragoni. E’ un monologo studiato per non tediare, ascoltando non hai tempo a girarti e rigirarti sulla sedia o poltrona che sia! Ti prende, t'invoglia, ti cattura, quella poltrona nel mezzo al palco è la complice di Laura Pozoni, è da lì che fuoriescono tutte le sorprese dei suoi personaggi, ora rifatti, zoticoni o semplicemente laureati in cerca di lavoro. Non manca l’effetto Sam Raimi, il regista del film “La Casa”. Sì, perché tutto questo avvicendarsi, accade in un salone di parrucchiere… scusate: Hair Stilist... come dice la protagonista! Immaginatevi cinque donne alle prese con un parrucchiere… tipo “Shampo” (diretto da Hal Ashby) visto al contrario. L’attrice ama giocare con i titoli facendo similitudini per renderlo accattivante al pubblico, raccontando e trasformandosi con il solo aiuto della mimica e voce, certamente anche della sua poltrona, fa del suo spettacolo una recita da non evitare!


Torino (Italia), 9 maggio 2014 

giovedì 8 maggio 2014

TORINO FRINGE FESTIVAL Prosegue. recensione di Daniele Giordano



(Introduzione)
Quest’anno al festival si è aggiunta una novità per dare ancor più risalto a questo esempio di spettacolo, un portale conosciuto come www.tipstheater.com su cui troverete tutti i commenti inerenti all'esibizione che le compagnie offrono durante il Torino Fringe Festival, ma anche per quelle a venire. Girando tra il pubblico si odono commenti positivi sull’iniziativa di questa seconda edizione, naturalmente c’è sempre il rovescio della medaglia. Su quest'ultimo punto non ci permettiamo ancora di esprimere una critica… certamente sarà nostra premura a conclusione del festival dare un’opinione, consigliando ad altri di seguire il medesimo consiglio… ma solo per rafforzare questo piacevolissimo evento torinese! Ora veniamo alle compagnie visitate nell’ultima serata di andata, poichè da oggi siamo al giro di boa di ritorno.

(Parte Terza)
LA NASCA
Difficilmente… ma potrebbe accadere di svegliarvi una mattina e ritrovarvi “senza il naso”! Stupefacente voi direte, Nicolaj Gogol invece né fu convinto già dal 1836. Il naso, di Gogol, narra le vicende dell'assessore Kovalev, in cui una mattina “l’Onorevole” si sveglia senza naso! E' proprio vero che le sorprese non finiscono mai. Uscito tutto imbacuccato per non mostrare l'improvvisa anomalia, il povero Kovalev incontra il proprio naso per strada vestito in alta uniforme da consigliere di Stato. Ripreso poi da Andrea Camilleri e pubblicato nel 2010 e riproposto, col suo stile accompagna il lettore per le strade della Russia, alla ricerca del naso del suo sventurato padrone e nello stesso tempo fa riflettere sulle sopraffazioni, il servilismo, l'ignoranza di una classe borghese chiusa nel suo egoismo. Così hanno pensato bene Ciotta e Charms company, di farne una libera interpretazione, presentandolo al Fringe sotto il titolo La Nasca, malgrado lo scorrere del tempo la vanità è rimasta tale. A nostro avviso non è stato recitato male, ma Luigi Ciotti avrebbe potuto scegliere qualcosa di più consono alla sua esperienza. Tanto per citare un suo passato spettacolo… ricorderete certamente quando girava nelle piazze con Funcky Pudding…appunto!

COME IL GHIACCIO COI COCKTAIL
Il racconto di una notte, la visione sul quotidiano che ti porta a riflettere, quindi non è un semplice racconto! L’attore Elio D’Alessandro con il suo monologo, trasporta il pubblico facendolo diventare quasi complice dell’accaduto. Certo stiamo parlando di una notte da “sballo” in tutti i sensi, iniziando dal monte dei pegni dove il personaggio ha depositato ricordi per ricavarne una somma da investire… dove non esiste crisi. Da quella strada, anche il più squattrinato… riesce a trovare in qualche modo qualche spicciolo per acquistare la droga! Rincorre la notte con leggero patos sino alla via dell’oblio… restando solo… perché gli amici, quelli con cui condividere le speranze di un affare sino alla cattura, raccontata in un assolo drammatico privo di retorica, senza lasciare scampo al pubblico di pensare qualcosa di banale. L’attore riesce a trasmettere la sequenza come se stessi visionando un filmato, con la morale di sempre!

