sabato 25 giugno 2011

ADAMO & EVA, IL DIARIO recensione di DANIELE GIORDANO

“Adamo ed Eva” il diario, di Mark Twain, rivisitazione satirica messa in scena al teatro Araldo di Torino (Italia) dal regista Walter Revello (voce narrante Onnipotente), il quale si diverte ad immaginare l’attrazione tra i due sessi nella storia della Genesi: Adamo & Eva, anche i primi a fare sesso. Con versione ironica sin dall’esordio con l’apparizione di Adamo (Massimo Chionetti, al posto di Michele Giaquinto in quanto indisposto), si presenta carico di libri per poi sfogliare un quotidiano sportivo, a lato l’immancabile boccale di birra. Tipico stereotipo di maschio! Lui dai modi rozzi, infastidito dalla presenza di Eva ( parafrasando il regista con il volto di Veronica Stilla) logorroica all’inverosimile, dando un nome a tutte le cose che gli apparivano davanti; romantica, piena d’amore verso l’unico (dis)simile creata da una costola di quell’uomo, sembra che tutto questo per quanto faccia, sia destinato al disastro più totale. Eppure, nonostante la diversità, Eva scrive nel suo diario: “Se chiedo a me stessa perché lo amo, non so dare una risposta, ma in realtà non mi importa tanto di saperlo, credo che debba essere così” Non si tratta di un’opera religiosa e tanto meno blasfema, ma di una storia raccontata. Il regista racconta una storia di serpenti, noci e mele, sino alla caduta del suo prediletto Lucifero e con esso quello dei due protagonisti per via di quel frutto proibito. In una dissertazione sulle relazioni umane tra uomo e donna, comunicando ironicamente quasi con disprezzo, pur dialogando non si capiscono, nonostante tutto si amano, non per scelta, in quanto unici esseri umani al mondo costretti a vivere in quell’habitat chiamato Eden. Le coreografie sono Etrusca Di Galante e Alecio Chiri eseguite dalla Tru dancing Company, le musiche proposte da Walter Revello e Etrusca Di Galante rendono ancor più visibile la commedia, esempio di equilibrio tra ironia e cronaca miscelata dall’attrattiva e tormenta storia d’amore.
Torino (Italia), 23 giugno 2011

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