martedì 29 novembre 2011
MICHELE LESSONA ispirato all'omonimo libro VOLERE E' POTERE recensione di Daniele Giordano
In collaborazione con la Prof. Maria Rosa Menzio, nasce lo spettacolo “Volere è Potere” portato in scena dalla compagnia Onda Larsen al Teatro Astra di Torino per la regia di Giovanni Mancaruso, è inutile dire brillantemente. La commedia racconta un aspetto della vita quotidiana della famiglia Lessona nell’Italia dell’Ottocento, precisamente nel 1867 il Ministro degli Esteri Federico Menabrea affidò l’incarico a Michele Lessona di scrivere un libro traendo esempi dalla vita dei cittadini italiani. Dopo due anni, con l’aiuto di sua moglie e delle sue figliole, riuscirà nell’impresa scrivendo un “best seller” per quell'epoca superiore al libro ispirato di Samuel Smiles: Sulla commedia è inutile dilungarsi poichè è stata recitata in modo encomiabile. Gradirei soffermarmi su cosa provoca l’effetto Larsen. Come tutti sapranno è l’effetto stridente di un innesco di un qualsiasi strumento. Ho scritto stridente non come sgradevole, ma per far meglio comprendere che se un effetto Larsen provoca questo, figuriamoci cosa può capitare se a quella parola si aggiunge Onda, sicuramente è dirompente! Gli attori che compongono Onda Laser sono tutti meritevoli di applausi, preparati professionalmente, ognuno di loro recita, scrivono e dirigono le rappresentazioni egregiamente senza deludere il pubblico. In pochi anni essi hanno saputo immettersi nel panorama teatrale col meritato impegno che dedicano alle prove per i lavori da mettere in scena e poi sottoporre al giudizio critico del pubblico. Gli artefici che compongono questo "tsunami" denominato Onda Larsen sono (in ordine alfabetico): Bianco Vanina; de Leo Riccardo; Forneris Irene che ha curato sia il soggetto e la sceneggiatura; Guastalla Gianluca; Mancaruso Giovanni; Pratolongo Alessia; Thomas Tinker; Tomatis Lia; Zirio Andrea. Mentre dello spettacolo Volere è Potere, c’è da segnalare per la scenografia Ottavio Cofano; disegno Luci Claudio Meloni; la scelta delle musiche originali sono di Mauro Ronca.Che dire... piacciono!
Torino (Italia), 28 novembre 2011
sabato 19 novembre 2011
CinemAmbiente 2012 - Aperte le iscrizioni
La 15^ edizione di CinemAmbiente - Environmental Film Festival si svolgerà a Torino dal 31 maggio al 5 giugno 2012. I concorsi riguardano i film a tematica ambientale prodotti dopo il 1° gennaio 2010.
Da oggi sono aperte le iscrizioni per la selezione,visita il sito per leggere regolamento e compilare l'entry form.
La scadenza per le iscrizioni è il 15 marzo 2012.
Torino (Italia), 19 novembre 2011
mercoledì 16 novembre 2011
NIENTE DA DICHIARARE? Di Maurice Hennequin recensione di Daniele Giordano
E’ una commedia di Maurice Hennequin, autore sagace, tendeva al buonumore, conseguita attraverso una comicità semplice basandosi più sulle situazioni che sulle battute quella proposta dalla compagnia I Saltapasti, al teatro S. Paolo di Cascine Vica (Torino). Come in tutte le famiglie ci sono dei genitori, i Dupont (Mauro Maltoni e Patrizia Schneeberger) desiderosi di avere non uno, bensì tre nipotini. Insieme alle altre due figlie (Amanda Martinelli e la piccola ma promettente Alice Driusso), il rispettivo fidanzato (Daniele Peluso). A seguire, il padrino della sposa interpretato degnamente da Luca Buggio, tutti apprensivi nel conoscere i risultati del viaggio di nozze dell’amata figliola (Corinna Aceto). Purtroppo le cose non sono andate come dovevano poiché il “matrimonio non è stato consumato” a causa dello sposo (Alessandro Marino), giacchè la partecipazione amorosa è stata interrotta da un doganiere con la frase: Niente da dichiarare? Da qui il titolo della commedia, il triste episodio è diventato per lo sposo un’ossessione causandogli un trauma a ogni inizio di rapporto. Come se non bastasse, s’intrufola anche uno spasimante (Alessio Bosca), sperando di riprendere il posto dello sposo. Da qui si svolge l’intera commedia. Gli attori della compagnia pur essendo amatoriali dimostrano si saper fare del teatro. Il carosello non termina anzi prosegue, infatti, troviamo ancora gli attori: Osvaldo Stellato un mercante di cammelli, il pittore in disgrazia impersonato da un valente Antonello Panero, molto meno come pittore. Zezè, la disinvolta e simpatica Sara Alessandra Sottile, nei panni (si fa per dire) di una cocotte, la brava cameriera di casa Dupont con il suo accento teutonico ricco di aforismi, ricercati e adattati al testo originale con grande perizia dal regista, la desiderosa Nausicaa Golotta. La commedia per la sua comicità e il lavoro svolto dalla compagnia I Saltapasti, hanno soddisfatto la presenza del pubblico.