ANCH’IO HO AVUTO UN’INFANZIA DI MERDA EPPURE NON MI LAMENTO
Gente sempre più arrabbiata a differenza di come recita il titolo. Solo che questi attori: Francesco Gargiulo, Anna Montalenti, Alba Porto e Rebecca Rossetti lo dicono con la spudoratezza e senza mezzi termini! Essi sono stanchi dei soprusi, di essere costantemente presi per… il naso…quindi hanno deciso di cambiare le regole… ribellandosi. O forse si tratta di conflitti immaginari? Loro dicono di no, loro hanno deciso di essere quello che il pubblico assiste sul palco: Essere se stessi! Un debutto nazionale, cruento considerato i testi di Rodrigo Garcia.

Torino (Italia), 8 maggio 2014

mercoledì 7 maggio 2014

TORINO FRINGE FESTIVAL Continua. recensione di Daniele Giordano

(Introduzione)
Nella precedente recensione abbiamo accennato che questo festival con il suo tam tam ha smosso diverse compagnie teatrali, gli organizzatori si sono adoprati nel sistemare in maniera consona e adeguata tutti gli aderenti al festival. Non pensiamo che l’aderenza sia per il monte premi che presumiamo sia inesistente, almeno per quello che debutta sul territorio torinese. Pensiamo invece che forse il premio più ambito per una compagnia sia quello di essere visibili per tutta la durata dell’evento a più persone. Nonostante questo, le richieste di aderenza sono state oltre le aspettative dell’organizzazione. Come è numeroso il sostegno da intendersi istituzionale, il patrocinio non è mancato, neppure gli sponsor tecnici o i Media partner, non ultimi, una miriade di partenr tra cui Radio e TV ufficiale.  

(Parte Seconda)
LA MOSCA
Vi siete mai chiesto cosa prova la moglie di un poeta quando legge le poesie che suo marito scrive, magari a altre donne. Il poeta le vede come musa ispiratrici… le donne si sentono amate da cotanto ardore e sentimento espresso da colui che alle volte non disdegna. Lei, la sua umile ombra sommessa è li ad attendere che il suo lui torni dopo il suo vagar di “fiore in fiore” Ho sceso dandoti il braccio appartiene a una raccolta di poesie dedicata alla moglie, compagna di una vita del poeta, soprannominata “Mosca” (pare dalla Gerti Frankl), a causa della forte miopia e della conseguente necessità di occhiali molto spessi. Stiamo parlando di Eugenio Montale e sua moglie Drusilla Tanzi. Il teatro Chiaro d’Ombra interpretato da Federica Ombrato e Chiara Tessiore hanno preso spunto da questo racconto per recitare e far rivivere la vita coniugale in un viaggio nell’assenza della morte della moglie, usando un linguaggio confidenziale tra l’esistenza  dei “vuoti” di ogni gradino di una scala in cui si annidano ricordi, ammucchiati in vari cassetti  della mente, ormai vecchia e sola ma con la forza di sempre: quella dell’amore. Decisamente un testo leggermente pesante dovuto certamente alla drammaticità che rappresenta. Recitato con sentimento da parte di entrambe le attrici, forse è per questo che nel 2013 era in finale al Premio Anteprima festival Collinarea.
IMPOSSIBILI
Nel presentarvi questa compagnia sicuramente deve aver pensato d’impossessarsi del nome, forse col bene placido dell’autore utilizzando la formula “chi tace acconsente” di una piéce meno conosciuta e poco rappresentata, così per non creare scompiglio tra le compagnie. Non è così! Lo scompiglio lo ha portato certamente… non tra le compagnie, tra gli spettatori! Con i loro sgangherati monologhi e pseudo travestimenti (divertenti peraltro), lasciati a mezza strada con noncuranza, passando da un argomento a un altro senza un minimo di filo logico, ma eseguiti con intelligenza e preparazione artistica. Questi quattro artisti (Luigi Orfeo, Jessica Ugatti, Stefano Sartore, Martina Sparvieri), vestiti rigorosamente da “Donna Carmela”,  si sono conosciuti all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico a Roma, insieme hanno preso in considerazione di mettere in piedi una compagnia unita al nome FOOLS e incarnare o meglio dire essere i fautori di quella commedia che l’autore Neil Simon definiva una “favola comica”, godeva e fruiva di una stupidità tale da essere raffigurata. Nelle loro rappresentazioni, qualcuno del pubblico potrebbe definirli blasfemi, altri irriverenti e, chissà quant’altro ancora, poiché deridono destra e manca… se mai si avvicinassero a tutto ciò, sarebbe fatto col massimo rispetto… toccando quel tanto di goliardia, mescolata ad arguzia che non guasta. Come si accennava, loro passano scanzonati da un dialogo all’altro senza curarsi…di dare spiegazioni, dovrà essere lo spettatore a “ricucire le trame ricomponendo il suo legame”. Su questa scanzonata compagnia sentiremo ancora parlare. Un dubbio però permane: Che cosa accadrebbe se decidessero di portare in scena un classico preso da W. Shakespeare? Bella domanda!  

