martedì 7 febbraio 2012
TOO SHORT TO WAIT, quarto giorno recensione di Daniele Giordano
Siamo quasi sul rettilineo d’arrivo, con lunedì 6 febbraio si chiuderà questo piacevole “tour de force” per gli appassionati, quelli che di solito tritano film dall’inizio sino al termine, è stata una passeggiata, per altri, è un modo gradevole per votare l’amico o il regista oppure soltanto per passare qualche ora in un posto accogliente come il Movie del Cineporto. Nella programmazione di sabato delle ore 19:30, la categoria “Silence” presenta una visione di filmati senza un dialogo, non facile eseguire questo, lasciando che le immagini sostituiscano la parola. Tutto sommato è inutile parlare se non si ha cosa dire, d’accordo tutti col sostenere che il silenzio alle volte può fare vuoto intorno, non in questo caso. L’intera sala ha completamente esaurito i posti a sedere. Le voci di corridoio segnalano: Tre minuti di luce, di A. Tonda; 1954 di F. Ubertini, una parodia di come entra la TV in casa; La panchina di Niola. Proseguendo la giornata si è poi giunti alle ore 22:00 con il secondo Thrills & Nigthmares, a differenza del primo non ha avuto l’effetto desiderato dovuta alla poca affluenza di pubblico rispetto alla serata precedente. Peccato, perché hanno perso la visione di due bellissimi filmati. Il primo dal titolo Heresìa, tratto da una storia vera di A. Verga l’altro, Ego te absolvo di P. Formici/F. Scotellaro. Durante la proiezione del film di R. Binello: Come Quando Fuori Poker tutti d’accordo nel commentarlo, un filmato fatto senza ragion di causa, unica nota dolente di tutta l’Anteprima Spazio Piemonte sino ad ora, aggiungendo che ognuno è libero di suicidarsi come vuole.
Torino (Italia), 6 febbraio 2012
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