Torino (Italia), 16 novembre 2011
martedì 15 novembre 2011
LE TESTIMONI tratto da EURIPIDE recensione di Daniele Giordano
Il dramma, unico superstite di una trilogia, fu rappresentato per la prima volta nel 415 a.C. Si parla della città di Troia e della sua capitolazione. Troiani uccisi senza sepoltura, le donne escono dalle loro dimore per essere assegnate come schiave ai vincitori. La città brucia sotto gli occhi delle oppresse, uniche testimoni di fronte alla vittoria dei Greci. Così da un’idea di Eleonora Fuser ispirato a Le Troiane di Euripide, inizia la tragedia dal titolo Le Testimoni, portata in scena dalla compagnia Bretelle Lasche di Belluno nello spazio di Bellarte, ad ospitarli è l’associazione Tedacà di Torino. La compagnia è in attività da trent'anni, per cinque ha avuto come regista Eugenio Allegri. Parliamo invece di quello che è stato lo spettacolo. La ricercata scenografia di Mirco Gaio in cui si vedono alcune tende, dove son chiuse le prigioniere, apprezzate le musiche originali di Marco Valentino, ti trasportano in quell’atmosfera coinvolgendo lo spettatore nel lavoro teatrale. Le protagoniste dell’opera teatrale a proprio modo reagiranno alla sventura che le ha colpite! La presenza acuta del dolore di Clitennestra con la voce di Laura Portunato; subisce la tragedia della perdita del figlio, Lorena De March nei panni di Andromaca; Bianca Doriguzzi è la vecchia regina Ecuba; destinata ad Agamennone, Antonella Michielin è l’aruspice Cassandra; Francesca Rech Morassutti è Polissena, sarà immolata sulla tomba di Achille; la brava Arianna Gasperini, impersona Elena, responsabile di questa tragedia; e infine Matilda Nicolao l’amata di Apollo è Marpessa. Le donne troiane insomma hanno perso tutto, ma non la loro dignità umana. La presenza costante del dolore si congiunge con la convinzione dell'eroicità della sventura. I costumi ricercati sono di Rosalba Magini; l’allestimento luci disposte da Claudio Viel rendono l’opera ancor più emozionante.
Torino, 15 novembre 2011
lunedì 14 novembre 2011
LE STRADE DELLO SWING recensione di Daniele Giordano
Monica Genesio, cantante, sì e innamorata durante la lettura di un libro: Lady Sing The Bues. Il celebre satchmo alias Luois Amstrong, la indicava come l’icona delle sue performance, ma di chi stiamo parlando direte voi, della celebre Billie Holiday, la quale ha toccato con le sue emozioni vocali i più grandi suonatori di blues, il suo modo tutto intimo ed umano di colloquiare con lo swing. Durante l’intervista, racconta. Così ho iniziato ad analizzare testi e studiare un repertorio di brani adeguato all'idea ed all'immagine che volevo trasmettere di questa persona, cercando di captare attentamente queste sue caratteristiche. La mia ricerca su Billie è stata un un approfondimento in parallelo tra la lettura del libro e l'ascolto dei suoi brani. Una vita travagliata quella della Holiday, il racconto del libro descrive i momenti della sua vita, non dimentichiamo il colore della sua pelle che a quell’epoca suonava per la gente del sud come una “sporca negra” adatta solo a lavori d’infimo ordine, figuriamoci una figura femminile dedita al canto. Sono stata assorbita continua la Genesio, attorniata dal quel mondo di cui lei ha fatto parte, violentata, schernita e chissà quali altre diavolerie, mi sono lasciata trasportare in quella dimensione, come quando si viene risucchiati dalla macchina del tempo. E’ stato per me rivivere con la protagonista tutte l’esperienze musicali del quale ho portato avanti nel mio spettacolo con la complicità di Dario Berlucchi alla chitarra e Paolo Meinardi al pianoforte.