Torino (Italia), 7 maggio 2014


martedì 6 maggio 2014

UNA GIORNATA “FUORI DAL MONDO” recensione di Daniele Giordano

Un insolito connubio tra passato e presente appena iniziato e già prorogato sino al mese di giugno. Stiamo parlando di un vernissage curioso quello condiviso di “Fuori dal Mondo” rassegna pittorica visitabile e visibile con l’esposizione del pittore Rocco Forgione e le sue opere, mettendo in mostra e “abbellisce” le immagini proiettate in un ricordo passato e i “suoi abitanti” su quello che la Stireria ha rappresentato, insieme al complesso della Reale Certosa di Torino a Collegno, voluta nel 1648 da Maria Cristina di Francia, sorella di Luigi XII. Ponevamo l’accento sulla correlazione alquanto singolare ma straordinaria, l’incontro tra due differenti artisti, coniugando gli scatti del fotografo Renzo Miglio. Insieme hanno realizzato: Fuori dal Mondo, una monografia e mostra di tutto rispetto ricca di storia. Guardando le figure cromatiche esposte su tutto il perimetro del locale, ti trasportano lontano, lasciando in ognuno un senso di disagio, quasi a essere dentro il dipinto, senza distinzione tra i due contrapposti. La bravura dell’artista Forgione, col suo delicato fare mantiene il rispettoso sentimento che provoca la visione sulle opere. Gli scatti rubati di Miglio al tempo… pregni di dolore trasudano dalle immagini impresse, ricalcando i momenti di vita – degli ospiti – sostenuti dalle figure dipinte…e la raccolta delle istantanee di quello che è stato l’ospedale psichiatra di Collegno, rende il racconto tutt’uno… lasciando alla mente il vagare di quel trascorso. Come in ogni racconto c’è sempre un lato positivo e qui il comune di Collegno ha voluto che tutto questo complesso rimanesse a disposizione non solo della comunità locale. Così è stato, infatti, domenica 4 maggio il pubblico ha fatto capolino nella Stireria, sistemata per un evento, considerato il numero di presenze. L’anfitrione Flo Antonello, ha realizzato un defilé di moda con stilisti di vero pregio, facendo esibire modelle e creazioni, coadiuvato da un nutrito staff, tra cui i fotografi Alfredo Benincasa ed Elio Draghi, Gruppo gli Eventi Passione a Regola d'Arte, il cantante Danilo Ghiglieri allietando l’intera giornata.

Torino (Italia), 5 maggio 2014

Recensione agli artisti
…Guardando le figure cromatiche esposte su tutto il perimetro del locale, ti trasportano lontano, lasciando in ognuno un senso di disagio, quasi a essere dentro il dipinto, senza distinzione tra i due contrapposti. La bravura dell’artista Forgione, col suo delicato fare mantiene il rispettoso sentimento che provoca la visione sulle opere…

