Con l’arrivo della primavera o l’ora legale e, comunque prima di mettere via l’impermeabile alla Bogard, molte compagnie di spettacolo ripropongono la parodia del classico film del 1942 Casablanca in “Provaci ancora Sam” commedia di Woody Allen, ma traduzione inesatta. Il titolo originario sarebbe "Suonala ancora, Sam" frase celeberrima, diventata di uso comune, la quale fu rivolta dalla celebre attrice Ingrid Bergaman al pianista del Rick’s Cafe. Mi fermo qui in quanto la trama del film è ben nota a tutti. Parlando invece della commedia in questione proposta dal Gruppo Artisti Associati Paolo Trenta, il critico cinematografico Allan Felix, reduce dal divorzio della moglie Nancy che la vede nei panni dell’attrice Nadia Ferrante (e nella parte dell’intellettuale), passa il tempo isolato guardando i film su Humphrey Bogard, chiedendosi come possa uno come lui avere successo con le donne pur essendo un uomo mediocre, tant’è che le sue insistenti fantasticherie riesumano l’ectoplasma di Bogard (interpretato dall’attore Antonio Cardinali intersecandosi nel corso delle scene con tempismo), sino al punto di dialogare con lui, il quale è pronto a consigliarlo su come trattare le donne. Seguendo la rappresentazione scenica, fuori esce dalla regia di Elena Cortese l’originale, sia per quanto concerne la versione (in quella italiana il personaggio di Woody Allen si chiama Sam Felix non Allan) e volutamente ha estrapolato dalla sceneggiatura le due figure maschili, quella di Allan (ruolo sostenuto da Roberto Briatta, amalgamatosi benissimo col personaggio) e Dick Christie (impersonato abilmente da Roberto Carelli), portandoli ad essere il perno della sequenza accentuandoli, senza sottovalutarne gli aspetti degli altri attori che ruotano con bravura intorno a questa esilarante commedia quali: Linda Christie (Serena Palma), Sharon Lake (Sabrina Vivalda), Barbara Tyler (Susanna Gianandrea). Un opera magistralmente collaudata da tempo e sostenuta benissimo dal Gruppo Artisti Associati Paolo Trenta, quella di “Provaci ancora Sam” da non confonderla con altre!
Torino, 26 marzo 2011 recensione di Daniele Giordano
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