Questo è quello che ha voluto interpretare da una semplice lettura di un libro occasionalmente trovato su una bancarella dell’usato la nostra brava Monica Genesio, dando origine ad un percorso che parte da Baltimora elencando passo passo la storia di Billie Holiday (allora dodicenne), sino a cantare con i più autorevoli musicisti, per terminare il nostro viaggio a New York, affondando nella cultura musicale degli anni ’30 – ’50 realizzando uno spettacolo che va oltre l’immaginazione, non solo per i cultori dello swing. La voce narrante del radiodramma durante lo spettacolo è di Claudia Cotza, la sua voce ha saputo dare con la lettura l’enfasi giusta allo spettatore trasportandolo nella onorica dimensione. Il cammino per la nostra Monica Genesio è ancora in salita, non per la sua bravura, forse per l’ottusità sul genere musicale proposto.
Torino (Italia), 14 novembre 2011
TOHORROR, LA PREMIAZIONE recensione di Daniele Giordano
La premiazione ha regalato emozioni come sempre per autori, le parole affettuose di Matt Farnsworth e Diane Foster, vincitori del Premio Margheriti, la minaccia di tornare a prenderci di Marcus Miller, l'orphan killer in maschera e fil spinato spuntato dal nulla tra le ombre dei portici sabaudi per farsi largo sin sul palco. Così termina la XI edizione del TOHORROR FILM FEST, vede in assoluto vincitore il film SENNENTUTSCHI del regista Michael Steiner con approvazione ed entusiasmo del pubblico, un film ben fatto sotto tutti i punti di vista che sono inutili da elencare, per i cortometraggi: DARKESS WITHIN del regista James Kendall; il demeziale BRUTAL RELAX, fatto con ironia dai registi spagnoli Adràn Cardona, Rafa Dengrà, Davide Munoz; NUIT BLANCHE del regista Arev Monoukivan; oltre ad avere una menzione speciale questi due film THE HOUNDS regia di Maurizio e Roberto del Piccolo e il film MORITURIS del regista Raffaele Picchio, sono vincitori del premio Anna Mondelli. Lo stupore di Claudio Bronzo e Stefano Lotti, produttori di THE GERBER SYNDROME. Un gran riconoscimento a Robert Morgan maestro dell’animazione in stop-motion i suoi lavori sembrano autentiche poesie. Un ringraziamento agli AMICI DELLA MAGIA circolo torinese che ha allietato gli spazi tra una proiezione e l’altra, non meno l’ospitalità del locale BLAH BLAH e tutto il suo staff.
Torino (Italia), 14 novembre 2011
venerdì 11 novembre 2011
TOHORROR FILM FEST Terza Serata recensione di Daniele Giordano
Siamo arrivati alla terza serata del ToHorror dove, ieri sera al Blah Blah è stato proiettato in anteprima regionale il lungometraggio THE HOUNDS di Maurizio e Roberto Del Piccolo. La trama: Una serata passata al Pub, quattro amici decidono di trascorrere un weekend come ai vecchi tempi. Intanto parallelamente un’organizzazione chiamata appunto The Hounds dimora in quel bosco del quale gli amici intendono campeggiare durante il fine settimana. Sicuramente la gita si trasforma in un viaggio terrificante e macabro. Altro lungometraggio di Gabriele Albanesi dal titolo UBALDO TERZANI HORROR SHOW, la trama: un giovane regista horror alle prese con la sceneggiatura del suo primo film che non soddisfa il produttore il quale consiglia ad Alessio (nome del regista) di chiedere aiuto a Terzani. Il suo sinistro carisma, contribuisce a creare un rapporto ambiguo tra i due, mescolando realtà e fantasia, trascinando il regista in una spirale di follia e incubi. Il film è stato prodotto col sostegno della Film Commission Torino Piemonte. Per le proiezioni cortometraggi abbiamo: CLACSON di Tak Kuroha, eseguito niente male, esprime tutta la rabbia che fuori esce trovandosi nella