Recensione

…Gli scatti rubati di Miglio al tempo… pregni di dolore trasudano dalle immagini impresse, ricalcando i momenti di vita – degli ospiti – la raccolta delle istantanee di quello che è stato l’ospedale psichiatra di Collegno, rende il racconto tutt’uno… lasciando alla mente il vagare di quel trascorso…
TORINO FRINGE FESTIVAL recensione di Daniele Giordano
(Introduzione)
Appena un anno dalla sua nascita il Torino Fringe Festival incomincia la sua ascesa rispetto alla sua prima uscita. Undici giorni di spettacoli, tante le compagnie aderenti che provengono da tutti gli angoli della penisola. Qui hanno trovato il loro habitat, lo spazio alle volte negato perché ancora privi di quel clamore che circonda una compagnia. Non è la regola del Frince, sebbene una scremata selettiva gli organizzatori l’hanno fatta e, quest’anno forse le domande superavano le cinquecento unità. Cosa non da poco per essere solamente al secondo anno! In breve cosa è il Torino Fringe Festival? E’ semplicemente un evento esibito parte in strada e restante, con cadenze e orario fissi in luoghi chiusi, portando l’individuo a scoprire spazi nuovi o poco frequentati dalla massa abituale. Un pubblico di diversa estrazione e per l’età, accomunati tutti per l’amore dello spettacolo, non necessariamente “blasonato o presentato nelle solite cattedrali” si sta parlando di compagnie credenti del proprio lavoro, alle volte al suo primo debutto. Qui gli danno l’opportunità di esibirsi. Durante le performance, s’intersecano le più variegate forme teatrali, il pubblico potrà trovare spettacoli definiti forse assurdi, alcuni dalle tinte sorprendenti, altre, le compagnie più coraggiose oseranno, pigiando l’acceleratore, tutte daranno quello che potranno per far si che il pubblico possa esprimere il proprio giudizio, certamente sarà comunque coinvolgente, senza contare i suoi laboratori e wordshop! Questo festival, seconda edizione ha dimostrato sin dall’inizio di avere le carte in regola (sebbene la sua audacia follia) per diventare un nuovo appuntamento che accomuna gli amanti delle rappresentazioni teatrali e non solo.

(Parte Prima)
Trattato… molto… liberamente…questo DON GIOVANNI 80’S POP SHOW di Molière, presentato al Torino Fringe Festival dalla compagnia teatrale “Il Cerchio di Gesso” hanno voluto dare spazio alla creatività che compete a chi del teatro è parte integrante. Non male l’idea di coniugare un “pezzo classico” con un allestimento moderno. Esercitato con ragione di causa, sottolineando certi aspetti degenerazionale tra uomini e donne in quegli anni ottanta. Idea accettabile, anche se “sfruttata” artisticamente, ci vorrebbe un’asciugatura per renderla più appetibile. Gli attori che si susseguono sul palco sostituendosi a più ruoli sostenendo abbastanza bene la loro parte sono: Elisa Ariano, Mara Scagli, Vincenzo Di Federico, Anna Charlotte Barbera.

Una storia controversa su un parroco del quartiere Brancaccio di Palermo (Italia). Un dramma sconcertante raccontato da Christian Di Domenico, diplomato presso la scuola di Teatro di Bologna. La sua famiglia ha conosciuto Padre Pino Puglisi e lui grazie ai suoi genitori ha avuto il privilegio di conoscerlo, di seguirlo sino a scrivere la sua vita, questa storia in un monologo. Stiamo parlando di U PARRINU (il Parroco),conclusasi in tragedia. Ha debuttato la sua centesima replica a Torino durante il Fringe Festival. La sua interpretazione artistica, legata a quei pochi momenti scherzosi lasciano poco spazio vuoto allo spettatore poiché coinvolto dall’enfasi di chi racconta il dramma e legato spiritualmente tale a renderlo un tutt’uno di questa esibizione… e se nel narrare il monologo… fuori esce una lacrima… è più che comprensibile…

Sarebbe d’uopo che ogni individuo leggesse il “libretto d’istruzione” come hanno dimostrato Onda Larsen Torino con lo spettacolo a episodi intitolato: CRISI ISTRUZIONI PER L’USO. Portato al Torino Fringe Festival, i personaggi di questa rappresentazione sono: Riccardo De Leo, Lia Tomatis e Gianluca Guastalla. Una serie di sketch, simpatici ma privi di enfasi emotiva per un festival di questa portata, del resto siamo certi che la compagnia sa fare di meglio e questo il pubblico è consapevole, avendo assistito a lavori di tutto rispetto.

Torino (Italia), 5 maggio 2014