Catapultati per due
giorni tra il milleduecento e il trecento, ha visto ventidue troupe trovarsi ad
armeggiare tra duelli cavallereschi, dame e donzelle, musici e quant’altro
inerente all’argomento: Ferro e Fuoco. Contornati da una scenografia dell’epoca,
abbinata ad una tecnologia futuristica inquietante, per narrare o per agevolare
e sviluppare meglio i cortometraggi da inserire e finirli restando nel tempo delle
100 ore. Un festival torinese arrivato al sesto anno dove valorosi esordienti
cineasti hanno dato il meglio di sé, legandolo ai lavori da presentare alla
giuria. Ad accoglierli è stato il marchese (ad interim) Enrico Venditti VI. In
precedenza, aveva inviato i suoi araldi, informando con proclami i villici di
tutte le contrade in modo di aderire al Festival 100 Ore Torino. Solamente sedici
i raggruppamenti approdati (anche da fuori territorio) al cospetto del marchese
e della sua corte, gli altri si sono persi tra le pieghe del tempo! Basta
finzione, ritorniamo ai tempi odierni. La sesta edizione (rispetto alle
precedenti) è stata spettacolare sia per la gestione sia l’impostazione. Dieci
i generi cinematografici a scelta dei concorrenti, sei i parametri segreti con
obbligo d’inserimento, pena l’esclusione. Due saranno i prescelti,
aggiudicandosi il primo premio di 500,00 euro in servizi di produzione offerti
da teleEMA production, utilizzabili entro il 30 aprile 2014 più 200,00 come
rimborso per costi sostenuti del filmato in concorso. Il secondo premio si
aggiudica 300,00 euro, sempre in servizi, più 100,00 euro per rimborso spese. La
giuria così composta, Claudio Meloni (presidente), Luca Baù, Alberto Giorgis,
Enrico Salmasio, Corrado Trione e Daniele Giordano, esperti del mestiere
cinematografico e televisivo, spettava il compito di assegnare i due vincitori
di questa edizione eccoli: Il primo premio IO SONO MUTA film drammatico, basata
su il lavoro di una portalettere, il secondo premio I BAMBINI DEGLI ALTRI
commedia impostata su una donna senza bambini si trova a controllare quello
descritto dal titolo. Non sono mancate le menzioni speciali. In ordine: IN YOUR
PLACE, per la fotografia e le riprese; SOGGETTI IDONEI, esclusivamente per la
recitazione dell’attrice; IO SONO MUTA, per la recita dell’attrice; VESPRO e MEZZO,
per la simpatia di come hanno saputo sviluppare l’argomento; mentre la menzione
per il cortometraggio SOTTOPELLE, è stata per la peggiore recita dei due
interpreti nella scena del bacio tra due uomini. Ponendo l'accento sulla
mediocrità dei lavori presentati, sebbene abbia tenuto conto del poco tempo a
disposizione dei concorrenti. Presenti come sempre le polemiche, una cosa va
detta, quasi mai concepita da chi partecipa. Il film ha basi di esecuzione ben
precise, le quali non si possono contravvenire. Questo molte volte manca nel
girato e qui scatta la “sanzione” con l’esclusione dei lavori. Queste troupe
prima di prendersela con il verdetto che è inoppugnabile, dovrebbero rivedere
il loro prodotto, così capirebbero del perché è stato eliminato. A parte questo
che naturalmente è consuetudine in ogni festival, le due serate e l’intero
evento è stato sorprendente.
Un Galà che si rispetti
ha sempre degli ospiti, in questo Festival 100 ORE TORINO non è mancato.
Iniziando da Alfieri Canavero, sempre presente e disponibile a elargire consigli
ai giovani. Ascoltare la sua storia è interessante, ha lavorato con i migliori
registi italiani ed esteri, è stato il primo fonico italiano. Abbiamo visto i
lavori impressi su foto di un autentico Street Art: Garu Garu. La società
Cinefly che ha seguito il concorso durante la fase iniziali delle riprese, sul
palco il Drone con la sua esibizione, uno spettacolo nello spettacolo. Le
sorprese continuano, col sommozzatore Daniele Vergara, otto ore a mollo a
disposizione delle richieste da parte delle troupe per eseguire le riprese
subacquee da inserire nei loro filmati. Il gruppo musicale Futhark per tutto il
giorno ha deliziato animando sia le scene durante le riprese che la serata
conclusiva al suono di tamburi e cornamuse. Al CineTeatroDromo® mancavano i
cavalli ma non i cavalieri dell’Associazione Protezionistica “La Terra dei
Cavalli” Onlus, guidati dal Conte Verde e il suo seguito. In un angolo del
Parco Carrara, conosciuto come “Parco della Pellerina” essi hanno fatto
rivivere portando indietro le lancette dell’orologio temporale, ponendole
esattamente sul periodo del basso medioevo. Combattimenti a cavallo, duelli a
terra, il loro accampamento dotato di accessori. La lista è lunghissima, doveroso elencarli
tutti. Nella persona di Angelo D’Agostino per la Lacumbia Film. Un doveroso encomiabile
applauso a tutti, ma la presenza di Philip Radice dell’Atelier del Teatro
Fisico e i suoi allievi alternandosi tra una visione e l’altra, richiede ancor
più un doppio applauso. All’esterno girava il tormentone di Michele Franco, col
supporto tecnico di Dante e Walter, intervistava tutti i presenti con estrema
disinvoltura e preparazione di attore e presentatore. In questo caso era
l’inviato di Radio Contatto, una radio web, l’animoso. L’effervescente Andrea
Zirio presentatore, ha saputo come sempre rendere spumeggiante le due serate
del Festival 100 Ore Torino.
Torino (Italia), 12 novembre 2013
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