medesima situazione, comunque meno male che è solo finzione! Segue un corto già presentato dal titolo: 7 A RITROSO SORTIRA’ 7 di Serena Schinaia e Francesco Niccolai. E’ un seriale che combinato con gli altri, diventa un film, non importa se tu incominci a vedere il numero uno oppure il cinque, tutto si ricongiunge senza perdere il filo conduttore, bello e innovativo. Proseguiamo con NUIT BLANCHE regia di Arev Monoukivan, due persone sconosciute si attraggono in un momento irreale ma altrettanto affascinante carico di impeto passionale, per ritornare alla tangibile verità, anche questo non è niente male. Con il regista Fabio Scotellaro e Pietro Formici entriamo in un collegio ecclesiastico, il film s’intitola: EGO TE ABSOLVO. Seguendo il suo cane, una ragazza entra in un seminario abbandonato, ma come in ogni film dell’orrore è sempre affollato da presenze, quasi sempre malvagie. Steve Daniels presenta un film carino nel suo genere dove, s’intreccia amore e odio verso una creatura del male. Parlando invece di un western metropolitano del regista Stefano Salvatori, la cui storia narra della morte di un figlio che è costretto per un'antica maledizione a ritornare in vita egli è costretto a sparagli ma non riuscendoci causa il legame che unisce loro, si becca un morso letale e a sua volta infetto, a parte la dizione del dialogo, potrebbe anche piacere. Poi capita che in questo genere horror ci sia sempre il lato comico, come il racconto dei registi Adriàn Cardona, Rafa Dengrà, David Munoz: BRUTAL RELAX. Demenziale dall’inizio alla fine su un personaggio che ha bisogno di serenità, non deve assolutamente arrabbiarsi, giacchè scatenerebbe in lui una furia devastante. Eseguito con ironia grottesca, è uno spatter comico da sbellicarsi dalle risate. Direi che nel concorso ha dei punti a favore. La serata prosegue con il lungometraggio INGLOURIOUS HUNTERZ (seconda parte), è un serial web, dopo i – Predatori – di ieri, ora – Golem – domani terminerà con – Il Circo dei morti - Ironia del grottesco, oltre a quel citazionismo cinefilo visioniamo un B-Movie. La Giuria quest’anno è composto da: Andrea G. Colombo direttore responsabile del sito Horror.it; Gabriele Farina blogger, giornalista; Giovanni Minerba direttore del più importante festival europeo, il GLBT, a loro il compito di assegnare la Mannaia (premio del festival) al migliore lungometraggio. Invece assegneranno la Mannaia al migliore cortometraggio: Riccardo Fassone redattore di Nocturno Cinema; Andrea Lanza giornalista; Donato Sansone video maker. Per la sceneggiatura due i membri: Alejandro De La Fuente documentarista; Giancarlo Marzano sceneggiatore del fumetto Dilan Dog uno tra i più apprezzati. A loro la giusta sentenza di decretarne i vincitori. A nostro parere, i vinti non saranno del tutto sconfitti. I premi comunque non finiscono qui, ci sarà per l’inventiva artigianale un premio ambito in onore del grande Antonio Margheriti; per il talento giovanile di pari dignità in ricordo della fondatrice di TOHORROR film fest Anna Mondelli; a quello dell’avanguardia Experimental & Mutations; infine la Mannaia al Best Zombie 2011. Torino(Italia),11 novembre 2011
giovedì 10 novembre 2011
TOHORROR CONTINUA recensione di Daniele Giordano
Seconda serata dell'XI edizione del TOHORROR film fest a Torino, il pubblico non si è fatto attendere al Blah Blah per l’incontro con gli autori della letteratura Horror: Cristina Astori, Andrea C. Cappi e Stefano Di Marino, mentre si consuma il solito apericena si viene intrattenuti dagli Amici della Magia e subito pronti per assistere a questa lunga serata per gustare quel tocco sensibile che ha il regista del film d’animazione THE SEPARATION, la trama, due gemelli siamesi vengono separati da un'operazione chirurgica; il trauma li segnerà a vita. Nel 2004 l'opera si è aggiudicata un premio Bafta Wales. Subito dopo questa bellissima animazione tocca citarlo per ragione di cronaca, abbiamo anzi scriviamolo: INGLOURIUS HUNTERZ di Luca Baggiarini una spolverata di demenzialità. Non aggiungiamo altro. Siamo all’anteprima del lavoro proposto dai registi Cèsar Ducasse e Mathieu Pateu DARK SOULS un noir in cui una ragazza è stata aggredita e apparentemente uccisa. Il padre ha appena ricevuto la notizia quando alla porta, gli appare lei, poi incomincia a mostrare strani sintomi. Accadono altri casi di aggressione, ad opera dello stesso maniaco armato di trapano, e le vittime hanno tutte gli stessi sintomi. Il protagonista, non soddisfatto degli scarsi risultati ottenuti dalla polizia, comincia a indagare. Intanto nessuno del pubblico si schioda dalla sua postazione, il posto è sacro soprattutto quando si desidera continuare in questo fascinoso mondo dell’horror con un’altra prima, il lungometraggio di Michael Steiner dal titolo SENNENTUNTSCHI. Il film ambientato in un paesino della Svizzera, una storia complessa tra un presunto suicidio e la scomparsa di alcuni pastori e l’arrivo di una misteriosa figura femminile dagli atteggiamenti primitivi, mettendo scompiglio tra i paesani del luogo, non vogliamo dilungarci sulla trama per non farvi perdere l’ansietà, ma è un film che merita. La storia è ben narrata, bellissime le ambientazioni, come lo sono anche i tagli fotografici, la sceneggiatura scorre, tutto curato per renderlo piacevole ai presenti in sala. Ora passiamo ai corti in programma per questa sera. Iniziamo con TRINIDAD regia di Andrea Gandolfi e Sergio Colman Meixer, un cortometraggio molle, ripetitivo e inutile delle scene, più che narrare la storia di “Maria” mette in primo piano e in tutte le pose la giornalista video maker, che dovrebbe essere la protagonista, che poi in fatto di protagonismo c’è da discutere. Proseguiamo con GENTE regia di Matteo Jacopo Balzaretti, sceneggiatura accettabile, a parte qualche attore preparato, le figure sono persone che recitano e parlano normalmente, forse è troppo giovane la figura del poliziotto, ma la storia potrebbe reggere. Ecco un titolo di quelli che potrebbero definirsi capaci. BASTARDS SERIAL KILLER! KILL! KILL! Ci dovrà pur essere una spiegazione in queste ripetizioni nel titolo, ma in questo momento occupiamoci del lavoro svolto dal regista Antonio Zannone, la trama parla di evasi che cercano di recuperare la refurtiva di un furto fatto in precedenza insaporendolo con del guignolesco. E’ la volta del corto dal titolo SPIRALE del regista Michael Guerraz, sceneggiatura piacevole, tutta la sequenza effetti speciali compresi ben fatti senza perdersi, pur ripetendosi, ma questo era il significato del titolo, un film bello carico, nello stesso tempo da sembrare quasi a una fiaba… per adulti. Siamo ALLE SOGLIE del regista Stefano Cucinotta è un film dall’apparenza non male, c’è poco da dire. Terminiamo la serata col titolo: 8 del regista Miro Laiho, un film bello, prende spunti per identificare i registi di suo gradimento, senza copiare le loro opere, ma mettendo un asterisco di richiamo nel suo lavoro. La sceneggiatura, così come la fotografia e l’interpretazione sono ottime. Terminiamo rendendo omaggio a Marco Testa che continua a fornire alla rassegna sigla dopo sigla, non solo un seguito alla sua storia, ma forti emozione al pubblico affezionato del TOHORROR film fest.
Torino (Italia), giovedì 10 novembre 2011
mercoledì 9 novembre 2011
TOHORROR XI EDIZIONE recensione di Daniele Giordano
Ufficialmente si è aperto il TOHorror Film Fest, voluto dalla compianta Anna Mondelli, portato avanti in seguito dal presidente Davide Saggiorato. E’ forse l’unico di genere della penisola che ci trasporta nel mondo fantastico e dell’orrore, dove tutti noi amiamo o disdegniamo. Due situazioni apparentemente simili ma distinte. Dicevamo che l’attesa XI edizione per l'appassionato del TOHorror Film Fest ha iniziato la sua programmazione, ha presentarlo il direttore artistico Massimiliano Supporta e il suo infaticabile staff, una per tutte Erika Supporta, la piacevole scenografia curata da Simona Scotton. A ospitare il concorso quest’anno è il BLAH BLAH di via Po a Torino (Italia), più centrale per così dire, ma non meno attraente dei precedenti, per i nostalgici il luogo d’incontro è il vecchio King Kong che si presta a molteplici attrazioni. Un locale che sin dalla sua apertura accoglie con un breakfast la clientela mattiniera, oppure il lunch per chi è di passaggio o per i soliti affezionati, un ritrovo raccolto, ben gestito, diventato un punto fermo per tutti, dai giovani agli artisti in genere. La sera, ti aspetta il suo apericena! Ritorniamo invece a parlare di questa edizione del festival, ogni anno sceglie un filo rosso come tema conduttore quest’anno è la volta di: A me gli occhi, lo sguardo discreto/indiscreto che si pone tra vittima e spettatore, il consapevole e l’inconsapevole, è raccapricciante tutto questo! Ciò che non è invece è la presenza per stare in tema sono gli Amici della Magia, fondata alla metà degli anni ’60 da una piccola quantità di amici amanti della prestigitazione, così nacque il club, ed ecco gli artefici di allora: Giovanni Traversa (Presidente), Vittorio Balli (Vicepresidente) e Cipriano Candeli (Segretario). Un’associazione, non propriamente un Circolo che terminò la sua attività nel Giugno 1968 per riprendere in seguito, ma questa è un’altra storia. Invece questa prosegue da ben undici anni, con ben 7 opere in lizza per la luccicante mannaia, 24 i cortometraggi, 11 sceneggiature, oltre alcuni premi speciali. Durante gli eventi promossi si parla di letteratura nera, effetti speciali. Ospiti illustri, anteprime, nuove leve. E poi mostre, performance e chi più ne ha più ne metta. La serata di martedì 8 novembre presenta un lavoro di Maxì Dejoie con il film The Gerber Syndrome sviluppato sulle tracce di un film di David Cronenberg con l’attrice Barbara Steele, Paul Hampton, titolo originale Shivers (Canada) del 1975, uscito in Italia col titolo: Il demone sotto la pelle. Si narra di un medico e la sua scoperta: un parassita. Tutte le persone infette sono possedute da intenti omicidi, non vi è cura, la morte sopraggiunge al terzo stadio. Come sempre c’è una possibilità di evitare la morte, ma la cura ha degli effetti collaterali irreparabili, devastanti, sono tremendi: restare per sempre un vegetale! Intanto il parassita si è diffuso come la peste e contamina la città. Il film di Cronenberg non è piaciuto alla critica, come questo discutibile surrogato presentato da Maxì, mentre per la sezione cortometraggi abbiamo fuori concorso: The man in the lower left hand corner of phothograph di Robert Morgan (GB), un filmmaker, maestro dell'animazione in stop-motion. Spaziando dall'horror al drammatico, l'opera di Morgan tocca punte di autentica poesia, tra solitudini e orrende degenerazioni. In concorso: Intercambio – Spagna regia di Antonello Novellino, racconta di un paese sconvolto dal sequestro del raccolto da parte delle autorità cittadine. Come continueranno a vivere gli abitanti senza risorse di cibo? Una trama scontata sui generi di cannibalismo. Segue: 108 FM radio – Italia- per la regia di Angelo e Giuseppe Capasso, la trama. Un automobilista, un autostoppista, un programma radiofonico. Viaggio nella paranoia dilagante. Anche questo ripreso e riveduto da un celebre film, ma pur sempre copia, tranne che per il finale. Un altro titolo: Amarmort – Italia – regia di Luca Baggiarini, racconta di vecchie pellicole del maestro Fellini ritrovate, capirai? Niente di particolare sul racconto. Un grottesco racconto natalizio: Bloody mary Christmas – Italia – regia di Claudio Centimeri, manca poco alla mezzanotte… la notte di Natale arriva ad allietare gli ospiti e a fare i conti con una famiglia un Babbo Natale alquanto singolare, anche questo senza alcuna emozione.
La serata termina tra le note musicali di un gruppo il cui nome è tutto un programma: La piramide di sangue. Come prima serata inaugurale ci si aspettava di più, ma non per questo il ToHorror Film Fest è da denigrare, lui parte sempre piano… per arrivare alla fine con strepitosi applausi!
Torino (Italia), 09 novembre 2011
lunedì 7 novembre 2011
NON SPARATE SUL POSTINO recensione di Daniele Giordano
Nonostante il maltempo, gli abbonati al Teatro Araldo di Torino, tanto meno la compagnia teatrale proveniente da Susa (TO) non ha dato forfait per la rappresentazione di una vecchia farsa dal titolo: NON SPARATE SUL POSTINO del commediografo Derek Benfield. Commedia piuttosto aggrovigliata, si avvicendano circostanze paradossali, proprio per queste situazioni inverosimili che il pubblico non può fare a meno di ridere. Tutto è recitato come se fosse una situation-comedy dai toni anglosassoni, i personaggi sono farseschi, straniti e simpaticamente matti. La commedia si svolge interamente all'interno di un castello, ma in realtà i tre atti che la compongono viene svolta in una sola stanza. I proprietari, essendo a corto di denaro sono costretti ad aprire al pubblico il castello, facendo cassa, senza sapere che in casa hanno un quadro di grande valore monetario. L’eccentrico marito, colonnello in pensione è convinto di trovarsi ancora in un'immaginaria quanto bizzarra guerra dove ogni individuo è per lui una spia straniera molto pericolosa, come se non bastasse continua a sparare sul postino credendolo un infiltrato. Una cameriera facile agli innamoramenti, una guida turistica svampita, un capo boy scout con cinquanta ragazzini al seguito, due turisti zoticoni e una coppia di sposi sempre sull’orlo di una crisi dovuta a due ladri appena usciti dal carcere col vivo desiderio di vendicarsi di loro. Tutto questo e ancora di più è presentato dalla compagnia che ha voluto far suo il nome preso da una frase scritta da Bernardo di Chartres, analizzando a fondo, nel suo essere lascia perplessi. Di sicuro i nomi scelti sono sempre stravaganti, ma come può una compagnia teatrale chiamarsi: I NANI SULLE SPALLE DEI GIGANTI o forse con coscienza di causa che si sono chiamati così! La risposta è data da Giada Fusini, presidente e fautrice dell’associazione: - Noi siamo Nani sulle spalle dei Giganti – riferendosi alle altre meritevoli compagnie teatrali, francamente non siamo tanto sicuri della parola “nani” con lei gli altri stravaganti interpreti: Stefano Paschero (il colonnello), Rossella Fusini (brava e simpatica cameriera), Laura Paschero e Luca Di Bartolomeo (gli sposi), Andrea Celeste De Falco (guida turistica), Giorgia Lazzaro e Cimaz Luca (turisti zoticoni), Riccardo Cacciatori e Luisa Castagneri (i due ladri), Riccardo Di Bartolomeo (lo scout). Al termine dello spettacolo, uscendo dal teatro, la pioggia indifferente continuava a scendere copiosa, a questo riguardo nessuno può farci nulla, mentre parlando della serata, tutti soddisfatti!
Torino (Italia), 07 novembre 2011
sabato 5 novembre 2011
LIONS, UNA SERATA BENEFICA A TEATRO recensione di Daniele Giordano
Una serata benefica quella di venerdì 4 novembre 2011 indetta dal Lions International al Teatro Superga di Nichelino (TO). Il ricavato di questa magnifica serata è stato interamente devoluto alla Casa di Accoglienza “La Madonnina” di Candiolo (TO), una Onlus senza fini economici, gestita da volontari di cui sono sempre alla continua ricerca. Ogni giorno la “casa” e coinvolta nell’offrire aiuto e sostegno ai parenti degli ammalati ricoverati all’IRCC (Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro) che desiderano stare vicini ai propri cari. La serata presentata sempre da parte del Lions inizia con l’Inno Nazionale Cinese e il saluto del Presidente Internazionale dei Lions che quest’anno è cinese Wing-Kun Tam, seguito dall’Inno Europeo per poi arrivare al nostro memorabile Inno Nazionale. Il pubblico ha assistito con dedita commozione restando in piedi per tutto il tempo. Per l’occasione, il Lions Club Presidio Stupinigi 2001 Candiolo – Nichelino - Vinovo presidente Antonio Costantino, in collaborazione con l’Associazione Campana Marechiaro in Piemonte ha presentato il Gruppo Teatrale I MELANNURCA, con uno spettacolo delizioso: Polvere di Stelle. La rappresentazione, già presentata in altre città d’Italia conseguendo successo, proposto per l’occasione qui a Torino intraprendendo un excursus, partendo dal Cafè Chantant sino al Varietà del periodo bellico. E’ l’avanspettacolo nel tempo della seconda guerra mondiale (su questo ci sarebbe da scrivere un intero capitolo), dove molti teatri chiudevano e le compagnie teatrali erano costrette a fare la fame, realtà di vita vissuta dell’epoca reso in chiave comica, condotta musicalmente da due musicisti, Renata Seranella al piano, Marco Napolitano alla tromba. Quest’ultimo ha lavorato come musicista per il grande Ennio Morricone. Questa piacevole serata vede l'interprete Antonio Giuliano capocomico, anfitrione per eccellenza, i testi da lui curati e giocati nei loro doppi – sensi, il ritmo con cui si svolgono le scene coinvolgono il pubblico con la sua comicità come quella di Annamaria Melchionna nei panni di Beatrì che pur di ottenere un lavoro accettò di collaborare col capocomico Felice Panzanella, ritrovandosi benissimo nella parte assegnata. Madama Bombà è la simpatica Anna Donadoni calatasi nel personaggio e piena di gestualità, che dire del bravo Salvatore Vastola, ma quando entrava in scena “Fru Fru Florette” interpretata dalla brava e bella Cristina Giorgetti, il palco era tutto un fremito e forse non solo il palco, l’entrata di Vincenzo Russo con i suoi molteplici cambiamenti di personaggi, la piacevole macchietta tipica napoletana, non finisce qui, la compagnia prosegue con Ninì Tirabusciò interpretata da Daniela Balsamo con le sue melodiche canzoni e coadiuvata scenograficamente da Marta Lembo che racchiudeva gradevolmente con la coreografia e i suoi passi di danza le opere cantate. Tra tante difficoltà subite e la sgangherata compagnia di Felice Panzanella e con i pochi denari, riusciranno comunque ad affrontare le scene andando addirittura in un teatro di provincia. Nella nostra realtà, il pubblico ride e addirittura è coinvolto, con le canzoni interpretate è facile. La compagnia, suggerisce uno spaccato di quel tempo con una rotazione di brani e di operette, parodie ed il famoso cafè chantant da rendere i due atti della commedia Polvere di Stelle, liberamente ispirato all’omonimo film interpretato da Alberto sordi e Monica Vitti.
Il nome scelto dalla Compagnia Teatrale deriva da una mela prodotta nella Regione Campana: la mela annurca… appunto!
martedì 1 novembre 2011
DRACULA TEATRALE recensione di Daniele Giordano
Un Dracula che ancora non conosciamo, non cinematografico di Bram Stoker ma teatrale quello di Hamilton Deane e John Balderton. Un testo di messo in scena nel lontano 1897. Fu subito destinato all’archivio, comunemente chiamato cestino! Forse è per questo che il regista Antonello Panero è da tre anni che continua a suggerirlo, sempre in occasione della festività di Halloween, guarda caso sempre al Teatro Araldo di Torino, dove per l’occasione il pubblico, quello affezionato entra mascherato. Lui, sempre alla ricerca di nuove suggestioni, cambia sovente il copione trasformandolo per dare nuove emotività, a differenza di quegli spettacoli che detengono il botteghino per anni. Con la compagnia teatrale Thealtro, lo sostiene, si avvicenda che tutto sia svolto per il meglio, facendolo con convinzione di forma. Questo Dracula, tagliato e curato nei minimi particolari vedono gli attori come in realtà sono, senza trucchi o effetto speciali, sono intense le immagini che lo spettatore vede al solo chiarore di luci, rendendo l’immagine dell’attore recitando in un chiaro/scuro d’impatto notevole, scenario scarno privo di scenografie ma essenziale da rendere visibile al fruitore l’immagine rappresentativa della scena. Le luci, degnamente poste da Pietro Striano, rendono ancor più l’influenza sul pubblico trasportandolo nella dimensione che il dramma vuole essere. Le musiche adatte alla recita, scelte e ricercate da Roberto Cortese, non lasciano spazio, accentuandone e coinvolgendo il pubblico presente. Gli interpreti di questa bellissima sono in ordine di apparizione: un bravo Massimo Chionetti; Giorgio Perona; Marco Armellino; con un’ottima interpretazione nella parte di Renfield, Enrico Cravero: Patrizia Schneeberger; Manuel Somma; una brava Lusy, interpretata da Veronica Stilla; il curatore di tutto questo, il Dracula per eccellenza, Antonello Panero del quale ha ri-scritto nel “suo immaginario” il testo più urbano e teatralmente accettabile, senza dover avere in sala un infermiere pronto a somministrare sali nel qual caso qualcuno sarebbe svenuto.
Torino (Italia), 01 novembre 2011
Torino (Italia), 01 novembre 2011